Il Parere Clinico nelle Gare Consip: vulnus rilevante nelle procedure PNRR
lentepubblica.it Le gare Consip per la fornitura di apparecchiature sanitarie, in particolare quelle finanziate con i fondi del PNRR, evidenziano una problematica rilevante: l’assenza di un obbligo normativo di parere clinico nel processo di acquisto. Il D.Lgs. 36/2023 e il correttivo D.Lgs. 209/2024 non prevedono esplicitamente questa valutazione, lasciando che molte forniture siano assegnate esclusivamente sulla […] The post Il Parere Clinico nelle Gare Consip: vulnus rilevante nelle procedure PNRR appeared first on lentepubblica.it.
lentepubblica.it
Le gare Consip per la fornitura di apparecchiature sanitarie, in particolare quelle finanziate con i fondi del PNRR, evidenziano una problematica rilevante: l’assenza di un obbligo normativo di parere clinico nel processo di acquisto. Il D.Lgs. 36/2023 e il correttivo D.Lgs. 209/2024 non prevedono esplicitamente questa valutazione, lasciando che molte forniture siano assegnate esclusivamente sulla base del prezzo, senza una verifica delle effettive esigenze cliniche.
Indice dei contenuti
- Il contesto normativo
- Il ruolo del parere clinico e la questione del vendor
- L’assenza del parere clinico nel Codice dei Contratti Pubblici
- Giurisprudenza e normativa di riferimento
- Il ruolo del PNRR e i rischi connessi
- Conclusioni e prospettive normative
Il contesto normativo
Il D.Lgs. 36/2023 ha introdotto un sistema di appalti pubblici basato sulla semplificazione e sulla digitalizzazione delle procedure. Tuttavia, non ha reso obbligatorio il parere clinico per le forniture sanitarie, anche quando si tratta di attrezzature altamente specialistiche.
Il correttivo D.Lgs. 209/2024 ha apportato modifiche e integrazioni al Codice, ma non ha colmato questa lacuna, lasciando alle stazioni appaltanti la discrezionalità sulla richiesta di un parere clinico nei bandi di gara.
Il ruolo del parere clinico e la questione del vendor
Il parere clinico è una valutazione tecnica che consente di verificare se le apparecchiature sanitarie siano idonee alle esigenze cliniche della struttura richiedente. Contrariamente a quanto talvolta ipotizzato, esso non implica l’imposizione di un fornitore specifico o la creazione di una vendor list, bensì garantisce un acquisto basato sulla qualità e sulla funzionalità, in conformità con le direttive europee 2014/24/UE e 2014/25/UE in materia di appalti pubblici.
L’assenza di un riferimento normativo univoco al parere clinico può portare a decisioni di acquisto basate esclusivamente sul prezzo, trascurando aspetti fondamentali come la compatibilità con le infrastrutture esistenti e la qualità delle prestazioni sanitarie.
L’assenza del parere clinico nel Codice dei Contratti Pubblici
Il D.Lgs. 36/2023 e il successivo correttivo non hanno previsto l’obbligatorietà del parere clinico nelle procedure di acquisto di tecnologie mediche avanzate. Ciò è particolarmente problematico nelle gare Consip che utilizzano il criterio del massimo ribasso, in cui la valutazione delle offerte avviene esclusivamente sulla base del prezzo, senza considerare parametri clinico-funzionali.
L’assenza di un meccanismo normativo che imponga una valutazione clinica può determinare il rischio di acquisti inadeguati alle reali esigenze sanitarie, con conseguenti sprechi di risorse e inefficienze nel servizio.
Giurisprudenza e normativa di riferimento
La giurisprudenza amministrativa ha più volte sottolineato l’importanza della qualità nelle forniture sanitarie, evidenziando come una selezione basata esclusivamente sul prezzo possa essere inadeguata rispetto all’interesse pubblico. Il Consiglio di Stato ha ribadito in diverse sentenze che la valutazione delle apparecchiature sanitarie deve basarsi anche su criteri tecnici, oltre che economici.
L’evoluzione normativa degli ultimi anni ha visto una progressiva attenzione alla qualità delle forniture sanitarie, ma il D.Lgs. 36/2023 e il D.Lgs. 209/2024 non hanno esplicitamente previsto strumenti vincolanti per l’integrazione del parere clinico nelle procedure di gara.
Il ruolo del PNRR e i rischi connessi
Il PNRR ha stanziato ingenti risorse per l’ammodernamento delle strutture sanitarie, ma l’assenza di un obbligo di parere clinico nelle gare Consip potrebbe compromettere l’efficacia degli investimenti. L’acquisto di apparecchiature non adeguate alle esigenze diagnostiche delle strutture sanitarie potrebbe tradursi in un utilizzo inefficiente delle risorse pubbliche e in difficoltà operative per il personale medico.
In questo contesto, sarebbe opportuno che le gare finanziate con fondi PNRR prevedessero meccanismi di verifica tecnica delle attrezzature, per garantire acquisti mirati e realmente funzionali.
Conclusioni e prospettive normative per le gare Consip
L’assenza di un obbligo normativo di parere clinico nelle gare Consip per la fornitura di apparecchiature sanitarie rappresenta una criticità, soprattutto alla luce delle risorse investite attraverso il PNRR. Una modifica normativa che preveda l’integrazione di questa valutazione nei processi di gara potrebbe garantire maggiore efficienza negli acquisti e un migliore utilizzo delle risorse pubbliche.
In attesa di un intervento legislativo in tal senso, le stazioni appaltanti potrebbero adottare linee guida specifiche per garantire che i criteri di selezione delle forniture sanitarie non siano basati esclusivamente sul prezzo, ma tengano conto della qualità e della funzionalità delle apparecchiature acquistate.
Leggi anche Bruxelles annuncia il pagamento della sesta rata del PNRR all’Italia
The post Il Parere Clinico nelle Gare Consip: vulnus rilevante nelle procedure PNRR appeared first on lentepubblica.it.
What's Your Reaction?