Rapporto Istat, sempre più in calo le nascite in Italia

Le statistiche sui nuovi nati, relative all'anno 2023, raccolte dal Ministero della Salute. L'articolo Rapporto Istat, sempre più in calo le nascite in Italia proviene da Globalist.it.

Feb 7, 2025 - 21:18
 0
Rapporto Istat, sempre più in calo le nascite in Italia

Due giorni fa il Ministero della Salute ha reso pubblico il rapporto sull’evento nascita in Italia, dove sono presentate le analisi dei dati rilevati dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) dell’anno 2023. Da questi dati emerge che: il 90,1% dei parti è avvenuto in negli Istituti di cura pubblici ed equiparati, il 9,8% nelle case di cura e solo lo 0,13% altrove (altra struttura di assistenza, domicilio, etc.). Il 61,7% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. 

Circa il 20,1% delle madri sono di cittadinanza non italiana e l’età media è di 31,2 anni, mentre per le madri di cittadinanza italiana l’età media sale a 33,2 anni. Tra le neo-mamme del 2023, il 42,4% ha una scolarità medio alta, il 22,0% medio bassa ed il 35,6% ha conseguito la laurea. Il livello di scolarizzazione, purtroppo, diminuisce per le donne straniere, delle quali il 41,2% ha un livello d’istruzione medio basso.

Sempre per le donne straniere diminuisce anche la percentuale di occupazione lavorativa, il 50,1% di dichiara infatti casalinga, al fronte invece del 67,9% delle donne italiane che hanno invece un’occupazione lavorativa. In generale la percentuale delle madri con un’occupazione lavorativa corrisponde al 60,1%.

Per quanto riguarda i controlli periodici, nel 92,9% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4, mentre nel 76,7% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. Se si tiene conto delle tecniche diagnostiche invasive, il dato è di 2,0 amniocentesi ogni 100 parti, mentre la percentuale dello stesso controllo effettuato dalle madri con più di 40 anni è del 5,17%, in decrescita nell’ultimo triennio.

Dalla ricerca emerge l’eccessivo ricorso al taglio cesareo; in media, sempre nel 2023, il 30,3% dei parti è avvenuto con taglio cesareo, con grosse differenze a livello regionale. Anche se nel documento viene affermato che: “I dati denotano comunque una tendenza alla diminuzione in linea con le indicazioni delle “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”.

Le statistiche sui neonati fanno emergere anche il fatto che “[…] lo 0,9% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi e il 6,1% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 98,5% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10”. Il tasso di natimortalità è pari a 2,40 nati morti ogni 1.000 nati, mentre sono stati registrati 4.507 casi di malformazioni diagnosticate alla nascita.

Sul documento del ministero si legge, inoltre, che: “Il ricorso a una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) risulta effettuato in media in 3,9 gravidanze ogni 100. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (FIVET), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (ICSI).”

Non sono presenti statistiche o dati che riguardano i casi di violenza ostetrica che hanno interessato e interessano ancora molte donne e che varrebbe la pena indagare per fare in modo che tutte le donne possano affrontare nel migliore dei modi un momento così particolare e complesso.

L'articolo Rapporto Istat, sempre più in calo le nascite in Italia proviene da Globalist.it.