Il petrolio rialza la testa fra ipotesi domanda e minacce di Trump

Le previsioni di lungo periodo formulate da Vitol indicano anche uno scenario meno pessimistico al 2040 ed una stabilizzazione della domanda sugli attuali livelli

Feb 3, 2025 - 22:46
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Il petrolio rialza la testa fra ipotesi domanda e minacce di Trump

A dispetto delle previsioni più pessimistiche dell’Agenzia Internazionale dell’Energia e di alcuni player del settore petrolifero, come BP, la domanda di petrolio è destinata a tenere più a lungo di quanto si pensasse. E’ quanto prevede il report di lungo periodo della energetica olandese Vitol, che ogni giorno gestisce circa il 7% del greggio trattato a livello globale.

Il picco a fine decennio e le stime al 2040

Secondo il report, la domanda globale di petrolio probabilmente continuerà ad aumentare, per raggiungere un picco di 110 milioni di barili al giorno alla fine di questo decennio ed è probabile che rimanga a questo livello finché non inizierà il declino a partire dalla metà del decennio successivo. Entro il 2040, si prevede che scenderà ai livelli attuali di circa 105 milioni di barili al giorno.

La previsione di basa su un effetto compensazione della domanda che, pur accusando l’impatto negativo dell’aumento della mobilità elettrica e dell’impiego dei  carburanti sostenibili nel settore dell’aviazione, sarà ripianata da un aumento della domanda da parte di altri settori, come quello petrolchimico.

“L’aumento della popolazione, dei redditi e dell’urbanizzazione stanno facendo aumentare la domanda di plastica a livello globale e, nelle economie emergenti, si registra anche un aumento nelle attività residenziali e fra le PMI”, si legge nel report di Vitol, che prevede anche una domanda sostenuta per l’aviazione, che “aumenterà fino a rappresentare il 10% del barile di domanda entro il 2040, rispetto al 7% di oggi. L’adozione di carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) aumenterà probabilmente nel periodo di previsione , ma è improbabile che sia sufficientemente elevato da modificare una tendenza al rialzo per la domanda di jet fuel”.

Previsioni in contrasto con le precedenti

Le previsioni formulate da Vitol mettono in discussione quanto precedentemente stimato dall’AIE – Agenzia Internazionale dell’Energia, secondo cui la domanda di petrolio avrebbe raggiunto un picco di 105,6 milioni di barili nel 2029, per poi ripiegare con l’aumento della mobilità elettrica e la diffusione di carburanti sostenibili per l’aviazione.

Stime condivise anche da BP, che aveva previsto un picco della domanda petrolifera alla fine di questa decade ed un massiccio ridimensionamento attorno ai 91,4 mbg al 2040.

La situazione attuale

La domanda di greggio sin dallo scorso anno sta scontando previsioni economiche più grigie, sia per l’economia mondiale sia per l’economia cinese, che si conferma in rallentamento. Fattori che hanno spinto l’Opec+ a rinviare più volte il previsto aumento produttivo nell’intento di sostenere i prezzi.

Ma l’avvento di Trump e l’annuncio di una politica intransigente fondata sui dazi alle importazioni ha cambiato le carte in tavola, a causa del rischio di aumento delle tensioni geopolitiche e dell’impatto negativo sulla crescita dell’economia mondiale. In più, il Presidente americano ha sollecitato il cartello ad abbassare i prezzi per contribuire a porre fine alla guerra fra Russia ed Ucraina. E mentre si attende la risposta dell’Opec+, alcuni delegati anticipano l’intenzione di  aumentare la produzione di petrolio dal mese di aprile.

Le quotazioni del greggio in rialzo

Frattanto, sulle principali piazze petrolifere, le quotazioni del greggio sono rimbalzate sin dalla scorsa settimana, proprio sulla minaccia dei dazi da parte di Trump. Il WTI statunitense (Light crude) segna un forte incremento del 2,61% a 74,42 dollari al barile, mentre il Brent del Mare del Nord registra una crescita dell’1,7% a 76,99 dollari al barile. Gennaio è stato un mese positivo per il greggio che nel complesso ha guadagnato l’1,8% (WTI).