Intesa Sanpaolo strizza l’occhio al governo: “Noi l’unica tutela finanziaria del Paese”

L'amministratore delegato Carlo Messina fa le pulci alle Generali: "Il risparmio italiano va investito in Italia" L'articolo Intesa Sanpaolo strizza l’occhio al governo: “Noi l’unica tutela finanziaria del Paese” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 5, 2025 - 04:40
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Intesa Sanpaolo strizza l’occhio al governo: “Noi l’unica tutela finanziaria del Paese”

“In Italia abbiamo la tendenza a parlare male dell’Italia, ma la reputazione del Paese sui mercati dipende da quello che noi diciamo del Paese”. Nel giorno della presentazione dei conti del 2024 l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, taglia corto davanti alle domande sui potenziali danni d’immagine per il Paese dovuti all’offerta “sovranista” del Montepaschi di Caltagirone e soci su Mediobanca, benedetta dal governo in nome della tutela del risparmio degli italiani: “Non sono preoccupato della presenza dello Stato in uno di questi operatori, è chiaro che dal punto di vista del funzionamento del mercato a presenza dello Stato dovrebbe a tendere essere ridotta il più possibile”.

Messina non fa mistero per il suo apprezzamento per il capo del governo. “In questo governo abbiamo una leadership molto apprezzata dagli investitori internazionali: Giorgia Meloni ha un prestigio in un contesto internazionale unico e secondo me in questo Paese dobbiamo cercare tutti di fare la nostra parte per mantenere il Paese a un livello tale da poter consentire una leadership al Paese o di giocarsi una partita di salvaguardia dei nostri interessi a livello europeo”, dice.

E i rischi per Intesa da questa ondata di compravendite di banche e assicurazioni che in Italia è particolarmente intensa? “Non sono per nulla preoccupato. Sono un attento osservatore di quello che succede”, risponde senza scomporsi davanti all’ipotesi di un rafforzamento della concorrenza verso la prima banca del Paese. Messina si chiama fuori sia dalla febbre delle acquisizioni (“Non entreremo in nessuna operazione di fusione e acquisizione nè domestica nè europea”) sia dalle valutazioni di quelle in corso (“Ferme restando le valutazioni della vigilanza a sicurezza nazionale, giudichi il mercato”).

Del resto il banchiere pensa che Intesa Sanpaolo incarni già quello che Giorgia Meloni va cercando: “Ritengo che Intesa Sanpaolo sia l’unico soggetto di tutela finanziaria del Paese, siamo il pilastro dell’economia reale. Gli altri sono seri, ma noi siamo una garanzia”, dice e ridice senza mezzi termini. La premessa era stata che “oggi si sta determinando una trasformazione dell’azionariato di Intesa Sanpaolo che è diventato il porto sicuro per molte delle famiglie italiane che investono i loro risparmi nel nostro titolo”. Da canto suo la banca paga ricchi dividendi ai suoi soci e, vista la componente delle fondazioni bancarie grandi azioniste accanto alle famiglie, si sente orgogliosamente “il motore dell’economia sociale del Paese”.

E se qualcuno pensava a un suo soccorso alle Generali, che si trovano sotto attacco del governo e del mercato (via Mediobanca), se lo può scordare: “Ritengo che i risparmi che generiamo in Italia debbano essere prevalentemente reinvestiti nel Paese”, dice con quello che sembra un riferimento all’accordo che il numero uno della compagnia di Trieste, Philippe Donnet, ha appena stretto con i francesi di Natixis per la gestione congiunta di 1900 miliardi di euro di risparmi. Parla di responsabilità nella gestione del risparmio che “è sicurezza nazionale” e poi spiega, “tutti dobbiamo fare in modo che i gestori siano i migliori possibili e puntare a un rendimento corretto anche se investiamo in Italia, però rimane di fondo che mi sembra stupido andare a investire i risparmi in Francia, Germania e altri Paesi che con gli investimenti che facciamo noi si comprano aziende italiane.

Chiaro, poi, il riferimento a Unicredit (ma pure a Mps) nel rimarcare “l’offerta seria e senza colpi di testa” della propria banca che vuole “rimanere un porto sicuro per questo Paese e per i nostri investitori che, se vogliono trovare un’azienda che non è coinvolta in nessun modo in un’operazione di fusione e acquisizione, possono investire in Intesa Sanpaolo”. La situazione attuale? “Un casino. Spero che nessuno abbia acquisito il 10% di Intesa Sanpaolo mentre ero distratto a fare la presentazione”.

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