Maxi sequestro di cocaina. Caccia aperta ai complici

Al vaglio degli investigatori i due cellulari in uso all’imprenditore. Dall’analisi dei tabulati sono attesi spunti importanti per lo sviluppo delle indagini .

Feb 3, 2025 - 08:13
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Maxi sequestro di cocaina. Caccia aperta ai complici

Dai due telefoni in uso a Giampaolo Coresi, l’imprenditore 46enne di Foligno arrestato perché trovato in possesso di 65 chili di cocaina pura, sono attesi dagli investigatori importanti indizi. L’obiettivo, adesso, è ricostruire da dove la droga arrivasse e dove fosse destinata e, soprattutto, chi siano i complici di un traffico di tali dimensioni. Appare piuttosto chiaro, infatti, che il 46enne non abbia fatto tutto da solo. Un quantitativo così ingente rende necessario un “giro“ di persone per gestirlo. Tanto che una delle ipotesi è che Coresi fosse solo il “custode“ della cocaina. Aspetti sui quali stanno lavorando gli agenti della Guardia di Finanza che hanno messo a segno una delle operazioni più importanti sul fronte dell’attività di contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Intanto, dopo la convalida dell’arresto di Coresi, emergono nuovi dettagli sul blitz delle Fiamme gialle. In particolare, la droga che l’imprenditore folignate aveva in macchina quando è stato fermato dalla Finanza lungo la Flaminia, sembra fosse nascosta in un sottofondo dell’auto che poteva essere aperto solo digitando una precisa combinazione numerica e premendo il pedale della frizione. Non sono bastate, però, tante “precauzioni“ a evitare che gli agenti dessero seguito ai loro sospetti. Tanto che, proprio in quel sottofondo, hanno trovato i primi 15 chili di cocaina. Il resto della droga è stato scoperto, poi, in un garage e nel controsoffitto di uno dei locali gestiti dal 46enne.