I tagli della Bce rendono il mutuo a tasso variabile conveniente: le stime per il 2025
La Bce va verso il primo taglio del 2025, portando i tassi dei mutui ancora in discesa e maggiori risparmi per la rata
I quattro interventi di riduzione del costo del denaro decisi dalla Banca Centrale Europea nel corso dell’anno hanno generato effetti positivi sul mercato. Secondo le stime di MutuiOnline.it, i consumatori che hanno optato per un mutuo a inizio 2024 hanno beneficiato di una riduzione della rata mensile di 82 euro, passando da 985 euro a 903 euro. Su un mutuo ventennale da 150mila euro, questo si traduce in un risparmio complessivo di 19.565 euro sugli interessi.
Non solo; se nei prossimi mesi la Bce decidesse altri due tagli da 25 punti base nelle riunioni previste a marzo, aprile e giugno, il Tan medio scenderebbe ulteriormente, portando una riduzione della rata mensile fino a 58 euro rispetto agli attuali 903 euro.
A giugno possibile eguaglianza variabile-fisso
I recenti tagli al costo del denaro potrebbero portare a un riequilibrio tra il tasso di interesse del mutuo variabile e quello del mutuo fisso entro la fine dell’anno. Al momento, il tasso fisso risulta decisamente più vantaggioso, con un Tan medio che a dicembre si attesta al 2,75%. Ma secondo le curve forward, l’Euribor a 1 e 3 mesi dovrebbe scendere sotto il 2% nella seconda metà dell’anno, segnando un calo significativo rispetto ai livelli di inizio 2024, quando l’Euribor si trovava intorno al 3,9%. In questo scenario, il previsto riequilibrio tra mutui a tasso fisso e variabile entro la fine del 2025 offrirà ai consumatori una gamma sempre più ampia di soluzioni tra cui scegliere.
“Nel prossimo futuro sarà importante capire come si evolverà l’inflazione nell’Eurozona e quali saranno le decisioni di Bank of England e Federal Reserve, dal momento che divergenze in tema di politica monetaria potrebbero indebolire l’euro rispetto a dollaro e sterlina – commenta Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it – In attesa dell’ufficialità di ulteriori tagli, le previsioni indicano che già a metà 2025 le migliori offerte dei mutui a tasso variabile potrebbero avere un Tan simile a quello attuale medio dei mutui a tasso fisso”.
I tassi dei mutui negli altri Paesi
Nella riunione prevista per il 30 gennaio, la prima del 2025, è attesa la decisione da parte della Bce di un ulteriore taglio del costo del denaro, con una probabilità elevata che si tratti di un ribasso di un quarto di punto. Gli analisti prevedono anche un secondo abbassamento dei tassi nella riunione di marzo.
Per quanto riguarda la Bank of England, la decisione arriverà nella prima settimana di febbraio. Gli analisti ritengono che il calo dell’inflazione (dal 2,6% di novembre al 2,5% di dicembre) e la crescita economica stagnante nel Regno Unito spingeranno Andrew Bailey e i suoi colleghi verso un allentamento della politica monetaria, con un taglio di 25 punti base.
Oltreoceano, nella riunione del 29 gennaio, la Federal Reserve dovrebbe mantenere invariati i tassi di interesse, dopo i tre ribassi consecutivi effettuati nella seconda metà del 2024, che hanno portato il tasso ufficiale nel range 4,25-4,50%.
I mutui tornano ad aumentare per l’acquisto di una casa
Questo clima favorevole dei mutui sta portando molte più famiglie a presentare una domanda di prestiti per l’acquisto di abitazioni, dopo la netta contrazione osservata nella seconda metà del 2023, come affermano i dati recenti della Banca d’Italia nel settembre 2024.
Secondo le indicazioni delle banche, la crescita della domanda è proseguita in tutte le macroaree nel secondo semestre del 2024, con un rafforzamento delle richieste di mutui e un lieve rallentamento di quelle per il credito al consumo. Le politiche di offerta per i mutui sono rimaste sostanzialmente invariate, mentre per il credito al consumo si prevede una selettività leggermente maggiore.
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