F1 News – Perché i test Pirelli di questa settimana ci dicono molto sulle vetture 2026
F1 News – Nella giornata di martedì e mercoledì si sono svolti dei test a Barcellona sui pneumatici Pirelli 2026. Tra tutte le scuderie presenti sul circuito spagnolo, la Ferrari ha catturato l’attenzione maggiore degli addetti ai lavori sia per la presenza di Lewis Hamilton, sia perché, dal punto di vista tecnico, è la prima volta che si vede una vettura così moderna (la SF-24) adattata ai livelli di deportanza che i team e la Pirelli prevedono per il 2026. […] The post F1 News – Perché i test Pirelli di questa settimana ci dicono molto sulle vetture 2026 appeared first on F1 News - Notizie Formula 1, Auto e Motorsport.
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F1 News – Nella giornata di martedì e mercoledì si sono svolti dei test a Barcellona sui pneumatici Pirelli 2026. Tra tutte le scuderie presenti sul circuito spagnolo, la Ferrari ha catturato l’attenzione maggiore degli addetti ai lavori sia per la presenza di Lewis Hamilton, sia perché, dal punto di vista tecnico, è la prima volta che si vede una vettura così moderna (la SF-24) adattata ai livelli di deportanza che i team e la Pirelli prevedono per il 2026. La scelta dell’ala per il test è infatti totalmente diversa da quella che sarebbe normale per un tracciato come quello di Barcellona. In definitiva, si tratta di un modo falso di simulare le prestazioni della vettura, offrendoci quindi la fotografia più vicina a come potrebbero essere le auto del 2026 in termini di profilo di velocità.
Finora, l’unica uscita con prototipi di pneumatici slick 2026 è stata effettuata da Aston Martin nel settembre dello scorso anno sempre a Barcellona, utilizzando però la vettura del 2022 modificata per l’occasione. L’adattamento della SF-24 per il test di questa settimana è la vettura più recente che abbiamo visto adottare finora per le gomme slick e, su un tracciato impegnativo come quello di Barcellona, la scelta delle ali è interessante. In base ai regolamenti approvati dalla FIA, i team sono autorizzati a modificare le auto in modo da ottenere gli stessi profili di deportanza e velocità previsti per il 2026. Ciò significa modifiche alle sospensioni per le nuove dimensioni degli pneumatici e modifiche aerodinamiche.
Osservando i profili alari che la Ferrari ha portato a Barcellona, le differenze rispetto al Gran Premio di Spagna corso a giugno sono evidenti. I livelli dell’ala posteriore sono piuttosto estremi, in quanto la scuderia di Maranello ha optato per un’impostazione piuttosto simile a quella adottata per il Gran Premio d’Italia dello scorso anno. Nella parte anteriore della vettura, l’ala sembra essere una versione adattata di quella che la Ferrari ha utilizzato a Las Vegas, che ancora una volta è una delle piste con la minore deportanza del calendario. L’orientamento della vettura verso i livelli di deportanza visti in circuiti come Monza e Las Vegas ci fa capire quanto probabilmente essa sarà ridotta per le vetture 2026, che si muoveranno in questo modo per favorire il profilo prestazionale della nuova power unit.
Per quanto riguarda i tempi sul giro, facendo un confronto diretto con le vetture della passata stagione, l’1:15:093 di Lewis Hamilton di martedì è paragonabile all’1:11:731 di Charles Leclerc in qualifica. Tuttavia, non si deve evincere che questa sia la differenza definitiva di ritmo tra una vettura attuale e una 2026, perché i piloti spingono molto di più in qualifica di quanto non facciano mai nei test. Inoltre, le dimensioni degli pneumatici, le mescole, i livelli di deportanza e le condizioni atmosferiche sono completamente diversi. I tempi mostrati finora in questa settimana si collocano piuttosto tra i giri che i piloti hanno fatto nelle prove del GP di Spagna dell’anno scorso (Hamilton si è piazzato in testa alle seconde prove del venerdì con un 1:13:264) e il giro più veloce in gara, ottenuto da Lando Norris in 1:17:115.
Nel corso del Gran Premio degli Stati Uniti dello scorso anno, il responsabile della FIA per le monoposto Nikolas Tombazis ha affermato che, nonostante la riduzione dei livelli di deportanza, la vettura del 2026 avrebbe fatto registrare tempi simili. Ciò è avvenuto dopo un lungo lavoro svolto tra la pubblicazione del regolamento originale per il 2026 a giugno e le revisioni apportate nei mesi successivi, dopo aver temuto che il piano originale avrebbe reso le auto più lente di circa due secondi. “Le prestazioni della vettura sono aumentate di circa 50 punti di deportanza. Questo ha portato le prestazioni da quello che forse era un meno 40% rispetto alle vetture attuali, a circa un meno 15% per quanto riguarda la deportanza. In termini di prestazioni, il tempo sul giro risultante è molto vicino a quello delle vetture attuali. Tutto questo è stato fatto come promesso a giugno”, ha dichiarato Tombazis.
L’obiettivo finale del test Pirelli è quello di continuare a lavorare sullo sviluppo degli pneumatici 2026, con questa settimana di test per valutare l’ultima costruzione e le mescole C1, C2 e C3. Infatti, sebbene gli pneumatici F1 2026 mantengano l’attuale dimensione dei cerchi da 18 pollici, utilizzata per l’ultima era dell’effetto suolo, le dimensioni degli pneumatici anteriori e posteriori sono state ridotte. La larghezza del pneumatico anteriore si restringe di 25 mm e quella del posteriore di 30 mm. Anche il diametro sarà inferiore, passando dagli attuali 720 mm a 705-710 mm.
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