Ita-Lufthansa, è fatta. Nuovi vertici già a lavoro
Finalmente sposi, Ita e Lufthansa raggiungono l’accordo tanto sospirato, degno dell’epilogo del miglior romanzo avventuroso. Tanto da far evocare più volte alla stampa il termine matrimonio. Impresa 13 Gennaio 2025 Ita-Lufthansa, slittano ancora le nozze Ipotesi 15 gennaio per il closing, intanto le parti sono al lavoro sugli ultimi dettagli 13 Gennaio 2025 ita-lufthansa slitta closing ipotesi nuovo appuntamento per accordo 15 gennaio Guarda ora Il nuovo Consiglio di Amministrazione Via al nuovo Consiglio di amministrazione, con il nuovo presidente e il ritorno della figura dell’amministratore delegato per Ita Airways. Il nuovo presidente di Ita Airways è Sandro Pappalardo, ha iniziato la sua carriera come ufficiale dell’esercito fino a diventare pilota dell’esercito, è stato insignito di diverse decorazioni per le missioni all’estero (Afghanistan), componente del Cda dell’Enit (Agenzia nazionale del turismo), che prende il posto di Antonino Turicchi, su indicazione del ministero dell’Economia e delle Finanze. Economia 15 Gennaio 2025 Ita-Lufthansa: Sandro Pappalardo presidente L’assemblea sembra puntare all'ingresso Joerg Eberhart con la carica di amministratore delegato 15 Gennaio 2025 accordo ita-lufthansa Guarda ora Come amministratore delegato, in quota Lufthansa, entra Joerg Eberhart (54 anni), Chief strategy officer del gruppo tedesco, da responsabile dello sviluppo strategico ha negoziato per la partecipazione di Lufthansa in Ita, in precedenza (fino al 2021) era stato numero uno di Air Dolomiti. Sono le due principali novità del nuovo Cda di Ita Airways, decise dall’assemblea ordinaria degli azionisti che si è riunita in seconda convocazione per indicare i cinque nomi che compongono il nuovo board, tre di nomina Mef e due di nomina di Lufthansa che è entrata nel capitale della compagnia con una quota del 41% attraverso un’erogazione di 325 milioni destinata all’aumento di capitale. A due anni dalla manifestazione di interesse di Lufthansa, si chiude il cerchio con l’ingresso dei tedeschi nel capitale della compagnia, al momento con una quota di minoranza, per arrivare al controllo con un percorso a tappe. Il nuovo board con due rappresentanti di Lufthansa Il nuovo Consiglio di amministrazione della compagnia
Finalmente sposi, Ita e Lufthansa raggiungono l’accordo tanto sospirato, degno dell’epilogo del miglior romanzo avventuroso. Tanto da far evocare più volte alla stampa il termine matrimonio.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione
Via al nuovo Consiglio di amministrazione, con il nuovo presidente e il ritorno della figura dell’amministratore delegato per Ita Airways. Il nuovo presidente di Ita Airways è Sandro Pappalardo, ha iniziato la sua carriera come ufficiale dell’esercito fino a diventare pilota dell’esercito, è stato insignito di diverse decorazioni per le missioni all’estero (Afghanistan), componente del Cda dell’Enit (Agenzia nazionale del turismo), che prende il posto di Antonino Turicchi, su indicazione del ministero dell’Economia e delle Finanze.
Come amministratore delegato, in quota Lufthansa, entra Joerg Eberhart (54 anni), Chief strategy officer del gruppo tedesco, da responsabile dello sviluppo strategico ha negoziato per la partecipazione di Lufthansa in Ita, in precedenza (fino al 2021) era stato numero uno di Air Dolomiti.
Sono le due principali novità del nuovo Cda di Ita Airways, decise dall’assemblea ordinaria degli azionisti che si è riunita in seconda convocazione per indicare i cinque nomi che compongono il nuovo board, tre di nomina Mef e due di nomina di Lufthansa che è entrata nel capitale della compagnia con una quota del 41% attraverso un’erogazione di 325 milioni destinata all’aumento di capitale.
