Giorno della memoria, le reazioni delle comunità ebraiche sulle scritte contro le ong. Il rabbino di Trieste: «L’antisemitismo oggi arriva da sinistra»
Noemi Di Segni, presidente dell'Ucei, commenta quello che è apparso sulla piramide Cestia a Roma: «Sono una risposta alla distorsione della memoria» L'articolo Giorno della memoria, le reazioni delle comunità ebraiche sulle scritte contro le ong. Il rabbino di Trieste: «L’antisemitismo oggi arriva da sinistra» proviene da Open.
«L’antisemitismo più pericoloso e più attivo» oggi viene dalle forze politiche di sinistra. A dirlo è Alexander Meloni, rabbino capo di Trieste, a margine della cerimonia alla Risiera di San Sabba per l’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. «Quando si parla di nazifascismo si pensa sempre a partiti di destra, in realtà sono nazionalsocialismi. Bisogna ricordare questo», ha messo in guardia Alexander Meloni. «Oggi», ha proseguito, «non è del tutto casuale che l’antisemitismo torni dalle parti delle sinistre. Esiste un antisemitismo specifico delle destre, che non deve essere negato e che deve essere combattuto, ma oggi l’antisemitismo più pericoloso e più attivo viene dalle sinistre e questo mi preoccupa».
Il rabbino capo di Torino: «Oggi rischiamo un nuovo sterminio degli ebrei»
A esprimere preoccupazione è anche Ariel Finzi, capo rabbino di Torino, secondo cui oggi assistiamo a una nuova «ondata di antisemitismo», che «goffamente si nasconde dietro le accuse allo Stato di Israele e alla sua leadership». Finzi dice di ritenere un nuovo sterminio di ebrei «un rischio reale» e invita tutti a fare un esame di coscienza. Il riferimento è alle critiche rivolte al governo di Benjamin Netanyahu per l’offensiva totale lanciata sulla Striscia di Gaza dopo l’attacco contro lo Stato Ebraico del 7 ottobre 2023. «Israele viene accusato di uccidere bambini palestinesi. Quale interesse avrebbe a uccidere bambini? Chi li usa come scudi umani non ha alcuna responsabilità giuridica o morale? Come nel 1144 nessuno oggi si è posto queste domande. Queste accuse, forse sostenute da un antico e magari inconscio pregiudizio, hanno avuto presa sui social, i media, i giornali senza alcun senso critico», continua il rabbino capo di Torino.
Di Segni: «L’Anpi non è più quello di un tempo»
Le critiche di Ariel Finzi sono rivolte con ogni probabilità anche ad alcune associazioni non governative che in questi mesi hanno chiesto a gran voce al governo israeliano di fermare l’offensiva su Gaza. La scorsa notte, a Roma, sono comparse alcune scritte molto critiche proprio nei confronti di queste ong, accusate di essere prevenute nei confronti del popolo ebraico. Sulla questione si è espressa oggi Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane: «Quelle scritte sono una risposta alla distorsione. Questa è la sintesi dei messaggi. Chi ha messo le scritte vuole dare una risposta alla distorsione».
A chi le chiedeva se condividesse il messaggio anonimo proiettato su alcuni monumenti romani, Di Segni ha aggiunto: «Non mi pronuncio ma credo che il dolore fa scrivere determinate cose, un dolore forte, fortissimo, di quello che subiamo ogni giorno. Ed è una delle distorsioni della Memoria usare queste cose su Israele, gli israeliani e gli ebrei». Alle sue parole fanno eco quelle pronunciate da Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma: «L’Anpi di oggi non è più l’Anpi di un tempo. I partigiani di un tempo – ha aggiunto – sono molto pochi. Io sono figlio di un partigiano decorato, e ho avuto anch’io la tessera dell’Anpi». Dopodiché, il rabbino capo della Capitale ha aggiunto: «Alcuni leader dell’Anpi si sono dimenticati gli scopi istituzionali e stanno facendo delle battaglie che non si rendono conto che contraddicono i loro scopi istituzionali e questo crea un problema».
In copertina: Alexander Meloni, rabbino di Trieste, alla cerimonia del Giorno della memoria alla Risiera di San Sabba
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