F1 | Ferrari-Hamilton, la Storia si è compiuta: ora Maranello ha un grande dovere morale
Quella vissuta nella Motor Valley italiana è stata una settimana a dir poco emozionante. Dopo tanti rumors finalmente Lewis Hamilton
Quella vissuta nella Motor Valley italiana è stata una settimana a dir poco emozionante. Dopo tanti rumors finalmente Lewis Hamilton è atterrato sul pianeta rosso, vivendo i primi giorni da uomo e pilota del Cavallino. Ad attendere il sette volte campione del mondo c’è stato un meteo tipicamente british, quasi a farlo sentire già in famiglia, con Lewis che ha sfoggiato un outfit elegantissimo quale omaggio al Drake e allo stile italiano. L’apice del battesimo rosso di Lewis è stato celebrato a Fiorano, quando mercoledì il Baronetto è sceso in pista per i primi chilometri al volante della SF-23.
Un’emozione unica per il pilota più vincente della storia del Circus che ha potuto sperimentare sulla propria pelle il mantra “essere Ferrari”. Un esordio che ha riportato alla mente quello del novembre 1995, quando Michael Schumacher inaugurò in condizioni simili il suo (longevo) matrimonio professionale con la scuderia del Cavallino. Corsi e ricorsi storici. In entrambi i casi il comune denominatore è stato rappresentato da un fiume di gente che si è riversato sul ponte di Fiorano per dare il benvenuto al nuovo beniamino.
Ferrari e Hamilton sembravano due rette parallele, e invece il destino ha dovuto che si intersecassero in un particolare momento storico. Da una parte c’è il team più iconico e vincente della storia del Circuì che quest’anno potrebbe raggiungere la maggiore età come digiuno iridato lato piloti, dall’altra c’è il pilota più vincente della top class a quattro ruote che ha deciso di sposare il progetto rosso negli ultimi anni di carriera. Ferrari e Hamilton hanno di fatto siglato un rapporto di mutuo soccorso iridato, anche se al momento non è dato sapere se questo vicendevole venirsi incontro darà i risultati sperati.
Con un 2024 finito in crescendo, la Ferrari è chiamata ad alzare l’asticella in vista di un 2025 dove dovrà fornire una monoposto competitiva nel medio e lungo periodo alla coppia di piloti più forti dell’intera griglia. Anzi Maranello ha il dovere morale, avendo tra le proprie fila un’istituzione sportiva come Lewis venuto a Maranello per riassaporare fasti passati dopo le difficoltà riscontrate nell’ultimo triennio in Mercedes. Ferrari non può “bruciare”, dopo Fernando Alonso e Sebastian Vettel, un altro campione del mondo. Meglio, o peggio, a seconda dei casi, il pilota più vincente della storia. Non ci sono alibi.
Smaltita la sbornia di questi frenetici giorni, la Ferrari dovrà lavorare per presentarsi nel miglior modo possibile ai nastri di partenza di un Mondiale che ci si augura possa tingersi di rosso. Nel frattempo è giusto godersi questi momenti nei quali il ticchettio della storia ha lasciato spazio all’emozione di vedere in pista una Rossa con il 44: inimmaginabile solamente qualche anno fa.
Ferrari-Hamilton, che storia! Un nuovo romanzo tutto da scrivere. Nel quale potrebbe esserci un finale da favola. Non resta che viverlo giorno dopo giorno.
Piero Ladisa