Anno nuovo, previdenza nuova: le regole del gioco per le pensioni dei manager
Tra le novità figura la rimodulazione delle aliquote contributive minime, con un impegno maggiore delle aziende per una previdenza complementare il più possibile robusta e adeguata alle esigenze future dei propri manager L'articolo Anno nuovo, previdenza nuova: le regole del gioco per le pensioni dei manager proviene da Economy Magazine.
Caro Presidente, in che cosa consistono, nella pratica, le novità del rinnovo del contratto dei dirigenti industriali per quanto riguarda il Previndai?
Gentile iscritto, cercherò di essere il più ‘pratico’ possibile. Grazie alla firma del rinnovo del contratto collettivo nazionale dei dirigenti industriali, siglato lo scorso novembre da Confindustria e Federmanager, a partire dal prossimo anno ci saranno novità significative per chi aderisce a Previndai.
Le modifiche entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025 e riguardano principalmente le modalità di contribuzione al Fondo pensione per chi, come la maggior parte dei nostri iscritti, decide di andare oltre il Tfr e versare anche la quota minima di contributi prevista appunto dal contratto. Tra le novità più rilevanti in arrivo, infatti, figura la rimodulazione delle aliquote contributive minime, con una revisione che premia i dirigenti, grazie a un impegno ancora maggiore delle aziende per una previdenza complementare il più possibile robusta e adeguata alle esigenze future dei propri manager.
In pratica, la quota minima di versamento a carico dei dirigenti scenderà dall’attuale 4% al 2% della retribuzione lorda annua e parallelamente aumenterà la quota a carico del datore di lavoro, passando dal 4% di oggi al 6%. Non solo, per chi guadagnano meno di 120 mila euro, il contributo minimo a carico azienda rimarrà sempre di 4.800 euro l’anno, a cui si dovrà aggiungere un ulteriore 2% della retribuzione a partire dal prossimo anno. Viene mantenuta anche la flessibilità della contribuzione, sostanzialmente uno strumento di politica retributiva per i datori di lavoro, che consente di premiare i dirigenti (tutti o solo alcuni) facendosi carico di un’ulteriore quota di contribuzione a Previndai, con la possibilità di lasciare loro solo l’1% dei contributi di previdenza complementare. Un’altra novità di rilievo riguarda il massimale su cui vengono calcolati i contributi da versare al Fondo. Esiste infatti un tetto per il calcolo di questi versamenti, che vale sia per le aziende che per i manager, e che fa sì che la parte della retribuzione eccedente non dia origine a contributi alla previdenza complementare. In pratica oggi le aliquote minime di partecipazione (4% dirigente e 4% datore di lavoro) si calcolano su un massimo di 180 mila euro l’anno di retribuzione. Ebbene con il rinnovo del contratto questo massimale sarà innalzato a 200 mila euro, con le aliquote minime che passeranno al 2% per i manager e al 6% per le aziende, come già accennato.
Inoltre, è importante sottolineare che queste novità riguardano esplicitamente Previndai, che è il Fondo di previdenza complementare per i dirigenti industriali, nonché quello espressamente citato nel contratto e nel rinnovo contrattuale. Questo significa che l’obbligo per l’azienda di versare la sua quota di contribuzione vale solo per chi è iscritto o decide di iscriversi al Fondo e non anche per altre soluzioni di mercato.
Infine, astraendoci un po’ dalla pratica, ho piacere di sottolineare che il rinnovo del contratto da parte di Federmanager e Confindustria dimostra una volta di più l’attenzione che le parti dedicano al tema della previdenza complementare, non a caso oggi al centro del dibattito pubblico per via di una possibile riedizione del ‘silenzio-assenso’ per l’adesione ai fondi pensione. Si può essere favorevoli o contrari a questa soluzione ma certamente la rilevanza da essa assunta testimonia quanto il tema del futuro previdenziale, soprattutto dei giovani, sia sempre più sotto i riflettori. Un tema molto sentito da Previndai che è da tempo attivo per la diffusione della cultura previdenziale: anche nel 2024 il Fondo ha partecipato al Mese dell’Educazione Finanziaria e Previdenziale a cura del Comitato Edufin e da poco ha lanciato la X Edizione del premio di Laurea alla memoria di Franco Di Giovambattista, che premia ogni anno tre brillanti neolaureati che abbiano discusso tesi in materia di scienze statistiche e attuariali.
A cura di Giuseppe Straniero, numero uno di Previndai
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