Dexter: Original Sin 1×09 – Dopo questa puntata, non può finire tutto con la prima stagione
Di dubbi noi già non ne avevamo. Ma se qualcuno ne avesse ancora di residui, la nona puntata di Dexter: Original Sin dovrebbe averglieli tolti definitivamente. Siamo ormai a una puntata dalla fine (definitiva?) di questo spin-off prequel di Dexter e possiamo dirlo ad altissima voce ormai, senza timore di smentita: è stata un’operazione riuscitissima.… Leggi di più »Dexter: Original Sin 1×09 – Dopo questa puntata, non può finire tutto con la prima stagione The post Dexter: Original Sin 1×09 – Dopo questa puntata, non può finire tutto con la prima stagione appeared first on Hall of Series.
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Di dubbi noi già non ne avevamo. Ma se qualcuno ne avesse ancora di residui, la nona puntata di Dexter: Original Sin dovrebbe averglieli tolti definitivamente. Siamo ormai a una puntata dalla fine (definitiva?) di questo spin-off prequel di Dexter e possiamo dirlo ad altissima voce ormai, senza timore di smentita: è stata un’operazione riuscitissima. Lo si evinceva già dalla primissima puntata ma si sa: gli inizi sanno essere spesso illusori. Però che questo prequel fosse realizzato a regola d’arte era chiarissimo da ogni frame, da ogni fotogramma, da ogni scena apparentemente insignificante. Il limite più grosso, per Original Sin, poteva essere quello di essere costretta a raccontare una storia senza troppa possibilità di trovare sbocchi narrativi consistenti, al di là di accompagnare all’altare il prossimo arrivo su Paramount+ Dexter: Resurrection, il sequel di New Blood. Dexter: Original Sin sta però dimostrando ampiamente di poter e voler andare oltre: senza strafare, con intelligenza e in maniera estremamente efficace. E’ la storia dell’evoluzione di Dexter da giovane, certo, ma per assomigliare alla vera Dexter serviva altro rispetto al raccontare solo l’evoluzione del giovane Morgan, serviva altro oltre l’interessante ritratto psicologico in divenire del protagonista che lo spin-off sta egregiamente dipingendo. Per assomigliare alla vera Dexter servivano anche stati di tensione e colpi di scena che una narrazione solo Dexter-centrica non avrebbe mai potuto regalarci: tanto lo sappiamo che Dexter non morirà, che non verrà beccato, che non succederà niente di tutto ciò. E allora serviva prima delineare e poi mettere un po’ più al centro dei personaggi che nella serie originale non avevamo mai visto, o che avevamo visto solo per brevissimi tratti. Ed è quei che Original Sin riesce a piazzare l’accelerata. È qui che assume luce e vita propria.
Specialmente in questa nona puntata, che ci fa urlare ad alta voce che adesso ci siamo: c’è margine per raccontare e tenerci incollati allo schermo, e non può finire tutto con la prima stagione.
La nona puntata di Dexter: Original Sin gira sostanzialmente attorno a due macro-temi, e a due personaggi. Il primo è Aaron Spencer, il terribile killer travestito da uomo integerrimo e leader carismatico della polizia di Miami. Il secondo è un personaggio che avevamo visto già nella prima stagione di Dexter, e che qui torna in forme se vogliamo ancor più inquietanti: Brian Moser, il fratello maggiore di Dexter Morgan.
Il fratello di Dexter è tornato, e ha una tremenda sete di vendetta. Tramite una retrospettiva torniamo indietro, dopo quel momento agghiacciante, dopo la morte di Laura Moser. Dexter e Brian vengono ospitati a casa dei coniugi Morgan: la piccola Debra è appena nata, e quel momento di pura gioia è interrotto da una tragedia che, per osmosi, coinvolge anche i Morgan. Se Dexter si mostra subito mansueto, riconoscendo pienamente Harry come suo padre, Brian è più grande e vive il terribile trauma in modo diverso: non si fida di nessuno, e non sembrano esserci i presupposti per adottarlo assieme a Dexter. La goccia che fa traboccare il vaso arriva quando Brian prova a soffocare la piccola Debra (in perfetta connessione con quel che succederà, narrativamente molti anni dopo, nella serie originale): i Morgan capiscono che tenerlo in casa sarebbe un pericolo devastante, e decidono di separare i fratelli ri-consegnando Brian all’assistente sociale. Brian cresce e cova un sentimento di rancore infinito per chi l’ha separato da suo fratello. Un sentimento che lo porterà a seminare morte e distruzione, a partire dalla stessa assistente sociale che gli aveva promesso di non separarlo mai da suo fratello. Brian in età adulta la adesca per poi ucciderla brutalmente, in una scena che definire agghiacciante è dire poco. Una scena in cui Dexter: Original Sin abbandona momentaneamente la sua natura da drama-thriller e si fa horror, nel senso più puro del termine.
L’altro macro-tema di puntata riguarda Aaron Spencer, migliore amico di Harry e uomo chiave della polizia di Miami che in realtà cela un oscuro segreto: è lui il famigerato killer dei ragazzini, il mostro di questa stagione. Dexter se n’è accorto da tempo e dopo aver giocato un po’ al gatto col topo lo stana e lo immobilizza nel più classico dei suoi rituali pre-uccisione, mettendolo davanti alle sue malefatte. L’uomo confessa, e dichiara di averlo fatto solo per fare un dispetto a sua moglie, rea di avergli portato via suo figlio. Dexter si trova quindi a riflettere su quanto un uomo possa cambiare repentinamente a causa di un evento, trasformandosi in un mostro senza pietà. Spencer però ha un asso nella manica per evitare di essere ucciso dal giovane Morgan: se lo ucciderà in quel momento, il figlio di Aaron morirà di fame poichè nessuno sa dove si trovi. Di conseguenza Dexter decide di dare a Spencer la possibilità di scappare, così da poterlo seguire per trovare il bambino e salvarlo.
Si chiude così il sipario su una puntata densa di eventi, e che ci fa riflettere su come sembri evidente che Dexter: Original Sin stia preparando il terreno per una scoppiettante seconda stagione. Se infatti la storyline di Aaron Spencer avrebbe tutti i presupposti per chiudersi già nella prossima puntata, quella di Brian Moser sembra soltanto agli inizi. E considerando l’importanza capitale del personaggio nella saga di Dexter, sarebbe un peccato colossale se tutto dovesse chiudersi in fretta e furia in un solo episodio, senza possibilità di ulteriori sviluppi. Ci sarebbe poi un’altra cosa di fondamentale importanza: la morte di Harry, momento fondamentale nella vita di Dexter. Insomma, di carne al fuoco ce n’è talmente tanta che ci viene difficile immaginare che questa serie, finora perfettamente riuscita, possa interrompersi senza aver detto tutto quello che c’è da dire. Sarebbe un peccato enorme se ci privassero di un altro intrigante capitolo di quell’universo infinito, e che sta reggendo alla grandissima alla prova del tempo, che risponde al nome di Dexter.
Vincenzo Galdieri
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