Ai Act, ecco le (vane) speranze europee in un testo di 140 pagine

La Commissione europea ha pubblicato le linee guida dell'Ai Act, la legge che regolamenta l'intelligenza artificiale. L'Europa spera di recuperare il ritardo sugli Stati Uniti e la Cina con un documento di 140 pagine?

Feb 5, 2025 - 18:02
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Ai Act, ecco le (vane) speranze europee in un testo di 140 pagine

La Commissione europea ha pubblicato le linee guida dell’Ai Act, la legge che regolamenta l’intelligenza artificiale. L’Europa spera di recuperare il ritardo sugli Stati Uniti e la Cina con un documento di 140 pagine?

Martedì la Commissione europea ha pubblicato le linee guida dell’Ai Act, la prima legge al mondo che regolamenta lo sviluppo e l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale: il testo entrerà pienamente in vigore il 2 agosto 2026, ma alcune misure sono già applicabili.

LE PRATICHE VIETATE DALL’AI ACT

Tra le pratiche vietate dalla legge, ad esempio, c’è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per indurre all’acquisto gli utenti di un sito web. È proibito anche usare l’intelligenza artificiale per fare leva sulle vulnerabilità economiche e sanitarie di un individuo, per attribuire un punteggio sociale alle persone, per eseguire attività di profilazione oppure per tenere traccia delle emozioni dei dipendenti sul luogo di lavoro.

LE MULTE

L’Ai Act ha “l’ambizione […] di dare certezza giuridica a coloro che forniscono o impiegano i sistemi di intelligenza artificiale sul mercato europeo, anche per le autorità di vigilanza del mercato”, ha spiegato un funzionario della Commissione, come riportato da Reuters.

I paesi membri dell’Unione europea avranno tempo fino al 2 agosto prossimo per designare le autorità di sorveglianza che dovranno applicare le norme. Le aziende che violeranno la legge potranno essere soggette a multe che vanno dall’1,5 al 7 per cento del loro fatturato globale.

TROPPA REGOLAZIONE FRENA L’INNOVAZIONE?

L’Unione europea spera, attraverso l’Ai Act, di trasformarsi in un “hub globale per l’intelligenza artificiale affidabile” e trasparente, si legge sul Financial Times. Il timore, però – espresso anche dalle grandi società tecnologiche statunitensi, che preferiscono operare senza troppi vincoli – è che una regolamentazione complessa e onerosa possa danneggiare l’innovazione. Anche perché l’Unione europea conta già pochissimo nel settore dell’intelligenza artificiale, sia dal lato hardware che da quello software.

“Mentre gli Stati Uniti hanno OpenAi e la Cina DeepSeek, l’Unione europea ha le 144 pagine dell’Ai Act, per il cui solo art. 5 sono appena state approvate 135 pagine di linee guida illustrative”, ha scritto su X Luca Picotti, avvocato ed esperto di golden power. “Mi dispiace”, ha aggiunto, “ma qui siamo al grottesco”.

MOSSE E MINACCE DI TRUMP

Proprio con l’obiettivo di stimolare l’innovazione e il business, una delle prime decisioni prese da Donald Trump nel primo giorno del suo secondo mandato da presidente degli Stati Uniti è stata la revoca di un ordine esecutivo che riguardava il monitoraggio della sicurezza dei sistemi di intelligenza artificiale.

Trump ha minacciato ritorsioni contro l’Unione europea per le eventuali multe alle società americane.