Intervista a Marcella Bella, in gara a Sanremo 2025 con il brano “Pelle Diamante”
Intervista a Marcella Bella, che a 18 anni dall'ultima volta, torna in gara al Festival di Sanremo 2025 con il brano "Pelle Diamante" L'articolo Intervista a Marcella Bella, in gara a Sanremo 2025 con il brano “Pelle Diamante” proviene da imusicfun.
Intervista a Marcella Bella, che a 18 anni dall’ultima volta, torna in gara al Festival di Sanremo 2025 con il brano Pelle Diamante, scritto dalla stessa artista catanese insieme a Marco Rettani, Senatore Cirenga, Andrea Simoncini. Produzione FFN Records, Starpoint Corporation, BMG.
Marcella è una donna libera, come i suoi inconfondibili ricci che sono da sempre la sua nota distintiva come il carminio del suo rossetto che ne sottolinea il sorriso affascinante.
Pelle Diamante sarà contenuto in ETNEA DIAMANTE EDITION con gli inediti Fino alla fine del mondo, musica di Marcella e Rosario Bella, testo di Marcella e Tacchi a Spillo remix, di L. Vizzini e S. Cirenga. È attivo il pre-order.
Intervista a Marcella Bella, in gara a Sanremo 2025 con il brano “Pelle Diamante”
Bentornata a Sanremo, Marcella! Cosa rappresenta per te questo ritorno in gara con “Pelle Diamante”?
Grazie! Per me significa molto, perché erano tanti anni che desideravo tornare al Festival. Ci ho provato diverse volte, ma non è mai andata. Finalmente, quest’anno si sono allineate tutte le condizioni giuste: il pezzo, il team, il produttore. Evidentemente, era il momento giusto per tornare.
“Pelle Diamante” ha un sound attuale e un testo potente.
Ho voluto un pezzo moderno, grintoso e con una bella ritmica, che potesse piacere anche ai più giovani. Ma non è solo una canzone ballabile: il testo è una metafora di forza. Il diamante rappresenta la resistenza, la preziosità delle donne, che oggi più che mai devono trovare la loro indipendenza e la loro voce.
Un vero e proprio messaggio sociale.
Assolutamente sì. Purtroppo, viviamo un momento difficile per le donne, tra violenze e femminicidi. Con questa canzone voglio dire alle donne di non arrendersi, di essere più agguerrite, di credere in sé stesse. Quando canto “La mia più grande fan sono io” non parlo di vanità, ma della consapevolezza che una donna può bastare a sé stessa, senza dipendere da un uomo.
Hai già affrontato tematiche simili a Sanremo nel 2005 con “Uomo bastardo”. Vedi un collegamento tra le due canzoni?
“Uomo bastardo” parlava di uomini che tradiscono con ragazze più giovani, lasciando mogli e madri senza rispetto. “Pelle Diamante”, invece, è una canzone ancora più forte e diretta. È una chiamata all’azione: le donne devono combattere per i loro diritti, come se fossimo tornate al ‘68!
Anche nell’album Etnea hai trattato tematiche femminili, come in “Rubami l’anima” con Loredana Bertè.
Sì, quel brano l’ho scritto io e l’ho dedicato a donne che hanno subito violenze terribili, come quelle sfregiate con l’acido. Ma il messaggio è chiaro: possono distruggere il viso, ma non l’anima. La forza interiore resta intatta.
“Pelle Diamante” è un brano vocalmente impegnativo. Come ti stai preparando?
È una filastrocca veloce e faticosa da cantare, quindi mi alleno tantissimo. Uso anche il trucco della matita tra i denti per migliorare la dizione e non inciampare sulle parole. Voglio che ogni parola sia chiara, perché il messaggio deve arrivare forte e chiaro!
Durante la serata delle cover hai scelto di omaggiare la musica italiana con un brano iconico: ‘L’Emozione non ha voce’. Come mai questa scelta?
Ho voluto rendere omaggio a mio fratello Gianni, ma senza scegliere una delle sue canzoni incise da me o da lui. ‘L’Emozione non ha voce’ è un brano meraviglioso, scritto da Mogol e Gianni per Adriano Celentano. Quando Gianni me la fece ascoltare per la prima volta, io rimasi folgorata e gli chiesi subito: “L’hai scritta per me?”. E lui: “No, sto lavorando al disco di Celentano, questa è per lui”. Io ho provato in tutti i modi a convincerlo a cerdermela, ma lui è un uomo onesto e rispettava sempre gli accordi presi.
Quindi in un certo senso è stata una rivincita artistica?
Sì, è come se mi fossi presa una piccola rivincita affettiva e musicale. Questa canzone mi è sempre rimasta nel cuore, e poterla cantare a Sanremo, su quel palco così importante, è un modo per ricordare Gianni e il suo talento immenso.
Sul palco non sarai sola: hai scelto di portare con te due giovani musicisti.
Esatto! Ad accompagnarmi ci saranno i Twin Violins, due gemelli di appena 17 anni, talentuosissimi violinisti. Sono bravissimi, umili, simpatici e hanno già avuto esperienze incredibili: pensate che Chris Martin dei Coldplay li ha voluti con sé a un concerto e li ha portati in America in un programma famosissimo. Sono molto apprezzati all’estero e meritano di essere conosciuti anche qui in Italia.
Quindi la tua cover sarà una versione con un arrangiamento particolare?
Sì, sarà una versione speciale che metterà in risalto la melodia straordinaria della canzone. Ho voluto puntare sul suono dei violini per enfatizzare la bellezza del brano e rendergli giustizia nel migliore dei modi. Sarà un momento molto emozionante, anche perché per me questa canzone è sempre stata speciale.
Hai partecipato a Sanremo con Gianni due volte, nel 1990 con “Verso l’ignoto” e nel 2007 con “Forever”. Che ricordi hai di quei Festival?
“Verso l’ignoto” era un duetto complesso, ma io e Gianni ci incastravamo perfettamente con le voci. Il testo era una poesia di Mogol per la mamma. “Forever” invece era più semplice e ripetitiva, ma con un messaggio d’amore forte. Gianni voleva trasmettere un’emozione diretta e immediata.
Dopo Sanremo uscirà la riedizione di Etnea, con “Pelle Diamante” e un nuovo inedito. Cosa significa per te questo album?
È un progetto che mi ha sorpreso. Dopo tanti anni di carriera, non pensavo di essere capace di scrivere così tanti brani. Ne ho firmati sette, più l’inedito “Fino alla fine del mondo”. Ho scoperto un lato nuovo di me stessa e sono felice di condividerlo con il pubblico!
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