Ci sono voleri e valori che fanno la differenza

Un’associazione di categoria atipica, che sostiene imprese e terzo settore, ma anche manager e professionisti, senza mai dimenticare l'anima sociale né quella educativa: ecco la vision della Compagnia delle Opere L'articolo Ci sono voleri e valori che fanno la differenza proviene da Economy Magazine.

Jan 24, 2025 - 05:47
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Ci sono voleri e valori che fanno la differenza

di Alessandro Faldoni

La Compagnia delle Opere è un’associazione di categoria atipica, che ha come obiettivo centrale sostenere imprenditori, enti senza scopo di lucro, manager e professionisti nello sviluppo delle imprese e delle attività professionali in un orientamento per il bene di tutti. Chi vi partecipa è mosso dal desiderio di affrontare in modo integralmente umano e con strumenti innovativi le sfide imprenditoriali, professionali, socioeconomiche e culturali del nostro tempo.
Compagnia delle Opere desidera quindi valorizzare le molte opere che ha all’interno del proprio mondo, coinvolgendo e sostenendo le tre anime che da sempre la contraddistinguono: sociale, educativa e professionale. Ritenute essenziali per il supporto e la crescita di ogni impresa.
Questi tre mondi si confrontano positivamente, si interfacciano lavorando per una crescita comune, cercando di comprendere come possano generare profitto. Compagnia delle Opere desidera intercettare i bisogni reali e le necessità dei propri associati, supportando le opere presenti nel loro percorso di crescita. Questa tipologia di lavoro porta a migliorarsi quotidianamente per poter fornire le migliori opzioni possibili a tutti coloro che hanno scelto di avvicinarsi a Cdo.
La vision di Cdo è quindi chiara: promuovere uno sviluppo caratterizzato da una sempre più approfondita valorizzazione, della libertà e responsabilità come fonte di maturazione personale e di un’autentica vita sociale, relazioni come fonte di crescita personale, professionale e imprenditoriale.
Partendo proprio da questi valori gli associati Cdo sono ormai oltre 10mila. Una base non solo stabile: in crescita. Imprenditori, e imprese, integre nelle loro convinzioni, nel loro impegno, nitide nella loro identità, e concentrate certamente a fare business ma includendo nel proprio Dna i valori che più li caratterizzano.
Compagnia delle Opere, nella ricerca e nell’aggiornamento con quelle che sono le necessità più stringenti, è molto attiva nel capire cosa necessitano le aziende e le persone che ci lavorano. In concreto oggi le imprese devono imparare nuovi linguaggi e acquisire nuovi strumenti, e devono farlo in modo socialmente sostenibile. Cdo sostiene questi passi con la formazione, con il contrasto del mismatch professionale, con le soluzioni del welfare aziendale, con la fertilizzazione reciproca delle esperienze d’avanguardia.
«L’obiettivo che mi sono posto con la mia nomina è quello di porre al centro di ogni discorso e dibattitto il valore della persona come relazione. Sostenere in maniera concreta l’importanza della figura del lavoratore come essere insostituibile è di primaria importanza nel contesto lavorativo. Il punto da cui si deve partire durante ogni ragionamento: la persona come soggetto della relazione», dichiara Andrea Dellabianca, nominato nuovo Presidente della Compagnia delle Opere nel gennaio del 2024.
Proprio per comprendere maggiormente le esigenze dei propri dipendenti, recentemente la Cdo ha presentato Il Manifesto del Buon Lavoro. Un lavoro iniziato molti mesi fa e che è partito da un obiettivo principale: quello di mettere al centro del discorso gli imprenditori e la necessità di dover creare un nuovo ordine aziendale. Questo Manifesto si basa proprio sulla riscoperta della dimensione umana fondamentale dell’uomo nella sua totalità e singolarità valorizzando la socialità e la creatività della persona, che è l’elemento iniziale a cui ruota attorno il mondo della Cdo.
