Oltre 1,2 milioni di famiglie passano al mercato libero dell'energia con costi più alti
Assium denuncia: famiglie non vulnerabili pagano l'80% in più nel mercato libero rispetto alle Tutele Graduali.
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In un anno oltre 1,2 milioni di famiglie non vulnerabili sono passate al mercato libero dell'energia elettrica, pagando per la luce tariffe mediamente più alte dell'80% rispetto a quelle applicate nel Servizio a Tutele Graduali e del 44% rispetto a quelle del mercato tutelato, rimasto attivo per i clienti vulnerabili. Lo denuncia Assium l'associazione degli utility manager, che ha analizzato gli ultimi dati di Arera.
A gennaio 2024 più di 4,4 milioni di famiglie non vulnerabili rientravano nel mercato tutelato dell'energia elettrica che, come noto, è terminato a luglio del 2024 - spiega Assium - Chi non ha scelto un operatore del mercato libero, a partire da luglio è migrato automaticamente nel Servizio a Tutele Graduali, che oggi conta poco più di 3,2 milioni di utenti non vulnerabili.
Questo significa che in un anno ben 1.230.974 famiglie hanno abbondonato i regimi gestiti da Arera per migrare al mercato libero dell'energia: di questi quasi 570mila hanno lasciato le Tutele Graduali tra luglio 2024 e gennaio 2025, optando per un operatore del mercato libero. Scelta che, denuncia Assium non è risultata economicamente conveniente, ma al contrario ha portato ad un sensibile aumento dei costi in bolletta pari in media all'80%.
Tradotto in termini di spesa, la bolletta annua della luce sul mercato libero è risultata più pesante di 432 euro annui rispetto alle tutele graduali per i contratti a prezzo varabile, +405 euro per il prezzo fisso.