Due startupper italiane portano il made in Italy negli States. «Da New York vogliamo portare la via italiana alla manifattura»
Elisa Cadamuro e Clara Viale sono le co-founder di Mestiere, piattaforma B2B fondata negli USA e con l'obiettivo di legare il talento italiano con le opportunità del mercato americano. «Vogliamo collegare creativi e architetti negli USA con realtà manifatturiere in Europa». Nuova puntata della rubrica "Italiani dell'altro mondo"
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New York non è soltanto la città della finanza. Le intramontabili stagioni di Friends ci hanno insegnato che non contano traffico e trambusto: ci si può sempre ritrovare tra amici, al bar, per condividere esperienze e crescere insieme. La storia che vi raccontiamo oggi per la rubrica “Italiani dell’altro mondo” parla di due imprenditrici, una italiana e l’altra italoamericana, i cui bisnonni arrivarono nella Bay Area da Cuneo.
Due amiche, una startup
«Sono nata e cresciuta a Milano. La mia famiglia lavora da generazioni nel settore dei mobili di lusso», ci racconta Elisa Cadamuro, 28 anni. «Io invece sono della California. Mi sono spostata a New York nove anni fa», aggiunge Clara Viale, 31 anni. Insieme hanno fondato nel 2024 Mestiere, la piattaforma B2B per consentire a designer, architetti e creativi di accedere alle eccellenze della manifattura Made in Italy, anche grazie all’aiuto dell’Intelligenza artificiale. Aprendo così le porte delle PMI alle grandi opportunità del mercato americano.
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«Fare startup è tosto – evidenzia Elisa – ma farlo con un’amica ti permette di divertirti. Come lavoro richiede un certo allineamento. Puoi avere differenti punti di vista, ma per noi è stato facile: sapevamo come interagire e lei conosce i miei punti di forza e debolezza». A New York si sono incontrate nel 2021 e hanno iniziato a parlare di una possibile collaborazione. «La mia famiglia – prosegue Cadamuro – è della Brianza, un territorio pieno di PMI. Vedendo le esigenze dei clienti nel mondo luxury abbiamo capito un dato di partenza: c’è un grande interesse verso il Made in Italy, soprattutto riguardo ai pezzi unici, alla storia di chi li produce».
Cosa fa la startup Mestiere
È così che viene fondata Mestiere, un nome che in Italia sa di manualità, artigianalità e cultura. Le due co-founder ci hanno detto che non dovrebbe essere un problema il naming per una clientela americana, da sempre attenta e sensibile a quel che arriva dalla penisola. Prima però di concentrarsi sulla piattaforma, online da poco e con necessità di rodaggio, parliamo del percorso di queste due imprenditrici, prima amiche e poi colleghe. «All’inizio ho lavorato in una banca di investimento – racconta Clara – Mi piaceva la finanza, ma mi mancava l’aspetto del design. Quando ho iniziato con Elisa mi è subito piaciuto fare impresa. Sono sei mesi che sto full time sul progetto».
Elisa, dopo gli studi in Bocconi dove si è specializzata nel ramo del fashion e design, ha voluto trasferirsi negli Stati Uniti, a New York, dove vive ormai da cinque anni. Nel 2020 si è spostata nella Grande Mela per un’esperienza da Hugo Boss. «È stato allora che ho incontrato Clara, che all’epoca stava terminando il suo MBA alla NYU Stern».
L’idea delle co-founder si è strutturata senza investimenti pre-seed. «Abbiamo fatto bootstrapping – precisa Clara, che ricopre il ruolo di Ceo in Mestiere -. Vogliamo collegare designer, creativi e architetti negli USA con realtà manifatturiere in Italia e poi in Europa. Qui i creativi fanno molta fatica a entrare in contatto con le eccellenze del Made in Italy. Per le PMI è al tempo stesso difficile lavorare con gli USA». E le cose potrebbero non mettersi bene nel caso in cui i dazi minacciati da Trump per l’Europa venissero introdotti. «La Russia da anni ha un mercato del lusso chiuso e per molte aziende, anche italiane, questo significa una perdita di fatturato».
Perché New York
Fondare una startup non basta, occorre un ecosistema in grado di far crescere le idee e connettere talenti con i capitali. «C’è un evento ogni sera a New York – dice Clara – che tu sia un founder o in cerca di investitori. Il fenomeno si è intensificato negli ultimi cinque anni, anche perché in diversi hanno lasciato la California».
Nel racconto Elisa Cadamuro aggiunge un particolare. «Quasi tutti nel nostro gruppo di amici stanno lanciando un business. E questo ci dà una grande motivazione. Non ci sentiamo in colpa se non ci si vede di frequente e, quando accade, spesso ci scambiamo pareri. New York ci ha dato questo: la possibilità di incontrare persone che fanno quel che facciamo noi».
Mestiere è agli esordi e grazie all’introduzione dell’AI, la startup punta a valorizzare ancor di più le eccellenze del Made in Italy, consentendo ricerche più facili in base alle esigenze – stile, materiali – e mettendo in vetrina il lavoro e le competenze di PMI italiane. Decisivo è stato l’ingresso nel programma della New York University che accompagna le startup. «Siamo una azienda americana, ma ci concentriamo sulle piccole realtà d’eccellenza in Europa».