A due anni dalla manifestazione di interesse di Lufthansa, si chiude il cerchio con l’ingresso dei tedeschi nel capitale della compagnia, al momento con una quota di minoranza, per arrivare al controllo con un percorso a tappe.
Il nuovo board con due rappresentanti di Lufthansa
Il nuovo Consiglio di amministrazione della compagnia, resta composto da cinque membri per una durata triennale: i tre componenti entrarti su indicazione del Mef sono Antonella Ballone, Sandro Pappalardo e Efrem Angelo Valeriani. I due componenti indicati da Lufthansa, sono Joerg Eberhart e Lorenza Maggio.
Foto: Ansa
I due membri del Cda indicati da Lufthansa, sono Joerg Eberhart e Lorenza Maggio che è una manager di origini italiane vicepresidente sales Emea (gruppo Lufthansa) con la responsabilità di tutte le attività commerciali delle compagnie aeree del Gruppo in Europa, Medio Oriente e Africa, in precedenza era stata responsabile della strategia di marca e dei clienti in Eurowings.
Eberhart: verranno sviluppate sinergie strategiche
«Sono orgoglioso e onorato di essere stato indicato per questo prestigioso incarico – ha dichiarato il neo amministratore delegato Joerg Eberhart – Dopo oltre due anni di duro lavoro, questa nuova fase della storia della compagnia ci consentirà di rafforzare la nostra posizione e di sviluppare sinergie strategiche che valorizzeranno la crescita e la solidità di Ita Airways come vettore italiano di riferimento, pronto a garantire al Paese una maggiore connettività e ai passeggeri una più ampia scelta di destinazioni, con una rinnovata visione di sviluppo, innovazione e sostenibilità».
Gli investimenti di Lufthansa in Ita e il timing
I primi 325 milioni sono erogati da Lufthansa per l’aumento di capitale e la partecipazione con il 41%, mentre le azioni del Mef saranno vendute quando Lufthansa eserciterà le opzioni per il controllo, tra la fine del 2025 e il 2029 quando potrà acquisire un ulteriore 49% versando altri 325 milioni.
È prevista anche una clausola di earn out di 100 milioni che Lufthansa potrà esercitare al verificarsi di determinate condizioni. Trattandosi di una componente “variabile”, in caso di divergenze con Lufthansa, sull’entità del versamento, sarà compito dei rappresentanti del Mef nel Cda far valere gli interessi nazionali.
Il passaggio finale è previsto dopo il 2029, quando Lufthansa potrà esercitare l’opzione d’acquisizione dell’ulteriore 10% versando 79 milioni per un investimento complessivo di 829 milioni di euro.
L’ingresso nel nuovo network
Ita Airways si integra con il network del gruppo Lufthansa (Air Dolomiti, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Swiss e Discover Airlines) e potrà beneficiare di numerose sinergie: dalle vendite di biglietti a livello mondiale, all’acquisto di aeromobili e carburante, dalla manutenzione dei velivoli al programma di fidelizzazione Miles & More.
Il Ceo Eberhart convoca i sindacati: il piano per i primi 100 giorni
Si perfeziona il closing dell’operazione Ita-Lufthansa che dalla prossima settimana vedrà l’avvio delle attività che porteranno gradualmente il vettore tricolore verso l’orbita del colosso europeo.
Un calendario serrato, con novità significative già nei primi cento giorni, dal programma fedeltà di Ita «Volare» che confluirà in «Miles & More» di Lufthansa ai voli in codeshare, dall’uscita dell’aviolinea italiana dall’alleanza SkyTeam per traslocare (nel 2026) in Star Alliance all’accesso alle lounge aeroportuali e alle prime sinergie commerciali.
L’organizzazione
L’amministratore delegato di Ita, Jörg Eberhart, vedrà i sindacati il 23 gennaio e con loro discuterà le prime mosse. Sembra, da fonti vicine al Ceo, che Eberhart punta ad avere una prima linea manageriale snella per una maggiore velocità di esecuzione.
