Il Casu Marzu finisce nel museo dei cibi più disgustosi al mondo: insieme al formaggio sardo anche vino di feci umane e urina di mucca

Il “formaggio coi vermi”, nonostante sia un prodotto tipico del nostro territorio, è stato bandito dal 1962 perché fa parte degli alimenti considerati “infestati da parassiti”. L'articolo Il Casu Marzu finisce nel museo dei cibi più disgustosi al mondo: insieme al formaggio sardo anche vino di feci umane e urina di mucca proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 2, 2025 - 13:18
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Il Casu Marzu finisce nel museo dei cibi più disgustosi al mondo: insieme al formaggio sardo anche vino di feci umane e urina di mucca

Il Casu Marzu, conosciuto anche come il “formaggio coi vermi”, è stato inserito nel museo dei cibi più disgustosi al mondo. Il prestigio non è certo dei migliori, ma capiamo meglio la storia – e le controversie – di questo alimento. I dibattiti sul formaggio sardo vanno avanti da più di vent’anni. C’è chi afferma sia buono e commestibile e c’è chi invece lo condanna. Nel 2005, lo studioso canadese Massimo Marcone, docente presso la University of Guelph in Ontario, aveva analizzato il Casu Marzu, affermando – in seguito ai suoi studi microbiologici e ai campionamenti del latticino – che il prodotto, se realizzato correttamente e consumato con moderazione, non facesse male alla salute. Il risultato emerso, tuttavia, non ha convinto fino a fondo, tanto che – nel 2008 – il Guinness dei Primati lo aveva definito “il formaggio più pericoloso del mondo”. I potenziali rischi? Che le larve possano sopravvivere al processo digestivo, provocando disturbi intestinali.

Nonostante il Casu Marzu sia un prodotto tipico del nostro territorio, in Italia – come riportato da TGcom24 – è vietata la vendita dal 1962 perché fa parte degli alimenti considerati “infestati da parassiti”. Anche se non esistono dati certi, correlati da ricerche scientifiche, che attestino l’effettiva pericolosità del formaggio, anche l’UE lo ha recentemente bandito dal commercio. Anche il “proibizionismo alimentare” strizza l’occhio ai mercati clandestini. Nonostante il Casu Marzu dovrebbe essere eliminato dalle tavole dei cittadini europei, negli anni non sono mancate produzioni e conseguenti vendite (illegali) del formaggio. La “battaglia” tra scienziati e produttori nei confronti delle istituzioni non si è mai arenata tanto che, nel 2004, una delegazione di esperti aveva avviato le pratiche per ottenere il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (DOP), con l’obiettivo di regolamentarne la produzione e rendere legale il Casu Marzu.

La risposta è stata negativa, nonostante il gruppo abbia proposto la creazione di un metodo produttivo in ambiente sterile, studiato dalla facoltà di Agraria dell’università di Sassari in collaborazione con la Facoltà di Veterinaria. L’intenzione – naufragata sul nascere – era quella di controllare il ciclo biologico della Piophila Casei, la mosca casearia responsabile della fermentazione del formaggio, in modo da garantire standard igienici accettabili per la commercializzazione.

Il museo degli “orrori alimentari” che ospita (anche) il Casu Marzu si trova a Malmö (Svezia). Vediamo – oltre al formaggio nostrano – quali sono gli altri prodotti che godono di una nomea tutt’altro che ottimale. Una delle più particolari è senza ombra di dubbio il Ttongsul, nonché un vino di feci umane di (preferibilmente) bambini. La bevanda ha una gradazione alcolica del 9% e, specialmente in Corea del Sud, viene usata come medicina. Lo sterco in questione viene mischiato con l’acqua, diviso in parti più piccole e fatto fermentare durante la notte. Possiamo solo immaginare il forte odore.

A fare concorrenza c’è anche il Gomutra, l’urina di mucca proveniente dall’India. Scordatevi Chianti e Barolo, perché in Cina si può trovare anche il vino di topolino. Per la preparazione occorrono più di dieci topi, ancora ciechi e glabri, da “affogare” nel vino di riso. In Filippine, invece, abbiamo il tradizionale Balut, che consiste nel mangiare l’embrione di un (solitamente) uovo di anatra o gallina.

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