Ai e travel: rispondere in maniera semplice a domande complesse

Analizzare comportamenti, recensioni e preferenze per suggerire destinazioni, ristoranti, attrazioni e attività che corrispondono perfettamente ai desideri del singolo viaggiatore. L’intelligenza artificiale sta entrando oggi in tutta la nostra vita e nella travel industy. Ne abbiamo parlato con Luca Bove, founder di Local Strategy, considerato tra i massimi esponenti italiani di Local Seo. Il suo ... L'articolo Ai e travel: rispondere in maniera semplice a domande complesse proviene da GuidaViaggi.

Feb 3, 2025 - 22:37
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Ai e travel: rispondere in maniera semplice a domande complesse

Analizzare comportamenti, recensioni e preferenze per suggerire destinazioni, ristoranti, attrazioni e attività che corrispondono perfettamente ai desideri del singolo viaggiatore. L’intelligenza artificiale sta entrando oggi in tutta la nostra vita e nella travel industy.
Ne abbiamo parlato con Luca Bove, founder di Local Strategy, considerato tra i massimi esponenti italiani di Local Seo. Il suo ultimo libro, per Flaccovio, è “Ecosistema Google. Utilizzare gli strumenti avanzati di Google in modo redditizio, consapevole e su misura per il turismo”, nella collana Accadde Domani FuTurismo, curata da Nicoletta Polliotto.

Gv: Come vede le nuove piattaforme e gli applicativi di intelligenza artificiale nel travel?

“È un periodo di grande fermento, con un rilascio pressoché continuo di app, molte delle quali proprio casi d’uso nel mondo del turismo. Per esempio, ci sono tantissimi prodotti relativi ai chatbot, assistenti virtuali che già funzionano molto bene. Sono costantemente implementati e possono pertanto rispondere in maniera semplice a domande complesse. Una componente importante viene anche dai sistemi di traduzione, in aiuto ai visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Poi, con l’intelligenza artificiale si svilupperà sempre più l’analisi dei big data. Analizzando il prezzo dei competitor, gli eventi, la storicità, l’occupazione di camere possiamo ottimizzare i prezzi, oppure nel caso delle destinazioni, i flussi turistici. Le piattaforme a disposizione del grande pubblico a prezzi accessibili permettono in maniera intuitiva già da ora di porre domande ispirazionali. Posso chiedere, per esempio, dove andare in un posto dove faccia caldo con determinati prezzi, dando all’intelligenza artificiale molti parametri per affinare la ricerca e creare una conversazione. Se poi la risposta se non soddisfa, posso pian piano affinare, tipo “trova un albergo in un posto di mare che sia economico e dove ci siano spiagge accessibili ai cani”.

Gv: Qual è l’ambito che vedrà il maggiore sviluppo tra quelli citati?

“In questo momento c’è uno sviluppo ovunque, è un periodo bulimico con sperimentazione e applicazione tanto nella fase della ricerca quanto nel revenue management, nell’ottimizzazione prezzi e nei Crm avendo a disposizione tanti dati”.

Gv: Costi e risorse, verso quale direzione ci si sta muovendo?

“I prezzi degli abbonamenti stanno incominciando a salire nonostante la forte concorrenza ma rimangono comunque abbordabili rispetto a un passato in cui la componente tecnologica era assai più cara. L’hardware costa tantissimo in termini di risorse, ricerca ed energia. L’ai richiede una potenza di calcolo enorme, che va supportata. Il fondatore di Microsoft Bill Gates ritiene l’energia nucleare una chiave per soddisfare anche questo aumentato fabbisogno e ha fatto un investimento miliardario su una centrale nucleare di nuova generazione che dovrebbe aprire i battenti a Kemmerer, nel Wyoming, nel 2030. Probabilmente si arriverà a un assestamento, nel senso che su determinati aspetti probabilmente si potranno utilizzare piattaforme ridotte di ai, meno dispendiose. Già ora cominciano a esserci sistemi di intelligenza artificiale che possono essere installati su computer o cellulare, che però svolgono pochi compiti. Assisteremo a una fase di ottimizzazione delle risorse complessive”.

Gv: L’intelligenza artificiale è davvero alla portata di tutti?

“In questo momento ci sono tantissimi attori in gioco per quanto riguarda la fornitura dei grandi sistemi, da GeminAi a OpenAi, Anthropic e molti altri e quindi gli strumenti per le aziende finali sono abbastanza accessibili senza eccessivi investimenti economici. Vanno considerati, però, gli investimenti in tempo, in sperimentazione, in adattamento ai propri processi e flussi aziendali e, soprattutto, in formazione, perché bisogna comprenderne il funzionamento. In questo momento i sistemi di intelligenza artificiale non sono motori di ricerca, riescono a costruire dei testi, realizzare interfacce efficienti, però se non poniamo domande su dati fattuali la risposta è negativa. Ora, invece, stanno nascendo sistemi ibridi che mixano la potenza dei motori di ricerca con l’intelligenza artificiale, come per esempio Perplexity. Ci sta lavorando anche Google ma siamo ancora agli inizi”.

Paola Olivari

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