Campioni di salto: l’editoriale del numero di “DOVE” di febbraio, da venerdì in edicola

Campioni di salto imbattibili. Partire, tornare, riprendere i ritmi della città, del lavoro, delle e-mail e delle chat di Whatsapp. Ci vuole un fisico bestiale per poter saltare da una dimensione all’altra senza implodere, senza perdersi. Avete presente quella sensazione da pugile suonato che si prova appena approdati in albergo? Settimane a sognare in ufficio quel momento… e poi? Finalmente arrivati: niente, il vuoto.

Servono ore, se non giorni, per ritrovare l’energia giusta e godersi una vacanza, un riposo più che meritato. E quando appare la magia, quando riesci ad apprezzare una passeggiata, un tramonto, una cena, una pagina di un libro, ecco, le mille domande sullo stile di vita folle che conduci a casa. Allora, via con i buoni propositi del rientro. Ma nulla, basta una settimana, e, come il foro nel ghiaccio che si richiude subito dopo un tuffo, tutto torna come prima e ti ritrovi al via. Oplà, un bel balzo e la ruota impazzita riparte e tu dentro. Fino alla prossima pausa, sempre più necessaria, altro che meritata.

Sarà per questo che tra le tendenze viaggio nel 2025, come ci raccontano i report internazionali, compaiono spesso parole come introspezione, ricerca di equilibrio, armonia, gioia di prendersi il tempo che serve (Jomo, acronimo di Joy of Missing Out), di smetterla di farsi divorare dall’ansia di essere sul pezzo, di riscoprire l’essenza dei luoghi. Il viaggio allora diventa una risposta al bisogno urgente di riconnettersi: con sé stessi, con gli altri e con il pianeta.

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Per questo DOVE di febbraio vuole essere un manifesto che interpreta le tendenze del nuovo anno, un invito a riconsiderare il senso del viaggio. E a ripartire, anche per brevi evasioni, subito, prima di sentirsi di nuovo stremati. Abbiamo cercato destinazioni che custodiscono la natura con cura, come Lubiana, la capitale più green d’Europa, e San Vigilio, località altoatesina, dove piste innovative e progetti di recupero architettonico si uniscono in equilibrio.
E poi la Sicilia più autentica, con la nuova ciclovia dei Parchi, per pedalare lontano da itinerari scontati. O ancora i caldi orizzonti di Lanzarote, con scenari lunari e finalmente solitari fuori stagione. Ma ci sono anche le fughe nel silenzio dietro l’angolo, a Rovigo, per regalarsi un momento veramente Jomo. Poi Roma, ma fuori Roma, e Torino, ma nella nuova Torino.

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Forse il segreto per essere “campioni di salto” sta proprio nel saper rallentare prima di cadere al tappeto: permettersi una tregua e costruire uno spazio di continuità, un ponte tra le dimensioni in cui non ci perdiamo, anzi ci ritroviamo. Perché il vero salto, l’unico su cui valga la pena di allenarsi, in fondo, è quello che ci riporta a noi stessi.

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