Lo stabilimento Candy di Brugherio si ferma: il prossimo giugno l’ultima lavatrice

Con la chiusura degli impianti, rimarrà attivo solo il quartier generale europeo di Candy. Preoccupazione per 1.100 dipendenti

Jan 21, 2025 - 14:13
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Lo stabilimento Candy di Brugherio si ferma: il prossimo giugno l’ultima lavatrice

Lo storico stabilimento Candy di Brugherio chiuderà presto i battenti. A confermarlo è l’azienda cinese proprietaria, Haier, che lo ha comunicato ai 1.100 dipendenti della fabbrica brianzola. Gli impianti si fermeranno a fine giugno e a quel punto resterà solo il quartiere generale europeo dell’azienda.

Candy chiude i battenti in Brianza

Lo stabilimento Candy di Brugherio, storico punto di riferimento per la produzione di lavatrici, cesserà definitivamente la sua attività il prossimo 30 giugno. La notizia, anticipata da voci sempre più insistenti, è stata ufficializzata da Haier, l’azienda cinese proprietaria. Per i 1.100 dipendenti coinvolti, si apre ora una fase di grande incertezza, nonostante i tagli che nel tempo hanno portato a una significativa riduzione dell’organico. La crisi dello stabilimento, iniziata con la crisi del 2008, si è progressivamente aggravata negli anni, nonostante i tentativi di rilancio.

L’azienda ha previsto un piano di esuberi volontari per circa 100 dipendenti e ha annunciato un progetto di riconversione dello stabilimento. Tuttavia, come ha sottolineato Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Brianza, “al momento non ci è stata data alcuna indicazione sul futuro di Brugherio. Sappiamo soltanto che intendono mantenere qui il quartier generale europeo”.

Le altre aziende in crisi

Candy non è l’unica azienda in difficoltà. Nello stabilimento Beko di Cassinetta di Biandronno, è stata annunciata la chiusura di due delle cinque linee di produzione di frigoriferi, il cuore del sito produttivo. Questa decisione avrà pesanti ripercussioni sull’occupazione: sono previsti 541 esuberi diretti, mentre altri 200-250 posti di lavoro tra impiegati e dirigenti sono a rischio. In totale, quasi 800 persone potrebbero perdere il lavoro, con conseguenze significative sull’intero territorio.

Di fronte alla prospettiva di perdere circa 6.000 posti di lavoro nell’indotto, secondo uno studio della Provincia di Varese, il segretario della Fim Cisl dei Laghi, Tiziano Franceschetti, ha chiesto con forza a Beko di riconsiderare il proprio piano industriale, denunciando il rischio di un ‘saccheggio dei marchi’ e lo spostamento della produzione in Paesi a basso costo.

La crisi che sta colpendo il settore degli elettrodomestici non ha risparmiato lo stabilimento Electrolux di Solaro. La multinazionale svedese, in linea con il trend generale del mercato, ha subito una significativa riduzione dei volumi produttivi. Per far fronte a questa situazione, l’azienda ha proposto ai lavoratori l’introduzione di contratti di solidarietà, che comporterebbero una riduzione delle retribuzioni, oltre a incentivare le uscite volontarie.

Marco Imparato, direttore generale di Applia Italia, ha sottolineato come il settore degli elettrodomestici stia attraversando un periodo di grande difficoltà: “Stiamo assistendo a un forte calo della domanda e dell’export continentale, accompagnati da dinamiche globali che minano la competitività”.  Ma allora cosa c’è da aspettarsi in futuro? “Gli incentivi al consumo sono molto positivi ma in questo contesto da soli sono più o meno un’aspirina serve una politica forte di sostegno a livello nazionale ma soprattutto europeo”, ha proseguito Imparato.

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