Scontro Usa-Cina anche sui pacchi postali, lo stop americano dura poche ore: cosa succede ora a Temu e Shein
Con i dazi, Trump stralcia una norma che consentiva alle spedizioni sotto gli 800 dollari di non pagare le tasse doganali L'articolo Scontro Usa-Cina anche sui pacchi postali, lo stop americano dura poche ore: cosa succede ora a Temu e Shein proviene da Open.
Il servizio postale degli Stati Uniti (Usps) ha annunciato che tornerà ad accettare i pacchi provenienti dalla Cina e da Hong Kong. Le spedizioni provenienti dai due Paesi erano state bloccate poche ore prima, tramite i provvedimenti con cui il presidente degli Usa Donald Trump ha imposto dazi del 10% sui beni provenienti dalla Cina. «Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità del confine per attuare un efficiente meccanismo di riscossione delle nuove tariffe cinesi così da garantire il minimo disturbo nella consegna dei pacchi», ha reso noto l’Usps. A generare particolare scalpore, è stato lo stralcio di una scappatoia legale che consente ai giganti dell’e-commerce Temu e Shein di vendere a prezzi bassissimi senza dover pagare tasse doganali.
Trump complica la vita a Temu e Shein
L’Usps aveva annunciato che non avrebbe più accettato pacchi provenienti dalla Cina e da Hong Kong «fino a nuovo avviso». Le poste americane avevano giustificato la decisione alla luce della guerra commerciale tra Washington e Pechino iniziata dal presidente degli Usa, a cui il gigante orientale ha risposto con una sovrattassa del 15% su carbone e gas americani. Parte della nuova politica è anche una scappatoia legale stralciata con gli ultimi provvedimenti presidenziali. Nota come «de minimis», consentiva l’ingresso di pacchi cinesi negli Usa senza il pagamento di tasse doganali quando il valore della spedizione era inferiore agli 800 dollari.
Temu e Shein colpite dal blocco dei pacchi dalla Cina agli Usa
La decisione comunicata con una nota brevissima, ha avuto un immediato impatto sulle società cinesi di e-commerce come Temu e Shein, le cui azioni hanno registrato un netto calo in borsa. Sono loro a soffrire particolarmente il decreto esecutivo firmato dal tycoon che eliminata la clausola «de minimis». L’esenzione sui pacchi di valore inferiore agli 800 euro ha finora favorito la crescita dei colossi dell’e-commerce cinese consentendo loro di invadere il mercato con prodotti a prezzi bassissimi. Ora, Temu e Shein, si trovano a dover rivedere le proprie strategie commerciali. Tuttavia, non sono interessate dal blocco le buste di grandi dimensioni, denominate «flat».
La reazione della Cina: «Soppressione irragionevole»
Il governo cinese ha reagito con durezza. Il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, ha definito lo stop delle Poste americane una «soppressione irragionevole». E ha invitato gli Stati Uniti a «smetterla con iniziative che colpiscono il commercio». Pechino ha inoltre dichiarato che «adotterà tutte le misure necessarie per difendere gli interessi delle proprie aziende».
Immagine di copertina: Un centro di smistamento della posta del servizio postale degli Usa | EPA/MICHAEL REYNOLDS
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