Del resto, non c’è tempo da perdere, i rivali hanno già avviato le loro contromosse, aumentando per esempio i voli diretti tra l’Italia e il Nord America dopo i mesi passati a fare a sportellate con la Commissione europea per avere il via libera all’investimento.
I sindacati
Dal sindacato Anpac Stefano De Carlo, segretario esecutivo, spiega che «l’operazione Ita-Lufthansa ci dà tranquillità per il futuro di chi ci lavora e di chi ci lavorerà». E aggiunge che «il nuovo ad di Ita, Eberhart, è una persona che stimiamo molto: avrà il compito arduo di dare una struttura alla compagnia e di cercare di far cogliere alla compagnia tutte le opportunità che rappresenta l’integrazione in un gruppo con Lufthansa».
Cosa prevede l’accordo
L’operazione vede Lufthansa entrare inizialmente al 41% di Ita Airways sottoscrivendo la ricapitalizzazione da 325 milioni di euro, per rilevare completamente la compagnia in due fasi successive entro il 2033 investendo 830 milioni complessivi.
Una successiva assemblea ordinaria degli azionisti Ita procederà alla nomina del nuovo Cda, che in linea agli accordi annunciati l’estate scorsa sarà allargato da tre a cinque consiglieri.
Tre saranno rappresentanti del Mef, incluso il presidente, e due saranno indicati da Lufthansa, tra i quali il nuovo amministratore delegato, che secondo tutte le indiscrezioni sarà Joerg Eberhart, oggi capo delle strategie di Lufthansa e in passato presidente e amministratore delegato di Air Dolomiti.
Per dar il via libera all’operazione Bruxelles ha imposto diverse condizioni a garanzia della concorrenza, sia sui voli europei e sia sui collegamenti intercontinentali.
Gli slot di Milano Linate e Roma Fiumicino ceduti sono già stati rilevati da Easyjet. E Lufthansa ha dovuto concludere degli accordi con i concorrenti Air France-Klm e Iag (British Airways, Iberia), relativi ai propri passeggeri in volo dall’Italia agli hub di Parigi e Londra.
Lufthansa ha intanto fatto sapere di puntare ad assumere circa 10mila persone nel 2025, per la metà in Germania: 2.000 assistenti di volo, 1.400 unità per il personale di terra e circa 1.300 esperti tecnici in tutto il gruppo. Verranno reclutati poi 1.200 dipendenti per le aree amministrative e circa 800 piloti.
Oltre la metà delle assunzioni avverrà in Germania. Il colosso di Francoforte ha anche annunciato che oltre 2.000 dipendenti inizieranno a lavorare presso Lufthansa Technik. Mentre Austrian Airlines ed Eurowings recluteranno circa 700 dipendenti ciascuna.
Intanto è stato sottoscritto l’accordo per la proroga fino al 31 ottobre 2025 della cassa integrazione straordinaria per i 2.118 lavoratori di Alitalia in As.
«La proroga, adottata mettendo in campo anche le risorse del fondo di solidarietà, permette di scongiurare il licenziamento», ha riferito Uiltrasporti al termine della riunione al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il Ceo di Lufthansa Carsten Spohr: “Cambiare le regole europee su acquisizioni”
Nel corso di un’intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, il Ceo di Lufthansa Carsten Spohr è tornato a insistere sulla necessità di una modifica delle regole europee per l’acquisizione di compagnie.
Ita Airways, ok assemblea aumento capitale di 325 milioni per Lufthansa a dicembre
Dopo circa due anni caratterizzati da continui rinvii, improvvise accelerazioni seguite da battute d’arresto, è arrivato a dicembre il closing per l’ingresso di Lufthansa con una quota di minoranza nel capitale di Ita Airways.
Poco dopo metà dicembre 2024 l’assemblea straordinaria degli azionisti ha deliberato l’aumento di capitale riservato a Lufthansa che dovrà essere sottoscritto entro il 15 gennaio con un investimento di 325 milioni per il 41% del capitale.
