Emanuele Filiberto: “Sanremo 2010? Ci chiesero di partecipare perché era un’edizione debole e serviva casino”
Emanuele Filiberto racconta a Gabriele Vagnato la partecipazione a Sanremo 2010: "Uscivamo da un grande successo tv, io da Ballando con le Stelle e con Pupo avevo co-condotto i Raccomandati"
“La mia partecipazione a Sanremo? Una barzelletta, parte come una barzelletta”. Emanuele Filiberto è tornato a parlare dell’esperienza al Festival del 2010, dove gareggiò affiancando Pupo e il tenore Luca Canonici. Un trio, a suo dire, studiato a tavolino e figlio della popolarità del momento. “Uscivamo da un grande successo tv, io da Ballando con le Stelle e con Pupo avevo co-condotto i Raccomandati”, ha rivelato a Gabriele Vagnato nel format ‘Giorno di Prova’. “Ci chiamarono e ci dissero: ‘abbiamo un po’ paura, questa è un’edizione un po’ debole. Dobbiamo trovare qualcosa per fare un po’ di casino’. E chi chiamare per fare casino? Ghinazzi e Savoia”.
Il Principe ha quindi svelato come nacque il brano ‘Italia amore mio’: “Enzo ha scritto la melodia della canzone, io ho scritto le parole. Siamo andati a Sanremo e abbiamo quasi vinto. Era la prima volta che cantavo”.
Una ricostruzione differente rispetto a quella proposta da Pupo in un’intervista a Repubblica del 2023: “La canzone è stata scritta interamente da me. Musica e parole. Diedi parte dei diritti del brano al principe Emanuele Filiberto per far diventare la canzone credibile, ma lui non c’entrava nulla. Lo dico oggi per svincolarlo da tutte le responsabilità”.
Su quell’edizione pende anche la teoria del complotto sul vincitore, messa in piedi dagli stessi Ghinazzi e Filiberto: “C’era Feltri che su Libero aveva fatto un’inchiesta”, ha proseguito il Principe. “Avevano chiuso i televoti per noi e avevano fatto vincere Valerio Scanu”.