Cracco senza freni su Masterchef: «Perché sono andato via». Come l’ha presa quando gli hanno tolto la Stella Michelin

L'ex giudice è tornato sulla sua esperienza nel celebre programma: «Al provino sono andato giù pesante. Poi mi hanno detto: "Preso"». Ma Hell's Kitchen «è più divertente» L'articolo Cracco senza freni su Masterchef: «Perché sono andato via». Come l’ha presa quando gli hanno tolto la Stella Michelin proviene da Open.

Feb 6, 2025 - 22:31
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Cracco senza freni su Masterchef: «Perché sono andato via». Come l’ha presa quando gli hanno tolto la Stella Michelin

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Il nome di Carlo Cracco è legato indissolubilmente con la televisione. O ancora meglio con Masterchef, talent show culinario di cui è stato giudice per le prime sei stagioni dell’edizione italiana. Poi, nel 2017, l’addio: «È stata un’ottima scelta», ha confessato al podcast Passa dal Bsmt di Gianluca Gazzoli. «Sono tornato a quello che mi piace di più», cucinare. La televisione però è rimasta una passione per il cuoco vicentino, che infatti dal 2021 è tornato sul piccolo schermo con Dinner Club, programma di Prime Video in cui lo chef viaggia per tutta l’Italia alla riscoperta delle tradizioni più autentiche: «La tv mi piace sempre. E Dinner Club non è un programma di cucina, ma intrattenimento».

Il primo provino di Masterchef: «Sono stato duro, ho visto la gente esultare»

Ma come si diventa giudici di Masterchef? Il racconto di Carlo Cracco è quanto meno curioso, anche perché rivela l’origine del suo personaggio da giudice severo e intransigente. «Masterchef lo conoscevo già perché all’estero era molto conosciuto, però da noi nessuno ci credeva più di tanto», ha raccontato ricordando del suo provino nel 2011. «Mi misero davanti una ragazza, che era una segretaria, con un cannolo siciliano e mi dissero: prova a giudicare. In fondo alla stanza avevo gli autori e pochi altri. E io ho pensato: se faccio quello gentile forse mi prendono, per cui faccio l’opposto, faccio il maleducato. Comincio a essere duro, ci sono andato giù pesante». La reazione dei produttori è inaspettata: «Ho alzato gli occhi e ho visto la gente esultare. Alla fine sono uscito e mi hanno detto: “Preso”. Poi abbiamo iniziato».

«Hell’s Kitchen? Mi ha divertito di più»

Da lì il personaggio si cristallizza: «Cercavo di autogiustificarmi, nel senso che cercavo di essere corretto ma di tenere il punto». L’obiettivo, però, era chiaro: «Mi interessava che qualcuno venisse fuori». E in quest’ottica le maggiori soddisfazioni le ha ricevute da Hell’s Kitchen, altro talent culinario: «Il vincitore della prima edizione (Matteo Grandi, ndr) ha una stella Michelin per esempio. Ci sono tantissimi ragazzi di quelli che sono usciti da lì che hanno posizioni importanti», ha aggiunto con orgoglio. «A Hell’s Kitchen era divertente, era completamente finto. Delle volte ridevo della mia cattiveria». Infatti, come ha ben spiegato, in cucina alla fine non c’è mai cattiveria: «Si può essere severi al massimo, ci può essere durante della tensione durante il servizio. Ma poi pensi a recuperare e cerchi di aiutare. Magari il linguaggio è duro ma ci si ferma lì».

I rischi della fama e la stella Michelin persa

Da Masterchef e dalla cucina è arrivata la fama, una brutta bestia «difficile da gestire»: «Cerchi di venirne fuori, ci ho messo un po’». Ma dalle stelle si può sempre cadere, come ha fatto lo stesso Cracco che nel 2021 quando ha perso una stella Michelin: «Perderla fa parte dell’esperienza, è sempre formazione. Però non è che abbandoni il tuo lavoro, anzi, lo fai ancora meglio». Il segreto è «essere convinto di quello che fai. Se viene bene, se non viene è uguale».  Anche perché Masterchef ormai è un ricordo lontano: «Ormai per me non è più una gara. Tu devi lavorare perché sai lavorare bene e puoi servire come esempio per i ragazzi che lavorano con noi».

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