Oggi è il World Pizza Day: ecco quanto vale il piatto più famoso della cucina italiana

Il 17 gennaio si celebra il World Pizza Day, un omaggio a uno dei piatti più iconici della cucina italiana, divenuto un fenomeno globale. La pizza, che trova le sue radici a Napoli, oggi genera un indotto economico miliardario, rappresentando una voce fondamentale non solo per l’Italia, ma per l’economia mondiale. Mercato italiano In Italia, […] L'articolo Oggi è il World Pizza Day: ecco quanto vale il piatto più famoso della cucina italiana proviene da Economy Magazine.

Jan 17, 2025 - 11:03
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Oggi è il World Pizza Day: ecco quanto vale il piatto più famoso della cucina italiana

Il 17 gennaio si celebra il World Pizza Day, un omaggio a uno dei piatti più iconici della cucina italiana, divenuto un fenomeno globale. La pizza, che trova le sue radici a Napoli, oggi genera un indotto economico miliardario, rappresentando una voce fondamentale non solo per l’Italia, ma per l’economia mondiale.

Mercato italiano

In Italia, la pizza è non solo un simbolo culturale, ma anche un settore economico strategico. Secondo la Coldiretti, nel 2023 il comparto ha generato un giro d’affari di 15 miliardi di euro, includendo i 40mila ristoranti, le 15mila pizzerie d’asporto e delivery. Sono circa 100.000 gli addetti impiegati direttamente nel settore, a cui si aggiunge l’indotto che coinvolge agricoltura, produzione di materie prime e logistica.

La crescita del delivery e delle piattaforme digitali ha trasformato il consumo di pizza, con un aumento del 35% delle vendite online negli ultimi tre anni. I consumatori italiani spendono in media 50 euro al mese per pizze da asporto o consegnate a domicilio.

Mercato globale

Secondo i dati più recenti, il mercato globale della pizza è valutato intorno ai 145 miliardi di dollari e si prevede una crescita media annua del 6% fino al 2028. I principali attori di questo mercato includono catene internazionali come Domino’s, Pizza Hut e Papa John’s, ma anche una miriade di pizzerie indipendenti che rappresentano una quota significativa delle vendite complessive.

Negli Stati Uniti, il primo mercato mondiale per consumo di pizza, si stima che vengano vendute circa 3 miliardi di pizze ogni anno, con un fatturato che supera i 50 miliardi di dollari.

Curiosità e nuovi trend

Nel 2024, secondo un’analisi di Just Eat basata sugli ordini effettuati, le pizze ordinate in Italia coprirebbero una distanza di circa 6.400 chilometri se messe in fila. I dati rivelano un consumo impressionante: 5,12 milioni di chili di pizza ordinati in un anno, con una media giornaliera di oltre 14.000 chili. I fine settimana si confermano il momento di massimo consumo, con il sabato in testa grazie a oltre 1,2 milioni di chili venduti. Tra le preferenze degli italiani dominano le classiche Margherita, Diavola e Capricciosa, ma il 2024 ha visto anche un successo crescente delle varianti dolci, come quelle con crema di nocciole o pistacchio e mascarpone: negli ultimi anni, la pizza non è rimasta solo un simbolo della tradizione gastronomica italiana, ma è diventata anche un elemento di sperimentazione culturale e del conseguente dibattito.

Tra i nuovi trend, si assiste a un ritorno sotto i riflettori della controversa pizza all’ananas, riportata al centro dalla pizzeria Lupa di Norwich, in Inghilterra. Qui, l’aggiunta di ananas al piatto simbolo dell’italianità è proposta a un prezzo provocatorio di circa 118 euro, più per attirare l’attenzione che per reali fini commerciali. Questo ingrediente, che molti italiani considerano un affronto culinario, nacque negli anni ’60 grazie a Sam Panapoulos, uno chef canadese di origini greche. Fu lui a creare la ‘pizza hawaiana’, sovvertendo i canoni tradizionali con l’aggiunta di ananas in scatola su una pizza al prosciutto. Seppur nata come esperimento, questa variante ha guadagnato popolarità internazionale, diventando un simbolo di divisione: è amato e odiato al punto da spaccare intere comunità.

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