Rischio di insolvenza sopra la media per le imprese italiane

Barometro Coface 2025: crescita mondiale debole, industria europea in difficoltà, criticità nei settori chiave, Italia a rischio insolvenze d'impresa.

Feb 7, 2025 - 13:10
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Rischio di insolvenza sopra la media per le imprese italiane

Pubblicato il nuovo barometro sul rischio Paese e settoriale nel 2025 a cura di Coface, che offre un’analisi dettagliata delle tendenze economiche globali, con particolare attenzione all’Italia e ai settori più a rischio.

Il report mette in luce una crescita economica globale che, seppur in miglioramento, rimane fragile, con divergenze marcate tra Stati Uniti ed Europa e un aumento del rischio per le economie emergenti. In questo contesto, l’Italia continua a mostrare un livello di rischio di insolvenza elevato, soprattutto in settori chiave come l’automotive e la metallurgia.

Le sfide 2025 nel quadro economico europeo

Coface prevede che nel 2025 l’Europa sia destinata a registrare una crescita limitata, ostacolata da un settore industriale e delle costruzioni ancora molto in difficoltà. La fiducia dei consumatori rimane debole in molti paesi, tra cui Italia, Francia e Germania, contribuendo a un rallentamento economico generalizzato.

Per l’Italia, Coface prevede una crescita economica ancora debole, con il rischio di contrazione nei settori industriali più esposti alla concorrenza internazionale.

Settori a rischio: automotive e metallurgia

Il settore automobilistico europeo continua a soffrire a causa della stagnazione della domanda, della competizione crescente con i produttori cinesi e delle incertezze legate al mercato statunitense.

Nel 2024, le immatricolazioni in Europa hanno registrato una crescita annua modesta del +0,8%, ma con una flessione del -3% nella seconda metà dell’anno. Le prospettive per il 2025 restano incerte: le nuove normative ambientali, i dazi sulle importazioni e la transizione all’elettrico mettono sotto pressione i produttori europei, che rischiano di perdere ulteriori quote di mercato.

Anche il settore metallurgico è in forte difficoltà, con una domanda in calo e costi energetici elevati che impattano la redditività delle aziende. Il report Coface segnala che queste criticità rendono il settore particolarmente vulnerabile a eventuali shock economici o politici.

Italia: rischio insolvenza sopra la media

Secondo Ernesto De Martinis, CEO Regione Mediterraneo & Africa di Coface, l’Italia si distingue nel panorama occidentale per un rischio di insolvenza delle imprese più elevato rispetto a paesi come Francia, Germania e Spagna, dove il rischio è considerato basso.

Questo posizionamento riflette le difficoltà strutturali del sistema economico italiano e la necessità di politiche di supporto per le imprese.

Come affrontare le incertezze

Il Barometro Coface 2025 evidenzia un quadro economico complesso, con un mercato globale ancora instabile e settori chiave in difficoltà. L’Italia si trova in una posizione di rischio elevato, con un alto tasso di insolvenze aziendali e una crescita economica contenuta.

Le imprese italiane dovranno affrontare un 2025 caratterizzato da incertezze, con particolare attenzione ai settori dell’automotive e della metallurgia, che risultano tra i più esposti alle turbolenze globali. In questo scenario, dovranno anche puntare su strategie di gestione del rischio e diversificazione dei mercati, per adattarsi a un contesto economico in continua evoluzione.

Uno sguardo al resto del mondo

Nonostante il contesto incerto, Coface prevede un lieve miglioramento della crescita mondiale, con una revisione al rialzo al 2,7% rispetto al 2,6% della precedente stima. La revisione è sostenuta dalla resilienza dell’economia statunitense, che compensa la debolezza dell’area euro.

Le economie emergenti affrontano nuove sfide nel 2025, accentuate dall’apprezzamento del dollaro e dal conseguente deflusso di capitali. L’elezione di Donald Trump ha ridefinito le dinamiche finanziarie globali, con un impatto negativo soprattutto sui paesi più indebitati in dollari.

Un esempio evidente è il Brasile, dove il real ha perso il 10% tra novembre e dicembre 2024, nonostante l’aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale brasiliana. Coface prevede che altre economie fragili possano subire simili pressioni, con un aumento del rischio sovrano e aziendale.

La Cina continua a fronteggiare un rallentamento economico, con una crescita prevista al 4,3% nel 2025, in calo rispetto al 5% registrato ufficialmente nel 2024. La sovraccapacità produttiva e il rischio di nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti rappresentano le principali minacce per l’economia cinese.