Dove va l’economia globale? Il ruolo chiave delle misure Usa

⏳ Tempo di lettura: 3 minutiIl flusso di annunci della nuova amministrazione statunitense ha tenuto gli investitori sulle spine questa settimana. Tuttavia, a oggi, gli ETF azionari sono rimasti per lo più invariati rispetto all’inizio della settimana. Cosa possiamo imparare da questo? Lo scorso fine settimana il governo degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di aumentare i dazi commerciali su […] L' articolo Dove va l’economia globale? Il ruolo chiave delle misure Usa è tratto da MoneyFarm

Feb 7, 2025 - 13:06
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Dove va l’economia globale? Il ruolo chiave delle misure Usa
⏳ Tempo di lettura: 3 minuti

Il flusso di annunci della nuova amministrazione statunitense ha tenuto gli investitori sulle spine questa settimana. Tuttavia, a oggi, gli ETF azionari sono rimasti per lo più invariati rispetto all’inizio della settimana. Cosa possiamo imparare da questo?

Lo scorso fine settimana il governo degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di aumentare i dazi commerciali su Messico, Canada e Cina. In risposta, questi Paesi hanno segnalato che potrebbero adottare misure di ritorsione con altre tariffe. Inoltre, il presidente ha dichiarato che anche i dazi contro l’Unione Europea potrebbero aumentare nei prossimi mesi.

Secondo la teoria economica tradizionale, i dazi si traducono in tasse sui consumi, rallentando la crescita e, potenzialmente, facendo salire i prezzi. Una combinazione complessa per i mercati finanziari. Tuttavia, già entro lunedì sera, la situazione è cambiata: il rinvio delle tariffe in cambio di alcune concessioni politiche ha portato un certo sollievo agli investitori.

Che conclusioni possiamo trarre da questa situazione? Innanzitutto, la nuova amministrazione statunitense aveva già annunciato con ampio anticipo l’aumento dei dazi, quindi gli investitori non avrebbero dovuto sorprendersi.

Poi, anche se nei prossimi trimestri i dazi aumentassero, potrebbero essere utilizzati, almeno in parte, come strumento negoziale. Ciò potrebbe limitarne l’impatto sull’economia globale.

Infine, per quanto riguarda l’impatto della politica economica statunitense, per noi i dazi continuano a rappresentare un ostacolo alla crescita. L’impatto sull’inflazione nel lungo termine, invece, è meno chiaro. I dazi potrebbero essere trasferiti sui prezzi finali, oppure le aziende potrebbero scegliere di assorbirne i costi, riducendo così i propri margini di profitto. Questo aspetto ha implicazioni importanti per le decisioni sui tassi di interesse: un’inflazione più alta potrebbe rendere dei tagli più difficili per le banche centrali, mentre una crescita più lenta e margini più compressi potrebbero pesare sugli utili aziendali. Per questo motivo, continueremo a seguire da vicino l’evoluzione della politica commerciale e le sue ripercussioni sull’economia nel complesso.

Passando ai tassi di interesse, il Segretario del Tesoro Scott Bessent ha dichiarato in un’intervista che l’attenzione dell’amministrazione si concentra più sul rendimento del decennale statunitense che sul tasso di riferimento della Fed. Questo è rilevante per due ragioni. Primo, potrebbe proteggere in parte la Federal Reserve dalle critiche del governo sulle sue decisioni di politica monetaria, poiché la banca centrale non può influenzare direttamente il rendimento del Treasury a dieci anni. Secondo, mette in evidenza il cambiamento nella struttura della curva dei rendimenti (la differenza tra i tassi di breve e lungo termine). Negli ultimi mesi, i tassi a lungo termine sono aumentati, nonostante i tagli della Fed—ed è uno scenario piuttosto insolito. Le ragioni di questo fenomeno potrebbero essere molteplici, tra cui aspettative di crescita più forte, inflazione più elevata o preoccupazioni per il deficit pubblico.

Le dichiarazioni di Bessent riportano l’attenzione sugli sforzi per ridurre la spesa pubblica, un tema che da tempo interessa gli investitori. Nelle ultime settimane, il governo ha annunciato diversi provvedimenti, tra cui tagli agli aiuti esteri, riduzioni del personale federale e persino la possibile eliminazione del Dipartimento dell’Istruzione. È ancora presto per dire quanto efficaci saranno queste misure o quali saranno le loro conseguenze a lungo termine. Una parte significativa del bilancio federale non è facilmente comprimibile, ma un ridimensionamento della spesa potrebbe attenuare le preoccupazioni sul debito pubblico e contribuire a ridurre i costi di finanziamento del governo.

Qual è il punto della situazione? Questa settimana ha offerto molti spunti di riflessione. Alcune misure annunciate probabilmente verranno attuate, altre potrebbero cadere nel dimenticatoio. Le dichiarazioni riguardo i dazi potrebbero scatenare reazioni da parte di altri governi. Continueremo a monitorare il loro impatto sulle principali variabili macroeconomiche e sui mercati finanziari—con particolare attenzione a crescita, inflazione e utili aziendali. Tuttavia, questa settimana ci ha lasciato un’importante lezione: per quanto la politica possa influenzare i mercati, è essenziale evitare di modificare i portafogli in modo impulsivo sulla scia dell’ultima notizia. E di notizie ne arriveranno molte altre.

L' articolo Dove va l’economia globale? Il ruolo chiave delle misure Usa è tratto da MoneyFarm