San Sisto, nuovo piano di sviluppo: "Zone 30, studentato e più verde"

L’associazione "Sistema San Sisto" ha scritto una lettera alla sindaca e alla Giunta in cui elenca quali sono gli interventi urbanistici e di mobilità che andrebbero programmati per il territorio.

Feb 8, 2025 - 08:53
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San Sisto, nuovo piano di sviluppo: "Zone 30, studentato e più verde"

San Sisto è una realtà importante per Perugia, ma il suo sviluppo, da troppo tempo privo di investimenti pubblici, è avvenuto spesso in modo disordinato, senza una pianificazione organica. È quindi necessario un intervento strategico che garantisca una trasformazione è equilibrata e sostenibile".

A chiederlo l’associazione "Sistema San Sisto" presieduta da Lucio Tabarrini, che ha scritto una lettera al sindaco e alla Giunta in cui elenca quali sono gli interventi urbanistici, di mobilità, sul verde che andrebbero programmati per il quartiere. "I fondi dell’Agenda Urbana rappresentano un’opportunità imperdibile - scrive Tabarrini –, che può anche contribuire ad armonizzare l’investimento con l’impatto del MetroBus sulla vita quotidiana dei residenti. Tali risorse devono essere destinate in via prioritaria a San Sisto e solo nel caso in cui, dopo un’attenta e trasparente valutazione, risultasse impossibile utilizzarle per il quartiere, si potrà considerare un lavoro alternativo, informando in modo adeguato tutte le parti coinvolte nella coprogettazione". Già, perché le due grandi novità per San Sisto sono proprio il Metrobus e i fondi di Agenda Urbana. Per fare cosa?

"È necessaria un’iniziativa comunale che promuova piani di recupero flessibili ma incisivi, capaci di orientare gli interventi edilizi e urbanistici in modo coerente. Il principio guida dovrebbe essere: “Governare la trasformazione”, evitando rigidità eccessive ma anche rinunce". Poi c’è la questione degli alloggi universitari legati alla presenza della facoltà di Medicina all’ospedale. "Una possibile soluzione potrebbe essere la realizzazione di uno studentato, con aree dedicate allo studio, servizi e spazi ricreativi. È importante individuare fin da ora le aree più idonee, privilegiando la riqualificazione di edifici esistenti piuttosto che il consumo di nuovo suolo".

Poi c’è il capitolo sul verde urbano: " Il quartiere presenta numerosi spazi incolti e privi di una destinazione chiara. È necessario integrarli in una strategia organica e se le aree sono private, si potrebbe valutare l’opzione dell’esproprio per interesse sociale, al fine di creare un anello verde continuo intorno a San Sisto. Quanto alla mobilità "l’idea di verificare la possibilità di trasformare alcune zone del quartiere in Zona con limiti di velocità più ampi (15, 30, 40) per favorire la mobilità pedonale è condivisibile, ma necessita di un’adeguata pianificazione della rete ciclo-pedonale. E poi è necessario migliorare la manutenzione dei marciapiedi; ripensare la viabilità con sensi unici intelligenti, che disincentivino il traffico di solo attraversamento; garantire segnaletica e illuminazione adeguate in tutte le zone di San Sisto a partire dagli attraversamenti pedonali". Infine l’annosa richiesta di un sottopasso ferroviario "indispensabile - sostiene l’associazione – per regolarizzare il passaggio del MetroBus potendolo in qualche maniera rendere accettabile e migliorare la viabilità. In alternativa, il ponte ciclopedonale dovrebbe avere una chiara funzione urbanistica ed estetica, evitando soluzioni architettonicamente discutibili". In conclusione Tabarrini spiega che San Sisto "ha bisogno di una visione chiara e di una regia urbanistica che ne guidi la trasformazione. Le chiediamo – dice rivolto alla sindaca – di farsi promotrice di un dialogo costante con i cittadini, i tecnici e gli operatori economici, garantendo la massima trasparenza e decisioni adeguate".