F1, Pirelli gomme da bagnato 2025: 2 secondi più veloci e cala l’overheating

Pirelli fornisce le gomme in F1 dalla stagione 2011. Una sorta di monopolio voluto, in quanto i team non possono, come in passato, scegliere quale marca adottare. In molti hanno criticato questa scelta della Federazione Internazionale. In realtà, a conti fatti, la casa milanese ha realizzato un lavoro davvero ottimo. Non possiamo sostenere che qualche […]

Feb 5, 2025 - 12:24
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F1, Pirelli gomme da bagnato 2025: 2 secondi più veloci e cala l’overheating

Pirelli fornisce le gomme in F1 dalla stagione 2011. Una sorta di monopolio voluto, in quanto i team non possono, come in passato, scegliere quale marca adottare. In molti hanno criticato questa scelta della Federazione Internazionale. In realtà, a conti fatti, la casa milanese ha realizzato un lavoro davvero ottimo. Non possiamo sostenere che qualche sbaglio non sia arrivato. Ciò malgrado, è sempre stato fatto il possibile per sistemare le cose con tempistiche davvero ristrette. D’altra parte parliamo di una componente delle monoposto parecchio complicata da valutare.

Per di più, va ricordata una cosa all’interno di questo ragionamento. Le caratteristiche dei compound non sono scelte dalla sola Pirelli. Esisto infatti riunioni specifiche, durante le stagione, dove, assieme ai delegati della FIA, ai rappresentanti dei team, e sotto la supervisione degli americani, si arriva tutti assieme alla decisione su quali proprietà conferire allo pneumatico, a seconda di varie esigenze. La somma dei parametri considerati utili fornisce le basi per la costruzione dei compound. Questo aspetto andrebbe sottolineato, specie quando la critica serpeggia impunemente.

Un fattore interessante, senza dubbio già tema di polemica inerente alla troppa importanza delle gomme in questa F1, riguarda la nuova mescola che Pirelli farà debuttare nella campagna agonistica 2025: la C6. Parliamo di una mescola diversa che nasce da una precisa esigenza. Mario Isola, nella chiacchierata esclusiva con Formula Uno Analisi Tecnica, ci ha fatto sapere che Pirelli sta valutando diverse allocazioni per il mondiale che prenderà il via tra circa una quarantina di giorni. Questa gomma serve per i circuiti cittadini che oramai sono parecchi nel calendario della massima categoria.ù

Pirelli F1
Mario Isola, il direttore di Pirelli Motorsport

Un compound previsto per tracciati a bassa severità, tenendo presente che le sue fatture più morbide offriranno un grado di aderenza superiore alle vetture. Uno pneumatico prettamente da qualifica, in quanto difficilmente verrà utilizzato sulla distanza dei 300 km con un alto quantitativo di benzina a bordo. L’obiettivo del gommista italiano era quello di “poter spingere sulle allocazioni“. A quanto capito dalla nostra redazione, inoltre, questa tipologia di copertura potrebbe rientrare nelle scelte pure per Gran Premi non prettamente cittadini, con l’asfalto poco abrasivo e un layout che non stressa particolarmente le gomme.

F1, Pirelli full wet 2025: novità su costruzione e impasto della gomma a banda blu

Nei weekend di F1 ogni tanto piove. Lo fa molto più spesso di quanto si preveda, a volte con rovesci temporaleschi davvero aggressivi. Senza andare troppo indietro con la memoria, basti pensare al campionato 2024, dove in diversi weekend di gara l’acqua ha recitato un ruolo da serio protagonista. Condizioni limite e cangianti che hanno inciso fortemente sulla prestazione. Sì, perché quando le temperature scendono e l’asfalto diventa scivoloso, la capacità di attivare e mantenere le mescole nel giusto range è cruciale per il rendimento espresso in pista.

Pirelli F1
le Gomme Pirelli Full Wet utilizzare per i test sulle coperture 2025

Occasioni dove abbiamo visto diversi outsider balzare nelle prime posizioni della griglia, per sommo gaudio e tripudio dei “padroni” americani, entusiasti nel vedere mischiare le carte in tavola e scombinare i valori di piloti e vetture. Ricorderemo il Gran Premio del Canada o quello di Gran Bretagna. Il Belgio, l’Olanda e il Brasile. Mica poca roba. Per cercare di fornire maggiori strumenti, Pirelli ha nuovamente modificato le mescole da bagnato. Per quanto concerne le Intermedie, il provvedimento non è stato molto grande. Parliamo di un fine-tuning, poiché i feedback rilasciati dai piloti sono sempre stati ottimi.

Un tipo di gomma capace di funzionare con un range abbastanza ampio. Prestazioni e caratteristiche, quindi, rimarranno pressoché invariate con il benestare delle varie squadre. Per quanto concerne la gomma da bagnato, la full wet, per intenderci quella con la banda blu, il lavoro realizzato è senza dubbio differente rispetto alle ultime annate. L’intento della Pirelli era quello di garantire una rigidità maggiore al battistrada, per evitare il surriscaldamento che si generava per il mero movimento del tassello che compone il disegno dello pneumatico.

Generava troppa energia, insomma, che si traduceva in calore nocivo nel tentativo di preservare la copertura. Ecco perché parliamo di una nuova costruzione, idem per “l’impasto” utilizzato per forgiare la mescola. Anche il disegno è rinnovato, per avere una full wet in grado di lavorare molto meglio, specie nei tracciati ad alta severità dove Pirelli non riesce a testare i suoi prodotti, in quanto gli impianti con tali caratteristiche non possono essere bagnati artificialmente. Frecciatina alla FIA a parte, considerando i circuiti usati per le prove – parliamo del Paul Ricard, MagnyCours e Fiorano – il direttore è soddisfatto.

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le gomme Ferrari full wet per i test della Pirelli durante la stagione 2024

Mario sostiene che i dati raccolti anticipano una certa miglioria di rendimento, quasi due secondi al giro. Stessa cosa per l’amministrazione della mescola, che sopporta un grado di stress superiore. Un rafforzamento importante che potrebbe essere anche superiore in merito al crossover con l’intermedio, sempre se Pirelli avesse modo di testare le “calzature” in contesti più probanti. Il passo nella direzione giusta è stato fatto, tenendo a mente quanto sia sempre emozionante poter vedere le vetture di F1 in condizioni di bagnato più estremo, se il prodotto lo consente e minimizza i rischi.