L’uomo che uccise Jeffrey Dahmer in prigione svela il vero motivo per cui lo fece
Jeffrey Dahmer venne assassinato in prigione nel 1994 da un altro detenuto, Christopher Scarver. Qualche anno fa quest’ultimo ha parlato, spiegando perché lo ha fatto La fine ingloriosa di Jeffrey Dahmer, dopo tutti i suoi delitti, arrivò quando un compagno di prigione, Christopher Scarver, lo assassinò il 28 novembre 1994. Lo percosse con una barra […] L'articolo L’uomo che uccise Jeffrey Dahmer in prigione svela il vero motivo per cui lo fece proviene da LaScimmiaPensa.com.
Jeffrey Dahmer venne assassinato in prigione nel 1994 da un altro detenuto, Christopher Scarver. Qualche anno fa quest’ultimo ha parlato, spiegando perché lo ha fatto
La fine ingloriosa di Jeffrey Dahmer, dopo tutti i suoi delitti, arrivò quando un compagno di prigione, Christopher Scarver, lo assassinò il 28 novembre 1994. Lo percosse con una barra di ferro lunga 50 centimetri, colpendolo in testa e in faccia, e sbattendogli anche il muso contro il muro, in un momento in cui i due si trovavano senza supervisione nelle docce della palestra del carcere.
Il tutto avvenne alla Columbia Correctional Facility, in Wisconsin, e Scarver aveva solo 25 anni all’epoca. In seguito ha sostenuto che le guardie lo avevano lasciato da solo con Dahmer intenzionalmente. Si riteneva che Scarver soffrisse di schizofrenia, e fosse pericoloso: uccise anche un altro detenuto presente, Jesse Anderson.
A quanto pare, come raccontato dallo stesso Scarver nel 2015 al New York Post, tutto partì da una semplice spinta che uno dei due, Dahmer o Anderson, fece a Scarver per dispetto mentre era girato. “Mi sono girato, e stavano ridacchiando. Li ho guardati dritti negli occhi, e non potevo dire chi lo avesse fatto”.
In seguito, decise di prendersela proprio con Dahmer, del quale ovviamente conosceva la reputazione e i delitti: “Gli ho chiesto se aveva fatto [davvero] quelle cose, perché io ero ferocemente disgustato. Lui era scioccato, sì lo era. Ha cominciato a cercare la porta con lo sguardo molto in fretta, io l’ho bloccato”.
“Ed è finita che è morto. Gli ho distrutto la testa”. Lo stesso trattamento, subito dopo, venne riservato ad Anderson e nessuna guardia intervenne. Scarver si trova tuttora in prigione, in Colorado, e oggi ha 55 anni. All’epoca disse: “Dio mi ha detto di farlo”, ma da questo racconto pare che la motivazione fosse stata ben più venale. E da una semplice spintarella, uno dei più efferati serial killer di sempre trovò la morte.
Fonte: UNILAD
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