L’assemblea straordinaria ha anche deliberato la modifica dello Statuto sociale, come previsto nell’investment agreement, che prevede una serie di prerogative e diritti tipici in operazioni straordinarie destinati ai due azionisti, il ministero dell’Economia e delle Finanze e Lufthansa, in relazione alla gestione congiunta di Ita Airways.
«Dopo il via libera della Commissione europea dello scorso 30 novembre, ultimo atto prima del passaggio di consegne – aveva commentato il presidente di Ita Airways, Antonino Turicchi – nel giro di un paio di settimane siamo riusciti ad arrivare al closing dell’operazione avviata nel 2022 con la manifestazione d’interesse e il successivo investment agreement, che doveva chiudersi in un paio di mesi».
Fino al 15 gennaio c’è stato il periodo di sottoscrizione dell’aumento di capitale riservato a Lufthansa. Il nuovo Statuto sociale diverrà efficace dalla sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte di Lufthansa, dunque entro il 15 gennaio, a seguito del quale si svolgerà una riunione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti di Ita Airways, con la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione in attuazione degli accordi stipulati a giugno 2023, dando corso alla nuova governance della compagnia.
Il nuovo Cda avrà sempre 5 membri, di cui tre di nomina del Mef (tra questi il presidente, si prevede la conferma di Turicchi ) e due di nomina di Lufthansa (tra cui l’ad, in pole position c’è Joerg Eberhart, attualmente Chief Strategy officer di Lufthansa) per una durata triennale.
Tra il 2025 e il 2029 Lufthansa potrà acquisire il controllo
Con l’operazione deliberata dall’assemblea straordinaria l’azionariato viene diluito a favore dell’azionista tedesco, siamo ancora in una fase definita da Turicchi di «cocontrollo», le azioni del Mef saranno vendute quando Lufthansa eserciterà le opzioni per il controllo, a partire dalla fine del 2025 al 2029 quando potrà aggiungere all’attuale 41% un ulteriore 49%.
Poi il passaggio successivo è atteso dopo il 2029, quando Lufthansa potrà esercitare l’opzione per acquisire l’ulteriore 10% per un investimento complessivo che ammonterà a 829 milioni di euro.
La situazione della cassa e i vantaggi
Questo inizio del 2025 vede l’avvio della cooperazione commerciale tra Ita Airways ed il network di Lufthansa (Air Dolomiti, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Swiss e Discover Airlines), con le sinergie sull’acquisto di carburanti, la manutenzione delle flotte, la vendita dei biglietti, che produrrà notevoli risparmi.
Ita Airways a fine novembre faceva registrare un Ebit positivo su inizio anno intorno a 20 milioni di euro, un buon risultato per la società che in passato aveva come priorità il mantenimento di un equilibrio finanziario adesso può trarre beneficio da subito del closing dell’operazione in termini di crescita.
Del resto nel 2022 l’azienda perdeva 450 milioni e bruciava cassa, a fine novembre c’erano 500 milioni in cassa, e l’attesa dei vertici di Ita è che questo dato venga confermato ad inizio d’anno, quando entrerà l’iniezione di capitale con il versamento di 325 milioni da parte di Lufthansa.
I prossimi step dell’operazione
La seconda fase dell’operazione si aprirà nella finestra 2025-2027 e impegnerà Lufthansa a rilevare un ulteriore 49% del capitale del vettore italiano con un investimento pari a ulteriori 325 milioni di euro, che saranno versati direttamente al Mef.
A fine 2027 Lufthansa verserà al Mef un earn out di 100 milioni di euro ed è atteso il perfezionamento dell’acquisizione da parte di Lufthansa di una quota pari al 90% del capitale.
Infine, nell’intervallo temporale 2028-2029, il partner tedesco rileverà il residuo 10% del capitale di Ita Airways al prezzo di 79 milioni di euro. Nel complesso, dunque, l’acquisizione di Ita comporterà per Lufthansa un investimento complessivo di 829 milioni di euro.
