Aviaria in Europa, persona positiva in Gran Bretagna. Bassetti: “Può capitare anche in Italia. Ecco le armi per combattere il virus”
Il primario di Malattie infettive al San Martino di Genova: “Ma mi pare evidente che ormai stiamo vedendo l’H5N1 con una certa frequenza in paesi, ospiti e forme diverse. Fare previsioni resta però molto difficile”
Roma, 27 gennaio 2025 – L’influenza aviaria è arrivata in Europa. In Gran Bretagna - confermano le autorità sanitarie – è stata contagiata una persona che lavora in una fattoria, “a contatto con un vasto numero di polli contagiati”. Colpita dal virus H5N1.
Bassetti: “Aviaria in GB? Non c’è da stupirci”
"Non c’è da stupirci”, il commento di Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al San Martino di Genova. Chiosa: “Il vero problema è dato dalle mutazioni continue del medesimo virus. Naturalmente il rischio resta sempre molto basso. Ma mi pare evidente che ormai lo stiamo vedendo con una certa frequenza in paesi, ospiti e forme diverse. Questo ci fa capire che il virus è pronto a veloci mutazioni e continui cambi. Ma fare previsioni resta molto difficile, assolutamente difficile”.
Influenza aviaria, cos’è successo nel 2024
“Nel 2024 – è il riepilogo di Bassetti – da una parte il virus negli Usa ha colpito mucche da latte, quindi il mammifero a noi più vicino, dall’altra galline, anche da cortile”. A Bologna il primo gatto morto in Italia. Alla fine per il professore “tutti questi segnali ci fanno dire che questo virus si sta avvicinando”.
“No al terrore ma nemmeno alla polvere sotto al tappeto”
"Non bisogna terrorizzare la gente – è il messaggio di Bassetti -. Non bisogna dire, chiudetevi in casa. Ma il virus dell’aviaria potrebbe arrivare ad essere potenzialmente trasmissibile da uomo a uomo. Dobbiamo ricordare cos’è successo con il Covid. Ogg sono esattamente passati 5 anni da quando due cinesi vennero ricoverati allo Spallanzani. Impara chi capace di guardare avanti”. Secondo l’infettivologo “un paese evoluto dal punto di vista sociale, economico e sanitario non può che fare tutto quello che fa il resto del mondo. Quindi rimanere nell’Oms e seguire le regole dei piani pandemici internazionali. Nella lotta alle malattie infettive non si può che andare tutti insieme. I distinguo sono pericolosi”.
Il lavoro sul vaccino per l’aviaria
“Il mondo scientifico – ricorda Bassetti – sta lavorando per avere un vaccino. Oggi non ce l’ha nessuno. Ma al contrario di quel che è successo con il Covid, sappiamo molto bene che cos’è il virus H5N1, e ci sono già farmaci antivirali pronti che possono curare chi ha già un’infezione grave”. Insomma, è il messaggio dello scienziato, “il virus è impegnativo ma abbiamo le conoscenze per poterlo affrontare. Non bisogna dire andrà tutto bene e non arriverà mai perché questa è una balla. Facciamo di tutto perché le cose vadano bene, lavorando in accordo con la scienza”.
Il caso degli ibis sacri morti con aviaria
L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha appena trovato ibis sacri morti con l’aviaria in Veneto, vicino agli allevamenti di pollame. Si tratta di una specie aliena invasiva che ora preoccupa anche per questo scenario. “Si dice che tre indizi fanno una prova, qui ormai siamo a dieci indizi – è la conclusione di Bassetti – . Prima o poi avremo anche in Italia il primo caso di contagio umano. L’aviaria è veramente vicinissima, questo è un dato di fatto”.