Meloni ad Abu Dhabi: “La transizione energetica è una sfida storica”
«La transizione energetica è una sfida storica». Così Giorgia Meloni, ad Abu Dhabi, al World Future Energy Summit. Il premier nel suo intervento si è concentrata sulla strategicità delle interconnessioni per la transizione energetica: «Svilupparle sarà la pietra miliare. Se vogliamo fare una transizione energetica concreta e sostenibile, dobbiamo assicurarci che sia realizzata con infrastrutture adeguate. Sono sicura che sviluppare le interconnessioni può essere la chiave di una nuova diplomazia energetica per moltiplicare le opportunità di cooperazione fra noi, e generare benefici condivisi fra tutti. Con questo approccio l’Italia vuole diventare un hub strategico per i flussi energia fra Europa e Africa», ha detto il presidente del Consiglio. Una infrastruttura per la produzione e il trasporto di energia rinnovabile, dell’Albania all’Italia: è l’oggetto di un’intesa che verrà firmata da Italia, Albania e Emirati Arabi Uniti a margine del summit della Sustainability Week di Abu Dhabi, come ha annunciato il primo ministro albanese Edi Rama. «Il valore dell’infrastruttura – ha spiegato Rama parlando con la stampa italiana prima del summit, a cui partecipa anche la premier Giorgia Meloni – va verso un miliardo di euro e sarà operativa al massimo in tre anni». Green 13 Novembre 2024 Cop29, Meloni: “Lavoriamo per nuova diplomazia energetica” "Dobbiamo proteggere l'ambiente con approccio pragmatico e non ideologico. Occorre rilanciare la fusione nucleare" 13 Novembre 2024 clima meloni nucleare baku cop29 Guarda ora Meloni si è detta poi molto soddisfatta per l’accordo energetico raggiunto con l’Albania: si tratterà di una infrastruttura per la produzione e il trasporto di energia rinnovabile, da Tirana all’Italia. L’intesa verrà firmata – anche con gli Emirati Arabi Uniti – proprio a margine del summit. «Personalmente sono molto orgogliosa di questo accordo – ha detto Meloni – l’iniziativa mostra tangibilmente come nuove forme di cooperazione possono essere costruite anche fra partner che possono sembrare lontani, almeno geograficamente. Un ambizioso progetto fra le due coste dell’Adriatico – lo ha definito Meloni – nuova interconnessione energetica, per produrre energia verde in Albania e esportarne parte in Italia, grazie a un cavo sottomarino nell’Adriatico. Un progetto che coinvolge i nostri tre governi, come i nostri settori privati e i nostri operatori della rete». «Sulla transizione energetica dobbiamo essere pragmatici, semplicemente perché la realtà lo richiede – ha aggiunto il presidente Meloni nel suo intervento – Non riusciremo a triplicare la capacità di produzione di energia rinnovabile nel 2030, né – ha rimarcato – a raddoppiare il tasso di efficienza energetica, se continuiamo a inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica o ad accantonare, per ragioni ideologiche, soluzioni che potrebbero invece contribuire a costruire una valida alternativa ai combustibili fossili». «Le stime – ha affermato il presidente del Consiglio italiano – dicono che la popolazione mondiale raggiungerà gli 8,5 miliardi entro il 2030 e il Pil globale raddoppierà nel decennio successivo. Ciò farà inesorabilmente aumentare la domanda di energia, non ultimo a causa delle crescenti esigenze derivanti dallo sviluppo dell’Intelligenza artificiale generativa». Il premier Giorgia Meloni ha dedicato un passaggio del suo intervento anche sulla fusione nucleare che secondo il presidente «può produrre energia pulita, sicura e illimitata e trasformare l’energ
«La transizione energetica è una sfida storica». Così Giorgia Meloni, ad Abu Dhabi, al World Future Energy Summit.
Il premier nel suo intervento si è concentrata sulla strategicità delle interconnessioni per la transizione energetica: «Svilupparle sarà la pietra miliare. Se vogliamo fare una transizione energetica concreta e sostenibile, dobbiamo assicurarci che sia realizzata con infrastrutture adeguate. Sono sicura che sviluppare le interconnessioni può essere la chiave di una nuova diplomazia energetica per moltiplicare le opportunità di cooperazione fra noi, e generare benefici condivisi fra tutti. Con questo approccio l’Italia vuole diventare un hub strategico per i flussi energia fra Europa e Africa», ha detto il presidente del Consiglio.
Una infrastruttura per la produzione e il trasporto di energia rinnovabile, dell’Albania all’Italia: è l’oggetto di un’intesa che verrà firmata da Italia, Albania e Emirati Arabi Uniti a margine del summit della Sustainability Week di Abu Dhabi, come ha annunciato il primo ministro albanese Edi Rama.
«Il valore dell’infrastruttura – ha spiegato Rama parlando con la stampa italiana prima del summit, a cui partecipa anche la premier Giorgia Meloni – va verso un miliardo di euro e sarà operativa al massimo in tre anni».
Meloni si è detta poi molto soddisfatta per l’accordo energetico raggiunto con l’Albania: si tratterà di una infrastruttura per la produzione e il trasporto di energia rinnovabile, da Tirana all’Italia. L’intesa verrà firmata – anche con gli Emirati Arabi Uniti – proprio a margine del summit.
«Personalmente sono molto orgogliosa di questo accordo – ha detto Meloni – l’iniziativa mostra tangibilmente come nuove forme di cooperazione possono essere costruite anche fra partner che possono sembrare lontani, almeno geograficamente. Un ambizioso progetto fra le due coste dell’Adriatico – lo ha definito Meloni – nuova interconnessione energetica, per produrre energia verde in Albania e esportarne parte in Italia, grazie a un cavo sottomarino nell’Adriatico. Un progetto che coinvolge i nostri tre governi, come i nostri settori privati e i nostri operatori della rete».
«Sulla transizione energetica dobbiamo essere pragmatici, semplicemente perché la realtà lo richiede – ha aggiunto il presidente Meloni nel suo intervento – Non riusciremo a triplicare la capacità di produzione di energia rinnovabile nel 2030, né – ha rimarcato – a raddoppiare il tasso di efficienza energetica, se continuiamo a inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica o ad accantonare, per ragioni ideologiche, soluzioni che potrebbero invece contribuire a costruire una valida alternativa ai combustibili fossili».
«Le stime – ha affermato il presidente del Consiglio italiano – dicono che la popolazione mondiale raggiungerà gli 8,5 miliardi entro il 2030 e il Pil globale raddoppierà nel decennio successivo. Ciò farà inesorabilmente aumentare la domanda di energia, non ultimo a causa delle crescenti esigenze derivanti dallo sviluppo dell’Intelligenza artificiale generativa».
Il premier Giorgia Meloni ha dedicato un passaggio del suo intervento anche sulla fusione nucleare che secondo il presidente «può produrre energia pulita, sicura e illimitata e trasformare l’energia da un’arma geopolitica a una risorsa accessibile che può cambiarla storia. L’Italia sta giocando il suo ruolo in questa direzione», ha concluso il premier italiano.
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