Lufthansa, 10mila assunzioni nel 2025
Intanto la compagnia aerea tedesca che è come detto è in procinto di chiudere la partita per l’acquisizione di Ita, comunica che per il 2025 sono previste 10mila nuove assunzioni per personale di bordo, di terra, per i processi tecnici e amministrativi.
I posti a disposizione sono per tutto il mondo, circa la metà sono previsti in Germania. Lufthansa sottolinea il trend positivo degli ultimi tre anni, con oltre 30mila nuove assunzioni. A oggi lavorano per la compagnia aerea più di 100mila persone in oltre novanta Paesi.
Una lunga operazione per arrivare fino a qui
In base a quanto riportato già nel 2023 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Carsten Spohr aveva dichiarato che questa fusione: «Porterà a una situazione vantaggiosa per l’Italia, ITA Airways e Lufthansa Group. È una buona notizia per i consumatori italiani e per l’Europa, perché una ITA più forte rafforzerà la concorrenza nel mercato italiano. Come giovane compagnia, con una flotta moderna e con un suo hub efficiente e in espansione a Roma, ITA è la soluzione perfetta per il Gruppo Lufthansa. A Milano, ITA copre un ampio bacino di utenza che offre anche potenzialità di crescita. Come parte della famiglia del Gruppo Lufthansa, ITA può trasformarsi in una compagnia aerea sostenibile e redditizia, collegando l’Italia con l’Europa e il mondo. Allo stesso tempo, questo investimento ci consentirà di continuare la nostra crescita in uno dei nostri mercati più importanti».
Cosa prevedono gli accordi
Inizialmente, l’operazione vedrà Lufthansa entrare al 41% di Ita Airways sottoscrivendo la ricapitalizzazione da 325 milioni di euro, col fine di rilevare poi completamente la compagnia in due fasi successive entro il 2033; si tratta di un investimento da 830 milioni di euro complessivi.
Secondo quando stabilito, una successiva assemblea ordinaria degli azionisti Ita dovrà procedere alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione, che verrà espanso da tre a cinque consiglieri.
Tre di questi saranno rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, incluso il presidente; mentre due saranno indicati da Lufthansa, tra cui il nuovo amministratore delegato, che, secondo tutte le indiscrezioni, dovrebbe essere Joerg Eberhart, oggi capo delle strategie di Lufthansa e in passato presidente e amministratore delegato di Air Dolomiti.
Inoltre, per dar il via libera all’operazione, Bruxelles ha imposto diverse condizioni a garanzia della concorrenza sia sui voli europei sia sui collegamenti intercontinentali.
Alitalia-Ita, dai fasti al declino
Quella di Alitalia è una vicenda che inizia con grandi fasti e poi li vede oscurarsi negli ultimi 30 anni, all’ombra di un declino inesorabile ascrivibile in parte a errori di strategie industriali e a congiunture avverse e in parte alla gestione della compagnia da parte della politica.
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Sono stati anni difficili, segnati anche da vertenze endemiche e da conflitti sindacali, sfociati anche in scioperi e proteste.
La fondazione e i primi voli
Era il 16 settembre 1946 quando Alitalia veniva fondata a Roma, con il nome di Alitalia-Aerolinee Italiane Internazionali. Bisognerà aspettare qualche mese per il primo volo: si decollò il 5 maggio 1947, sulla rotta Torino-Roma-Catania.
A luglio dello stesso anno il primo volo internazionale, da Roma a Oslo. Nel 1948 la compagnia debutta con il primo volo intercontinentale: 36 ore, con partenza a Milano e arrivo a Buenos Aires. In mezzo scali a Roma, Dakar, Natal, Rio de Janeiro e San Paolo.
A cavallo tra il 1949 e il 1950, cresce la flotta, entrano in servizio le prime assistenti di volo della compagnia e vengono introdotti i pasti caldi a bordo dei velivoli.
L’apertura di Roma Fiumicino
Divenuta nel tempo proprietà dell’Iri – l’Istituto per la Ricostruzione Industriale di derivazione fascista – nel 1957 la compagnia aerea di bandiera viene fusa anche con l’altra compagnia aerea di bandiera italiana, Linee Aeree Italiane, anch’essa di proprietà Iri, dando vita ad Alitalia-Linee Aeree Italiane.
