Fedez e Masini a Sanremo 2025: “Bella Stronza” da grido di dolore degli anni ’90 al rischio di diventare un triste meme
Fedez e Marco Masini, il duetto a Sanremo 2025. C’è una vicenda che da giorni tiene banco su giornali, siti e cronache rischiando di eclissare qualsiasi annuncio legato al Festival di Sanremo 2025: le vicende familiari e sentimentali di Fedez che, ricordiamo, nella serata delle cover canterà Bella stronza con il suo autore, Marco Masini. […] L'articolo Fedez e Masini a Sanremo 2025: “Bella Stronza” da grido di dolore degli anni ’90 al rischio di diventare un triste meme proviene da All Music Italia.
Fedez e Marco Masini, il duetto a Sanremo 2025.
C’è una vicenda che da giorni tiene banco su giornali, siti e cronache rischiando di eclissare qualsiasi annuncio legato al Festival di Sanremo 2025: le vicende familiari e sentimentali di Fedez che, ricordiamo, nella serata delle cover canterà Bella stronza con il suo autore, Marco Masini.
Fedez e marco masini, il duetto a sanremo
Negli anni ’90, Bella stronza era una canzone che colpiva come un pugno nello stomaco. Diretta, cruda, senza giri di parole. Marco Masini (per la musica) e Giancarlo Bigazzi (per i testi) non avevano bisogno di metafore: raccontavano il dolore di un addio, la rabbia e la disperazione di chi viene lasciato senza un perché convincente.
“Bella stronza
Che ti fai vedere in giro
Per alberghi e ristoranti
Con il culo sul Ferrari
Di quell’essere arrogante
Non lo sai che i miliardari
Anche ai loro sentimenti danno un prezzo
Il disprezzo
Perché forse io ti ho dato troppo amore”
Era uno spaccato di verità emotiva, una confessione urlata in faccia al mondo, scomoda e bellissima proprio per questo. Bigazzi in diverse occasioni ha risposto alle polemiche chiarendo il senso della canzone: “Lo stile di Marco e mio è diretto, non utilizza metafore, offre uno spaccato del linguaggio comune dei giovani. Bella stronza è una canzone struggente e romantica, bellissima, che non contiene nulla di offensivo.”
Masini, una comparsa del teatrino di Fedez?
Oggi, nel 2025, quella stessa canzone torna sul palco di Sanremo. Ma qualcosa è cambiato. Anzi, tutto è cambiato. Fedez ha deciso di duettare proprio con Masini, portando Bella stronza sotto i riflettori di un Festival che, negli ultimi anni, sembra più un ring mediatico che un tempio della musica. La domanda è inevitabile: la canzone è stata scelta come un omaggio all’artista e al brano o è una manipolazione di cui Fedez sembra essere maestro?
Perché Fedez non fa mai nulla per caso. L’uomo che sa trasformare ogni gesto in un titolo di giornale, ogni parola in una miccia pronta a esplodere sui social, sceglie proprio questo brano. Proprio adesso. Proprio mentre la sua vita privata — la separazione da Chiara Ferragni, la relazione con Angelica Montini — è materiale da gossip quotidiano. Sembra quasi che la scelta della canzone sia un messaggio in codice, una frecciatina travestita da esibizione artistica. E Masini? Masini è il comprimario inconsapevole di questo teatrino o il complice silenzioso?
La questione non è sulla parola “stronza”, ma sull’intenzione dietro chi la canta
Negli anni ’90, Bella stronza raccontava l’amore finito, la nostalgia e il dolore. Era la voce di chi soffre, non di chi gioca con i sentimenti per fare audience.
Oggi rischia di diventare la colonna sonora di una storiaccia trash e volgare che vive grazie ai social, svuotata del suo significato originario e riempita di pettegolezzi e allusioni. C’è una differenza abissale tra cantare il proprio dolore e usarlo come strumento di marketing.
Caro Marco, non cedere il vero senso di questo brano…
Alla luce di tutto questo mi viene istintivo rivolgere le mie parole a Marco Masini.
Caro Marco, questo è un appello per te. Sei stato la voce di una generazione che non aveva paura di dire la verità, anche quando faceva male. Sei stato sentimentalmente scomodo, hai scosso coscienze, hai regalato poesie in musica, hai saputo superare difficoltà e riemergere grazie al tuo talento, che alla fine è stato più forte di ogni ostacolo.
Non lasciare che una canzone come Bella stronza venga ridotta a un meme vivente o a un messaggio subliminale in una faida amorosa da tabloid. Non cedere il vero senso di quel brano per un’esibizione in più. Perché la musica merita rispetto. E io sullo stesso palco con Fedez, di fianco a lui a duettare su questa canzone proprio non ti ci vedo. Due cuori troppo diversi. Due intenzioni troppo diverse. E peggio mi sento al pensiero che lui possa rappare qualche verso di questo piccolo caposaldo del cantautorato italiano.
Caro Marco, condivido una riflessione e ti porgo una domanda: è più provocatorio dire “stronza” in una canzone o usare una canzone per essere stronzi nella vita reale?
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