Attacco ai diritti

Oltre a quelle basate sulla cancellazione delle politiche di Joe Biden, alcune azioni di Trump in campo sociale sono percepite come attacchi a diritti costituzionali (la negazione del diritto di cittadinanza basato sullo ius soli, il luogo di nascita, introdotto dai padri fondatori) o violazioni di leggi del Congresso (come il licenziamento dei controllori chiamati […] L'articolo Attacco ai diritti proviene da Iusletter.

Feb 5, 2025 - 12:29
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Oltre a quelle basate sulla cancellazione delle politiche di Joe Biden, alcune azioni di Trump in campo sociale sono percepite come attacchi a diritti costituzionali (la negazione del diritto di cittadinanza basato sullo ius soli, il luogo di nascita, introdotto dai padri fondatori) o violazioni di leggi del Congresso (come il licenziamento dei controllori chiamati a vegliare contro abusi o discriminazioni, razziali o di genere, sui posti di lavoro). Per non parlare del mancato rispetto di norme internazionali recepite dalla legislazione americana, come il diritto d’asilo.Le politiche «Dei»

Si moltiplicano i ricorsi all’autorità giudiziaria contro gli ordini esecutivi della Casa Bianca — ieri Trump ne ha firmato uno che ritira il suo Paese dal Consiglio Onu per i diritti umani — e gli interventi radicali del dipartimento dell’efficienza (Doge) di Elon Musk che sta smantellando agenzie federali come UsAid (10 mila dipendenti che distribuiscono 40 miliardi di dollari l’anno alle popolazioni bisognose di 120 Paesi poveri del mondo). Da lunedì, poi, la task force di Musk ha disattivato 350 dei 1.400 siti web del governo, accecando i dipendenti pubblici di molte amministrazioni e togliendo servizi ai cittadini.

Ricorsi in sede giudiziaria anche conto il blocco di tutte le iniziative destinate ad aiutare gli svantaggiati nell’ambito delle cosiddette politiche «Dei» (sta per diversità, equità e inclusione) e le tutele per le minoranze sessuali Lgbtq, e il blocco degli interventi medici e chirurgici per i transessuali minorenni pagati con fondi pubblici.

Anche su quest’ultimo punto è partita ieri una denuncia delle famiglie con figli appartenenti a minoranze sessuali: sostengono che le misure di Trump sono devastanti per i giovani trans, per alcuni dei quali si temono conseguenze fatali.Valanghe di cause

I magistrati, chiamati a intervenire, avranno non pochi problemi e non solo per la valanga di cause che si abbatteranno sui loro uffici: Trump sta trasformando le controversie che vanno sotto il nome di culture wars — battaglie sulle quali destra e sinistra si confrontano da anni su posizioni sempre più radicali, ma di solo scontro verbale — in azioni radicali di governo.

Basta ascoltare Elon Musk che giustifica lo smantellamento di UsAid con l’accusa di aver trovato, tra i pagamenti fatti nel mondo, qualche versamento di cui avrebbero beneficiato anche dei terroristi (non ha detto quali e non è chiaro come si sia formato questo giudizio). In più l’imprenditore ora al governo definisce questa agenzia per l’assistenza ai Paesi poveri «un’organizzazione criminale corrotta, piena di marxisti». Cosa di cui è lecito dubitare, se non altro perché agli occhi dei conservatori l’Europa è un continente socialista in quanto dotato di sistemi sanitari pubblici.

Ma Musk tira dritto e per giustificare le altre demolizioni in atto non esita a usare argomenti radicali che capovolgono l’accusa di fare interventi pericolosi per la sicurezza dei cittadini: secondo Elon sono le politiche «Dei» che uccidono (perché danno incarichi di responsabilità a persone non qualificate seguendo una logica assistenziale).

Fino a qualche tempo fa anche gli osservatori più pessimisti ritenevano impossibile che si potesse arrivare fino a tanto, per via delle protezioni dello stato di diritto e perché su alcune questioni, come i diritti Lgbtq, anche una parte della destra ha visioni abbastanza aperte. Ma Trump è stato abile a individuare questioni come gli interventi sui transgender minorenni sui quali non solo i conservatori, ma anche molti progressisti, hanno forti dubbi.L’affirmative action

Stesso discorso per alcuni eccessi nell’applicazione dell’affirmative action a favore dei neri e per la creazione di quote per le minoranze etniche e di genere che hanno suscitato anche il risentimento di bianchi di sinistra che vedono i loro figli meritevoli respinti da università e impieghi perché «fuori quota». È nata così la tesi del razzismo al contrario, quello contro i bianchi, cavalcata da Trump e Musk.

Ma il dato di fondo è che Trump sta estendendo i poteri presidenziali in un modo mai visto prima nella Storia americana, comprimendo drasticamente quelli legislativi del Congresso, senza che la maggioranza parlamentare repubblicana dia, per ora, segni di ribellione, salvo qualche sporadica dichiarazione di dissenso.

La linea di Trump, dicono i giuristi, è quella di travalicare i suoi poteri e aspettare di vedere cosa accade, poi, nei tribunali. Dove lui sta portando uomini di legge a lui fedeli in posizione-chiave, mentre il ministero della Giustizia, in questo clima di «cambio radicale dei paradigmi», verosimilmente starà col fiato sul collo delle corti.

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