Nel 1960, Alitalia diventa sponsor ufficiale delle Olimpiadi di Roma. Nello stesso anno, vengono introdotti i primi aerei a reazione mentre l’anno successivo segna l’apertura dell’Aeroporto di Roma – Fiumicino, nel quale la compagnia posizionerà il suo hub principale.
L’espansione di Alitalia e i primi problemi
Sono anni d’oro per Alitalia, che negli anni ’70 diventa la prima europea ad avere in flotta solo aerei a reazione.
Anche dal punto di vista identitario è un periodo fondamentale: con la consegna del primo Boeing 747-100 la compagnia adotta un nuovo logo, la classica ‘A’ tricolore che verrà riportata su tutte le code degli aerei in quanto parte della nuova livrea.
Il decennio, così come gli anni ’80, va avanti con l’espansione della flotta e del network. Arrivano Douglas DC-10, dei McDonnell Douglas MD-80 e degli Airbus A300.
Si aprono rotte che collegano Roma con l’estremo oriente, a partire da Tokyo. Sono però gli anni in cui iniziano a svilupparsi i primi problemi, nati dall’evoluzione dello scenario dove il regime di monopolio comincia a scricchiolare e dove cambiano profondamente anche le relazioni sindacali.
Tra scioperi, tensioni e un mercato che cambia
Tutto parte verso la fine degli anni ’70. Molti la ricordano ancora per gli scioperi di Aquila Selvaggia, con i piloti che salgono sulle barricate contro la proposta di un nuovo contratto unico di tutti i lavoratori del trasporto aereo, voluto dal Cgil, Cisl e Uil, con l’allora presidente Umberto Nordio.
Il sistema inizia a scricchiolare dall’interno, aprendosi sempre di più a tensioni mai risolte negli anni successivi. Non solo: è questo il periodo in cui la compagnia sembra perdere la capacità di muoversi su un mercato in continuo mutamento.
La fine degli anni ‘80
Nel giugno dell’88 è rottura tra Nordio e l’allora presidente dell’Iri, Romano Prodi. Un carteggio (‘caro Prodi, caro Nordio’) che mette, nero su bianco, le divergenze strategiche tra l’azionista e il top management.
Lo scontro vede l’uscita del vecchio boiardo di Stato, con l’arrivo dalla Svezia di Carlo Verri (Electrolux).
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È una ventata rivoluzionaria quella che porta il top manager, già sostenitore de “La Piramide Rovesciata” di Jan Carlzon, la nuova bibbia del manager nell’era dei servizi. Ma Verri muore prematuramente in un incidente stradale.
Schisano e le rivolte di Aquila Selvaggia
A cavallo degli ultimi due decenni del secolo scorso, Alitalia perde sempre più quota ed entra nel tunnel da cui non uscirà più.
Lo testimonia l’allarme lanciato, nel 1994, dal nuovo amministratore delegato, Roberto Schisano, conosciuto come “il texano dagli occhi di ghiaccio”: senza cambiamenti radicali Alitalia ha 500 giorni di vita. Parte un durissimo scontro con i piloti, che raggiunge l’apice quando Schisano decide di prendere in wet leasing dall’australiana Ansett aerei Boeing 767 (con i relativi equipaggi).
Si scatena la rivolta di Aquila Selvaggia con il presidente dell’Anpac Giovanni Erba e i piloti che occupano le piste (febbraio 1995) e che cadono “improvvisamente” malati (giugno 1995).
La “guarigione” arriva con un accordo segreto (considerato “scellerato” dall’Iri) che Schisano firma con i piloti e che, una volta uscito dalla cassaforte del notaio dove era stato depositato e reso pubblico, costerà la poltrona a Schisano insieme a quella del presidente Renato Riverso.
Cempella e la partnership con KLM
Il timone viene affidato, nel marzo del ‘96, a Domenico Cempella, manager che comincia la sua carriera dal basso, dal front line dell’aeroporto di Fiumicino.
