Intervista a Francesca Michielin, in gara a Sanremo 2025 con il brano “Fango in Paradiso”

Intervista a Francesca Michielin, che torna in gara al Festival di Sanremo 2025 con il brano Fango in Paradiso, già disponibile in presave e in preorder in esclusiva sullo store di Discoteca Laziale in formato CD SINGOLO.

Ballata struggente e totalizzante, Fango in Paradiso è una canzone d’amore che nasce dal bisogno di reagire alla fine di una relazione e ripercorre con immagini nitide l’evoluzione del rapporto tra due persone. Il brano è la versione revenge song di Francesca Michielin che, come insegna Taylor Swift, è sempre un’ottima soluzione per rimettere insieme i pezzi di un cuore spezzato.

Intervista a Francesca Michielin, in gara a Sanremo 2025 con il brano “Fango in Paradiso”

Bentornata a Sanremo, Francesca! Il palco dell’Ariston per te è ormai un luogo familiare. Cosa rappresenta questa nuova partecipazione?
Grazie mille! Quest’anno torno con una gran voglia di vivere e godermi quel palco, che per noi artisti è sempre una grande sfida. Ma dopo un periodo in cui mi sono presa cura di me stessa, in cui ho scritto tantissimo, ho proprio il desiderio di essere lì e presentare “Fango in Paradiso”. Questa canzone racconta esattamente chi sono oggi.

Delicatezza e potenza, fragilità e forza: il tuo brano sembra un insieme di ossimori. Ce ne parli?
Sì, ci sono tanti contrasti, proprio come nel titolo stesso. Ho cercato di raccontare tutto con la mia scrittura migliore e credo che il testo sia tra i più belli che io abbia mai scritto. A livello compositivo, volevo una ballad viscerale, senza troppi tecnicismi, molto diretta.

Nel testo compaiono immagini molto forti e concrete, come la plastica, il vetro, l’edera finta. Come mai?
Sì, ci sono immagini crude, che rimandano a oggetti materiali. La plastica, in particolare, è un simbolo: rappresenta la superficialità di una persona, un po’ come cantava Carmen Consoli in “Amore di Plastica”.

Perchè “Fango in Paradiso” è una canzone che si canta con tutto il corpo?
Non è un brano che si può affrontare a metà voce o con il “compitino”. Va cantato con il fiato pieno, con i polmoni e con tutte le viscere.

Per la serata delle cover hai scelto “La nuova stella di Broadway” di Cesare Cremonini, duettando con Rkomi. Come mai questa scelta?
Io sono molto fan del mondo urban, del rap e anche della trap. Mirko ha praticamente la mia età e mi piace molto quello che fa. Ma alla fine, sia io che lui, siamo due inguaribili romantici. Questo brano di Cremonini non è per duri, è per sensibiloni, per quelli che fanno i duri ma in realtà non lo sono affatto. Sarà divertente!

Hai detto che ti vestirai come Ginger Rogers. C’è un motivo particolare?
Sì, Ginger Rogers è un mio mito sin da quando ero piccola. Con mia mamma mi vestivo come lei e non vedo l’ora di farlo di nuovo sul palco dell’Ariston.

Come si sceglie una cover per Sanremo?
Si fa un brainstorming infinito! Ne pensi almeno 20, 25, anche 30, poi le provi e vedi quale funziona meglio. Alla fine, però, c’è sempre quel lampo di genio: la scelta giusta arriva quando meno te lo aspetti.

Guardando alla Francesca Michielin del 2025, qual è l’aspetto della tua musica di cui sei più orgogliosa?
Forse è banale dirlo, ma guardandomi indietro vedo solo canzoni in cui credo davvero e di cui non mi pento. Certo, a volte ho rischiato, facendo brani non sempre “pop”, ma sono fiera di questo.

“L’amore esiste” compie dieci anni e hai deciso di celebrarlo con una nuova versione. Come mai?
“L’amore esiste” è un pezzo fondamentale per me, sarò sempre grata a quella canzone. Dopo dieci anni era giusto celebrarla con una nuova veste, più in linea con quello che sono oggi. Questa versione, realizzata con okgiorgio, ha un tocco più “Primavera Sound”.

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