Il Manifesto è stato presentato durante il Meeting di Rimini, che ha visto Cdo come una delle grandi protagoniste della settimana di Rimini, e che è stato presentato ufficialmente presso il Senato della Repubblica nel mese di novembre. Per contrastare i fenomeni di burnout, passività, presenzialismo e great resignation, è necessario che il lavoro ritorni a rappresentare uno dei valori espressivi fondamentali della persona, il Manifesto del Buon Lavoro vuole essere una soluzione per intraprendere un percorso verso questa nuova direzione.
La Cdo sostiene quindi che il successo di un’impresa si misura dalla sua capacità di generare valore duraturo per tutti, per i lavoratori e per la società, non solo per gli azionisti. E questo richiede una conversione, un cambiamento di concezione del lavoro, una educazione continua, “un lavoro nel lavoro” da parte di tutti i soggetti coinvolti (imprenditori, manager, dipendenti, professionisti, scuola, istituzioni). Solo comprendendo questo nuovo paradigma sarà possibile rifondare il “buon lavoro”.
All’interno del Manifesto sono contenuti alcuni dei più importanti temi su cui Compagnia delle Opere sta lavorando quotidianamente. Per esempio: sviluppare percorsi di apprendimento e di aggiornamento delle competenze all’interno delle aziende, incentivandoli attraverso agevolazioni fiscali (credito d’imposta) e riduzione del costo del lavoro (decontribuzione) per le ore dedicate alla formazione. Sottolineando uno dei punti a cui Cdo tiene di più: i giovani. Attraverso quindi percorsi che accompagnino ed educhino i giovani al lavoro, al suo valore e bellezza, sviluppando il sistema duale di apprendimento specialmente attraverso le fondazioni Its.
Un altro elemento cardine del Manifesto è il tema del sostegno della maternità e della paternità, andando anche a limitare i contraccolpi organizzativi per le imprese. Prevedendo un’incentivazione del ricorso al lavoro somministrato per sostituire i lavoratori assenti e riducendo il costo del lavoro per coloro che vengono chiamati in sostituzione. È necessario incentivare la formazione per il rientro del personale e il part-time per madri e padri con riduzioni del cuneo fiscale e contributivo. Proprio per questo motivo Cdo è stata la prima associazione di categoria a sottoscrivere il codice per le imprese in favore della maternità, uno strumento di autodisciplina varato dalla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella.
Il Presidente Dellabianca ha dichiarato che «sostenere la genitorialità in azienda è essenziale per rispettare gli indirizzi che il Governo vuole promuovere. Il calo delle nascite rappresenta uno dei più importanti problemi del nostro tempo, sia dal punto di vista sociale ed economico che su quello culturale e politico. Sentiamo il dovere di collaborare per invertire questo scenario e proprio per questo ci auguriamo che sempre più associazioni aderiscano al codice per le imprese in favore della maternità».
Compagnia delle Opere è quindi attiva su più fronti proprio per stare al passo con questi grandi cambiamenti in atto e per poter assicurare agli imprenditori e alle loro famiglie impegno e un futuro solido.
«Ci si domanda sempre più sul difficile rapporto tra vita lavorativa e sfera personale e, secondo numerosi studi, solo il 5% dei lavoratori risulta soddisfatto del proprio lavoro. È qualcosa su cui dobbiamo lavorare. Proprio per questo motivo vogliamo avere un impatto concreto riguardo a questo cambiamento, organizzando occasioni di incontro, dialogo, confronto, formazione e approfondimento, creando una vera e propria “scuola di impresa” per affrontare insieme le sfide dei prossimi anni», afferma Dellabianca. «Vogliamo sostenere il ceto media senza timore, perché è quello che sostiene l’economia in un Paese maturo. A nostro parere aiutare le famiglie non è alternativo agli aiuti alle imprese. Anzi è il contrario. Come Cdo siamo convinti che aiutare le famiglie sia un fattivo aiuto alle imprese. Le imprese, non dimentichiamolo, sono fatte di famiglie e sono pensate anche per le famiglie».

di Alessandro Faldoni

 

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