Mina Settembre 3 – La Recensione della settima e ottava puntata

Si ritorna a Napoli anche questa settimana, presumibilmente di nuovo in poco più di cinque milioni. Sono questi gli ascolti che, fin dalla prima puntata e addirittura stagione, Mina Settembre 3 sta totalizzando. Un fenomeno mediatico made in Italy senza tempo, un prodotto che ancora una volta riconferma la potenza televisiva di Mamma Rai che… Leggi di più »Mina Settembre 3 – La Recensione della settima e ottava puntata The post Mina Settembre 3 – La Recensione della settima e ottava puntata appeared first on Hall of Series.

Feb 3, 2025 - 07:57
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Mina Settembre 3 – La Recensione della settima e ottava puntata

Si ritorna a Napoli anche questa settimana, presumibilmente di nuovo in poco più di cinque milioni. Sono questi gli ascolti che, fin dalla prima puntata e addirittura stagione, Mina Settembre 3 sta totalizzando. Un fenomeno mediatico made in Italy senza tempo, un prodotto che ancora una volta riconferma la potenza televisiva di Mamma Rai che sembra aver trovato la ricetta giusta per non abbassare mai l’asticella, dando al pubblico esattamente quel che cerca tra le 21:45 e le 23:30, quando la giornata – anche la peggiore – è finita, e non si cerca niente di più di qualcosa che non per forza voglia insegnarci la vita.

Mina Settembre offre a chiunque lo voglia la soluzione perfetta per staccare tutto, spegnere le luci, e pensare solo a quel che sta passando sullo schermo. La ricetta perfetta che ci promette di staccarci da tutto almeno fino ai titoli di coda. Fino al prossimo episodio. Ed eccoci di nuovo così, adesso, con il settimo e ottavo episodio di Mina Settembre 3 che, anche se non sembra, è oramai arrivata al giro di boa. Al gran finale manca infatti un solo appuntamento, e poi l’epilogo che andrà in onda il 23 febbraio. Dopo questo episodio, la Serie Tv tornerà su Rai Uno il 16 febbraio per via della settimana santa di Sanremo.

Il giro di boa è arrivato, e qualche considerazione importante sulla stagione può essere finalmente fatta a ragion veduta

Serena Rossi e Giuseppe Zeno in una scena di Mina Settembre 3
Credits: Rai Uno

Per mandare avanti il racconto di una Serie Tv che presenta una sottotrama sentimentale non c’è bisogno di questo benedetto triangolo amoroso a tutti i costi. Sfatiamo questo mito, esattamente come l’ha sfatato Mina Settembre 3 che, in questa stagione, ha deciso di fare completamente a meno di qualsiasi terzo incomodo focalizzandosi su altro. Il triangolo amoroso lo abbiamo già visto nelle precedenti stagioni, e crearne uno nuovo significava girare e ri-girare su se stessi senza alcuna credibilità.

Fin dalla nascita delle Fiction, il triangolo amoroso è visto come l’unico modo che si ha per portare avanti la narrazione di una coppia che, a tutti i costi, a un certo punto deve tradirsi con A, fidanzarsi con A e poi ritornare da B. Per il resto, raramente una coppia viene raccontata nei problemi quotidiani, nel proprio modo di gestire e vivere la vita e la normalità adesso che le montagne russe sono finite e la stabilità è arrivata. Le coppie vengono raccontate spesso e volentieri come se fossero sempre al primo giorno di fidanzamento, ma questo annulla tutto il resto.

Mina Settembre 3, con nostra grande sorpresa, ha sorvolato su tutto questo raccontando Domenico e Mina tramite altri espedienti. Lo ha fatto affrontando le difficoltà di una coppia durante il processo d’adozione, lo ha fatto attraverso i loro timori di non essere all’altezza del ruolo. Lo ha fatto raccontandoli come una coppia che, dopo tanta fatica, decide di stare insieme davvero. Di non vanificare tutto quello che è stato fino a quel momento per tradirsi con il primo che fa gli occhi dolci. In un primo momento, coscienti anche di alcuni problemi passati della serie, abbiamo temuto che questa terza stagione mettesse al centro dell’attenzione un altro triangolo. E invece di questo neanche l’ombra. Domenico e Mina sono una coppia come tante. Sono una coppia normale, quotidiana, sana. E non per questo noiosa o banale. E forse è finalmente arrivato il momento di raccontare anche questo tipo di relazioni.

Mina e Fiore in una scena di Mina Settembre 3
Credits: Rai Uno

Ma la pace sentimentale di Mina non va di pari passo con quel che si nasconde sotto al tappeto di casa sua. Dopo aver scoperto gli incontri segreti di Viola con la sua madre biologica, Domenico decide di intervenire cercando di far sì che i rapporti tra le due s’interrompano in modo tale da non peggiorare una situazione già complicata, ma questa presa di posizione allontana la figlia da lui. Il loro legame cammina adesso su un filo sottilissimo che minaccia di distruggere tutto ciò che è stato creato fino a quel momento.

Da questo punto di vista, le cose sono abbastanza semplici da immaginare: la pausa e la burrasca saranno solo parte di un momento. Il lieto fine non sarà compromesso in questa stagione, anche se – come abbiamo detto più volte nel corso delle recensioni questa storyline non riesce a entusiasmarci a causa di una scrittura superficiale dell’adolescente e delle dinamiche che si sono innescate nel corso di queste otto puntate.

La burrasca non ha risparmiato neanche Fiore, uno dei migliori personaggi di questa terza stagione di Mina Settembre 3. Ancora sentimentalmente coinvolta per il suo ex fidanzato, che ha lo stesso carisma di un bradipo come nella maggior parte delle Fiction, la ragazza decide di mollare tutto per lavorare insieme a lui lasciando così Mina da sola. Sulla carta, sì: Fiore ha deciso di agire in questo modo per Andrea, ma nella pratica no. Fiore ha preso questa decisione perché non si è più sentita all’altezza delle responsabilità del suo lavoro. Ha avuto il timore di non essere abbastanza. Di non poter dare, a chi la chiedeva, una nuova possibilità. Per fortuna che noi lo sappiamo, così come lo sa anche Mina: Fiore è all’altezza di tutto questo, solo che ancora non lo sa. Un po’ come tutti noi.

Per questo, nonostante questo colpo di testa, la si perdona: rispecchia ancora una volta quel che sta al di fuori dello schermo. Ci racconta, ci porta sul piccolo schermo con tutte le fragilità del caso. E’ reale. Ed è probabilmente la cosa più vicina a noi di Mina Settembre 3. Fiore ci piace così, perché gira come una trottola cercando di capire da che parte stare e dove sedersi. Anche se è una mina vagante. Di nuovo, come tutti noi.

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