Justin Sun contro David Geffen: la disputa sulla scultura di Giacometti 

L'acquisto contestato: cosa è successo?

Feb 6, 2025 - 03:43
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Justin Sun contro David Geffen: la disputa sulla scultura di Giacometti 

Il magnate delle criptovalute Justin Sun ha avviato un’azione legale contro il collezionista e produttore musicale David Geffen per una controversa transazione riguardante una scultura di Alberto Giacometti

Il caso coinvolge una delle opere più celebri dell’artista e solleva interrogativi sulla trasparenza delle vendite d’arte di alto profilo.  

Il valore di “Le Nez” e il mercato dell’arte: il caso Justin Sun VS David Geffen

Secondo la denuncia presentata da Justin Sun, l’imprenditore avrebbe concordato l’acquisto della scultura “Le Nez” di Alberto Giacometti per 78 milioni di dollari

L’opera, un’iconica rappresentazione dell’estetica esistenzialista di Giacometti, era in possesso di David Geffen, noto collezionista d’arte e fondatore della Geffen Records.  

Sun sostiene di aver finalizzato l’accordo con un intermediario e di aver versato un acconto di 2,5 milioni di dollari

Tuttavia, secondo la sua versione, Geffen avrebbe ritirato l’offerta all’ultimo momento, vendendo invece l’opera a un altro acquirente a un prezzo più alto. 

Questa decisione ha portato Sun a presentare una causa per violazione del contratto e danno economico.  

Le opere di Alberto Giacometti sono tra le più ricercate nel mercato dell’arte. Nel 2015, la sua scultura “L’Homme au doigt” è stata venduta per 141,3 milioni di dollari, stabilendo un record per una scultura all’asta. 

Anche “Le Nez” ha una storia prestigiosa, essendo stata esposta in musei di fama mondiale e considerata una delle opere più significative dell’artista svizzero.  

Il prezzo concordato di 78 milioni di dollari riflette il valore che il mercato attribuisce a Giacometti, ma la disputa tra Sun e Geffen evidenzia la volatilità e le dinamiche complesse delle vendite private nel settore dell’arte.  

Il ruolo degli intermediari nelle vendite d’arte  

La causa intentata da Justin Sun solleva una questione cruciale: quanto sono affidabili gli intermediari nelle transazioni d’arte

Sun afferma di aver negoziato l’acquisto attraverso un mediatore, ma senza mai interagire direttamente con David Geffen. 

Questo dettaglio è essenziale, poiché nel mercato dell’arte le trattative spesso avvengono tramite terze parti, lasciando spazio a incomprensioni o cambi di strategia da parte dei venditori.  

Se Geffen avesse ricevuto un’offerta più alta da un altro acquirente, potrebbe aver deciso di accettarla senza ritenersi vincolato all’accordo con Sun. 

Tuttavia, la denuncia di Sun sostiene che un impegno era già stato preso e che la vendita avrebbe dovuto essere portata a termine.  

David Geffen è un nome noto nel mondo del collezionismo. Negli anni ha posseduto opere di artisti come Jackson Pollock, Mark Rothko e Willem de Kooning, vendendo alcuni dei pezzi più costosi della storia dell’arte. 

Il suo coinvolgimento in questa controversia non è quindi sorprendente, considerando che le vendite private di alto livello spesso attirano più acquirenti disposti a rilanciare le offerte.  

Se Geffen ha deciso di vendere “Le Nez” a un altro compratore, potrebbe averlo fatto perché l’offerta era più vantaggiosa o perché ha ritenuto che l’accordo con Sun non fosse definitivo.  

Anche Justin Sun d’altra parte è un collezionista che ha iniziato a farsi conoscere dopo l’acquisto dei Comedian di Mauricio Cattelan per 6.2 milioni di dollari.

Le implicazioni legali della disputa  

La causa intentata da Justin Sun si basa sull’accusa di violazione del contratto. Il nodo centrale della questione è se l’accordo fosse giuridicamente vincolante o se fosse solo una trattativa preliminare. 

Nel mercato dell’arte, molte vendite avvengono con accordi verbali o tramite e-mail, ma non sempre questi scambi costituiscono un contratto legalmente valido.  

Se Sun riuscirà a dimostrare che l’accordo era definitivo e che Geffen ha agito in malafede, potrebbe ottenere un risarcimento per il danno subito. 

Tuttavia, se Geffen dimostrerà che la vendita non era ancora formalizzata, la causa potrebbe concludersi a suo favore.  

Justin Sun è noto per le sue attività nel settore delle criptovalute, essendo il fondatore di Tron e un investitore attivo nel mercato NFT. 

Negli ultimi anni ha dimostrato un crescente interesse per l’arte tradizionale, acquistando opere di Picasso e Beeple.  

Il suo coinvolgimento nella disputa su “Le Nez” suggerisce che vede l’arte non solo come un investimento, ma anche come un settore in cui consolidare la sua presenza. 

La controversia con David Geffen potrebbe quindi essere un segnale della sua volontà di affermarsi come collezionista di alto livello.   

La disputa tra Justin Sun e David Geffen mette in luce le complessità delle transazioni d’arte di alto profilo. Se da un lato il mercato delle criptovalute è noto per la sua volatilità, anche il mondo dell’arte presenta dinamiche imprevedibili. 

Il caso evidenzia l’importanza di contratti chiari e vincolanti per evitare contenziosi, soprattutto quando sono in gioco opere di grande valore economico e culturale.