Bonus lavoratrici madri anche con lavoro intermittente
![CDATA[L’INL, con la risposta all’interpello n. 2 del 5 febbraio 2025, ha precisato che lo sgravio contributivo, di cui all’art.1, cc 180 – 182 della Legge 213/2023 (Legge di Bilancio 2024), riconosciuto alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, spetta anche se le stesse sono titolari di un contratto di lavoro intermittente. L’Ispettorato è giunto a tale conclusione partendo dal fatto che la finalità dell’agevolazione consiste in un intervento a sostegno delle lavoratrici madri che, a seguito dell’esenzione dall’aliquota contributiva INPS, normalmente trattenuta dallo stipendio, beneficiano di un incremento della retribuzione netta. Si tratta, dunque, di un intervento volto non a promuovere la stabilità dei rapporti di lavoro, quanto piuttosto ad incrementare i livelli retributivi riconosciuti alle lavoratrici madri e a sostenere il reddito delle famiglie con figli minori, senza determinare alcun vantaggio specifico per i datori di lavoro. Già la Legge di Bilancio 2022 aveva riconosciuto una misura simile a sostegno delle lavoratrici madri, che era stata applicata a tutti i rapporti di lavoro dipendente, incluso il lavoro intermittente. L’agevolazione prevista dalla Legge di Bilancio 2024, quindi non può formare oggetto di una diversa interpretazione con la conseguenza che rimane escluso solo il lavoro domestico. In sostanza, non essendoci una norma che espressamente esclude dall’agevolazione il lavoro intermittente e tenuto conto delle finalità sopra ricordate, l’INL ritiene che il beneficio contributivo possa essere riconosciuto anche alle lavoratrici madri occupate con contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato.]]
L’INL, con la risposta all’interpello n. 2 del 5 febbraio 2025, ha precisato che lo sgravio contributivo, di cui all’art.1, cc 180 – 182 della Legge 213/2023 (Legge di Bilancio 2024), riconosciuto alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, spetta anche se le stesse sono titolari di un contratto di lavoro intermittente.
L’Ispettorato è giunto a tale conclusione partendo dal fatto che la finalità dell’agevolazione consiste in un intervento a sostegno delle lavoratrici madri che, a seguito dell’esenzione dall’aliquota contributiva INPS, normalmente trattenuta dallo stipendio, beneficiano di un incremento della retribuzione netta.
Si tratta, dunque, di un intervento volto non a promuovere la stabilità dei rapporti di lavoro, quanto piuttosto ad incrementare i livelli retributivi riconosciuti alle lavoratrici madri e a sostenere il reddito delle famiglie con figli minori, senza determinare alcun vantaggio specifico per i datori di lavoro.
Già la Legge di Bilancio 2022 aveva riconosciuto una misura simile a sostegno delle lavoratrici madri, che era stata applicata a tutti i rapporti di lavoro dipendente, incluso il lavoro intermittente.
L’agevolazione prevista dalla Legge di Bilancio 2024, quindi non può formare oggetto di una diversa interpretazione con la conseguenza che rimane escluso solo il lavoro domestico.
In sostanza, non essendoci una norma che espressamente esclude dall’agevolazione il lavoro intermittente e tenuto conto delle finalità sopra ricordate, l’INL ritiene che il beneficio contributivo possa essere riconosciuto anche alle lavoratrici madri occupate con contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato.]]