Lavoro: in Veneto più occupati anche nel 2024. L’agricoltura ha i numeri migliori ma non compensa l’importante deficit del metalmeccanico | L’analisi di Veneto Lavoro

In Veneto il mercato del lavoro dipendente privato chiude il 2024 con un saldo positivo di +28.500 unità, un risultato al di sotto dei livelli registrati negli ultimi due anni ma superiore al saldo del 2019. È quanto emerge dall’Osservatorio regionale del mercato del lavoro elaborato da Veneto Lavoro che ha tracciato una prima sintesi. […] L'articolo Lavoro: in Veneto più occupati anche nel 2024. L’agricoltura ha i numeri migliori ma non compensa l’importante deficit del metalmeccanico | L’analisi di Veneto Lavoro proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Jan 21, 2025 - 07:53
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Lavoro: in Veneto più occupati anche nel 2024. L’agricoltura ha i numeri migliori ma non compensa l’importante deficit del metalmeccanico | L’analisi di Veneto Lavoro

In Veneto il mercato del lavoro dipendente privato chiude il 2024 con un saldo positivo di +28.500 unità, un risultato al di sotto dei livelli registrati negli ultimi due anni ma superiore al saldo del 2019. È quanto emerge dall’Osservatorio regionale del mercato del lavoro elaborato da Veneto Lavoro che ha tracciato una prima sintesi.

Nel corso del 2024 sono stati assunti meno italiani (-5%), donne (-3%) e adulti (-3%), con un aumento di stranieri (+8%) e lavoratori senior (+4%). Le province che hanno assunto (e assumono) di più sono Rovigo, Belluno e Verona, mentre la domanda di lavoro diminuisce a Venezia (-3%), Vicenza (-4%) e Treviso (-1%), un dato che si lega a doppio filo al rallentamento economico di settori chiave, come il tessile-abbigliamento, il calzaturiero, il conciario e il legno-mobilio, tutti legati al fattore ‘made in Italy‘, e soprattutto al metalmeccanico che ha registrato un saldo positivo di appena 200 unità, quando negli anni scorsi il turnover tra uscite ed entrate registrava migliaia di lavoratori in sola entrata.

L’agricoltura invece ha avuto un saldo di lavoratori impiegati (+4.400 unità) ancor più favorevole che nel 2023 (+3.600). Il rallentamento del 2024 si evince anche dal numero minore di assunzioni dirette (-1%) collegate anche a un aumento delle attività che hanno chiuso (+1%) che ha portato a meno contratti a tempo indeterminato (-6%) e a meno trasformazioni o qualificazioni dei contratti in essere (-3%), con un corrispondente aumento di quelli a tempo determinato.

Il lieve calo nelle assunzioni ha riguardato esclusivamente i rapporti di lavoro a tempo pieno (-2%), ma ha colpito di più le donne (-4%). I contratti part-time hanno segnato una crescita (+2%), imputabile alla componente maschile (+7%) e a specifiche richieste settoriali, come nel caso dell’agricoltura e di alcuni ambiti del terziario, e il rapporto segnala come negli ultimi mesi questa tipologia sia in forte incremento anche sul totale delle assunzioni.

”Il bilancio occupazionale 2024 è nel complesso positivo e racconta di un tessuto produttivo solido”, dichiara l’assessore al lavoro Valeria Mantovan. ”In alcuni casi la cassa integrazione è stato uno strumento utile per mitigare gli impatti. È fondamentale, in questa fase, rafforzare gli investimenti in politiche attive del lavoro e in formazione professionale per rispondere alla crescente difficoltà nel reperire figure qualificate”.

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