Aeroporti, autostrade e porti scelgono il fotovoltaico
I gestori di porti, aeroporti e assi viari puntano sull’installazione di impianti fotovoltaici. Sono vari, infatti, gli annunci delle ultime settimane in questo senso. Ultimo in ordine di tempo quello di Aeroporti di Roma (Adr) che ha inaugurato ieri (20 gennaio) a Fiumicino una “Solar Farm da 55.000 pannelli in silicio monocristallino; il più grande […] The post Aeroporti, autostrade e porti scelgono il fotovoltaico first appeared on QualEnergia.it.
I gestori di porti, aeroporti e assi viari puntano sull’installazione di impianti fotovoltaici.
Sono vari, infatti, gli annunci delle ultime settimane in questo senso. Ultimo in ordine di tempo quello di Aeroporti di Roma (Adr) che ha inaugurato ieri (20 gennaio) a Fiumicino una “Solar Farm da 55.000 pannelli in silicio monocristallino; il più grande impianto fotovoltaico aeroportuale in autoconsumo d’Europa e tra i più estesi al mondo”.
Il sito è stato realizzato da Enel lungo il lato est della pista 3 con una potenza di 22 MW, ma si prevede di ampliarlo per raggiungere i 60 MW.
L’investimento complessivo ammonta a circa 50 milioni di euro, spiega una nota, e rientra nell’ambito di un paniere di interventi per la generazione rinnovabile e la mobilità sostenibile che supera i 200 milioni di euro.
Si tratta di “un esempio tangibile di come l’innovazione possa guidare il settore dei trasporti verso la sostenibilità, trasformando gli aeroporti in hub sempre più green ed efficienti”, secondo il ministro della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, presente all’inaugurazione.
Si stima che la Solar Farm contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 dello scalo di oltre 11.000 tonnellate l’anno. Oltre a diminuire l’uso delle fonti fossili per il fabbisogno energetico delle attività aeroportuali, sottolinea Adr, “la nuova opera permetterà di incrementare l’indipendenza energetica e la resilienza rispetto alla volatilità dei mercati”.
Il fotovoltaico di Autostrade alto Adriatico
Non solo aeroporti, il 2025 porta con sé anche un annuncio di Autostrade alto Adriatico, società che intende mappare la disponibilità di superfici limitrofe agli asset gestiti, utili alla realizzazione di fotovoltaico.
Per la concessionaria sono “molte le aree in cui potrebbero essere sviluppati i nuovi impianti, sfruttando le fasce di rispetto autostradale o le aree interne di svincoli e raccordi”.
L’iniziativa rientra in un piano più generale della società sull’energia, grazie al quale sono già stati realizzati siti FV nei territori di Savogna (Udine), Palmanova (Udine), Noventa di Piave (Venezia) e Porcia (Pordenone).
Nel 2022, si legge in una nota, la spesa per elettricità ha raggiunto i 2,7 milioni di euro per Autostrade alto Adriatico, mentre nel 2023 è sceso a 2,3 mln €, “dato che dovrebbe essere confermato nel 2024”.
Contestualmente, dal 2016 al 2024, si è passati da un consumo annuo di circa 11,96 GWh a 10,50 GWh. Un risultato ottenuto anche con “una vasta operazione di efficientamento energetico degli impianti di illuminazione autostradali”, arrivando a coprire il 95% della rete lo scorso anno (su energia e assi viari si veda anche Fotovoltaico, Autostrade punta sulle barriere fonoassorbenti).
Bari e Brindisi, elettrificazione portuale alimentata dal fotovoltaico
Detto di aeroporti e autostrade, anche gli scali portuali non vogliono essere da meno nella transizione energetica.
È dell’8 gennaio, ad esempio, l’annuncio di un appalto da 28 milioni di euro per realizzare nei porti di Bari e Brindisi sistemi di cold ironing (elettrificazione delle banchine), in parte alimentati da due nuovi impianti fotovoltaici.
Quest’ultimi, inoltre, sosterranno anche gli altri consumi dello scalo legati a catena del freddo, illuminazione e operazioni portuali di vario genere.
“Obiettivo del cold ironing è evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con le conseguenti emissioni inquinanti nell’aria”, spiega l’Autorità di sistema portuale Adriatico meridionale.
“Durante la sosta in banchina, infatti, i motori a propulsione delle navi vengono spenti; tuttavia, per garantire l’erogazione dei servizi a bordo, si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico”.
Il progetto fotovoltaico di Ferrovie dello Stato
Non bisogna dimenticare, infine, che nel binomio hub trasporti-transizione energetica ci sono anche le Ferrovie dello Stato. La società, infatti, ha annunciato a fine dicembre 2024 di voler coprire il 19% del proprio fabbisogno annuo entro il 2029, realizzando “il più grande progetto fotovoltaico italiano”.
Nello specifico, l’idea è di investire 1,3 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per installare 1 GW di impianti. Andando anche oltre, il Gruppo intende raddoppiare la capacità installata, portandola a 2,2 GW entro il 2034, per soddisfare il 35-40% della domanda di energia dei suoi asset.
Al momento FdS ha un consumo di 7 TWh l’anno, pari al 12% dell’intera domanda nazionale.The post Aeroporti, autostrade e porti scelgono il fotovoltaico first appeared on QualEnergia.it.
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