Sta a lui tracciare la nuova rotta di Alitalia con un nuovo piano industriale, supportato da un aumento di capitale e dall’apprezzamento dei lavoratori che lo avevano conosciuto negli anni della sua gavetta.
Cempella ridisegna l’assetto societario della compagnia con nuove hcc, high competitive carrier, strutture più snelle e dai costi competitivi, e prevede l’azionariato dei dipendenti.
Ma soprattutto Cempella esplora il terreno di nuove alleanze e trova in KLM, la compagnia aerea dei Paesi Bassi, il partner ideale. Scatta una fusione operativa con joint venture integrale.
Divorzio con KLM e ultimi utili d’esercizio di Alitalia
La partnership sembra dare nuova linfa vitale alla carcassa di Alitalia, che in questo periodo riesce a realizzare l’ultimo vero utile d’esercizio della sua storia.
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Ne registrerà un altro a inizio 2000, ma quella volta sarà derivante da partite straordinarie dovute alla plusvalenza per la vendita di azioni di KLM. Era infatti il 28 aprile del 2000 quando gli olandesi decisero di divorziare da Alitalia, costretti a pagare una penale da 250 milioni di euro. Si apre il fronte della privatizzazione.
L’11 settembre 2001, Air France e Berlusconi
Dietro l’angolo c’è l’11 settembre del 2001. L’attacco terroristico negli Usa cambia per sempre il trasporto aereo mondiale.
Alitalia, già debole, chiude importanti destinazioni intercontinentali. Una ciambella di salvataggio, la compagnia, l’aveva in serbo grazie all’ingresso a luglio 2001 nell’alleanza Skyteam, con un incrocio azionario con Air France. Ma da quel colpo Alitalia non riesce a risollevarsi.
Nel 2007 si apre il fronte della privatizzazione, nel 2008 Silvio Berlusconi fa saltare la trattativa con Air France, annunciano una cordata di patrioti italiani per bloccare l’avanzata di Parigi.
Vinte le elezioni, con Berlusconi parte l’operazione Fenice, che, sotto la regia di Intesa SanPaolo, mette insieme una cordata aggregando Air One e una ventina di imprenditori italiani, a cominciare da Roberto Colaninno. L’investimento è di 1,1 miliardi.
L’arrivo delle compagnie low cost
Qui si chiude la storia di Lai, finita in amministrazione straordinaria, e comincia quella (molto breve) di Alitalia Cai, Compagnia aerea italiana, senza debiti, che rimangono in capo alla vecchia Alitalia, e con un netto taglio ai dipendenti. Intanto la nuova Alitalia, che alla fine vede anche l’ingresso di Air France nell’azionariato con il 25%, punta a consolidarsi sul mercato domestico.
La concorrenza è però sempre più agguerrita: inizia l’era delle compagnie low cost e arriva l’alta velocità ferroviaria, che chiude l’epoca d’oro della ricca tratta Roma-Milano.
I continui problemi di capitale e l’ingresso di Etihad
Cai procede a un rinnovo della flotta, con l’arrivo di aerei Airbus in “leasing onerosi” di una finanziaria irlandese in capo alla famiglia Toto di Air One. Ma i conti non decollano. L’obiettivo di turn around si allontana e i bilanci chiudono in perdita. Alitalia brucia cassa e si rende necessaria una nuova ricapitalizzazione alla quale non partecipa Air France, che diluisce così la sua quota. Intanto, sta per aprirsi un nuovo capitolo che sarà ancora più breve, quello di Alitalia Sai.
Mentre affondano i conti di Cai, a fine 2013 si pone il problema di una nuova iniezione di capitale. Il dossier è sul tavolo del governo Letta e del successivo governo Renzi. Per questo nuovo salvataggio interviene anche Poste Italiane.
Parte la ricerca di un nuovo partner e, questa volta, il cavaliere bianco sembra arrivare dalla Penisola Arabica e, per la precisione da Abu Dhabi.
È qui che ha il suo hub Etihad, compagnia più piccola rispetto a Emirates e a Qatar Airways, che, però, negli ultimi anni ha fatto registrare una forte crescita con massicci investimenti in flotta.
Comincia una serrata trattativa e, alla fine, nell’agosto del 2014 si firma l’accordo che sancisce l’ingresso degli arabi con la quota massima consentita a un vettore extra Ue, il 49%. Alitalia, targata Etihad, diventa Sai, Società aerea italiana. Decolla il 1° primo gennaio del 2015, con Luca Cordero di Montezemolo presidente
Perdite e salvataggi mancati
Mentre continua il rimbalzo di manager ai vertici, Alitalia continua a registrare perdite: un buco nero nei conti, provocato da una emorragia da due milioni al giorno, che crea forti tensioni tra le banche azioniste ed Etihad. È il 2017 quando si arriva una nuova impasse.
Si tenta il tutto per tutto con una nuova operazione di salvataggio, che prevede una ricapitalizzazione e un accordo con i sindacati. Niente da fare: il piano viene clamorosamente bocciato da un referendum. Alitalia Sai viene messa in amministrazione straordinaria.
Si avvia la vendita della compagnia, con Lufthansa che si mostra interessata (ma fa paura il suo piano di tagli). Nel 2018 prende corpo un’operazione di sistema con la regia delle Fs, con la partecipazione di Atlantia e un partner internazionale, Delta, che però non intende andare oltre il 10%.
La pandemia da coronavirus e Ita
L’eterno dossier resta continuamente in stallo. Nel marzo del 2020 ci pensa poi la pandemia da coronavirus a mettere a terra il trasporto aereo globale.
Un altro colpo di grazia. A Palazzo Chigi c’è il governo giallorosso – Cinque Stelle e Pd – che imprime una sterzata.
Con il decreto Cura Italia, viene costituita una nuova compagnia sotto l’ala pubblica, Ita Airways. A guidare la nuova squadra vengono chiamati Fabio Lazzerini ad e Francesco Caio presidente.
Comincia una complessa fase di preparazione con la predisposizione del nuovo piano industriale in vista del decollo previsto per la primavera del 2021. Ma Per partire Ita deve avere disco verde da Bruxelles.
La Ue chiede discontinuità. Con queste premesse, il cammino del negoziato tra la Commissione europea e il governo italiano (nel frattempo è arrivato Mario Draghi) si presenta impervio.
Ad aprile la compagnia non parte, il decollo viene ancora rinviato. Per il via libera di Bruxelles bisogna aspettare il mese di luglio. Il 14 ottobre 2021 l’ultimo volo Alitalia tra Cagliari e Roma con l’Az1586. Il decollo ufficiale di Ita arriva il 15 ottobre.
Arriva l’accordo con Lufthansa
Intanto continuano le trattative con Lufthansa. Come detto, il via libera dell’Ue arriva nel novembre 2024. Per raggiungerlo le parti in causa si sono dovute concentrare nello specifico su tre dossier, nodi per cui la fusione tra le due compagnie aveva fatto storcere il naso alla Commissione, perché – nella versione originaria dell’accordo – avrebbe danneggiato eccessivamente la concorrenza.
Si tratta dei voli a corto raggio da Roma e Milano verso alcuni aeroporti nell’Europa Centrale (come ad esempio Bruxelles), delle rotte a lungo raggio verso il Nordamerica e dei diritti di atterraggio e decollo (slot) dall’aeroporto di Milano Linate.
EasyJet è la compagnia individuata per attuare i rimedi sui voli a corto raggio e per gli slot di Linate; Iag ed Air France-Klm per i voli a lungo raggio. La transazione potrà essere portata a termine
Con il closing dell’operazione Ita Airways diventerà la quinta compagnia aerea ad essere strettamente integrata con il gruppo aereo tedesco.
E l’Italia diventerà il quinto “mercato domestico” del gruppo Lufthansa e il secondo in Europa dopo quello tedesco in termini di fatturato.
L'articolo Ita-Lufthansa, è fatta. Nuovi vertici già a lavoro proviene da Business24tv.it.
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