Azionario europeo: preoccupano banche centrali, Trump e Cina
I mercati europei temono l’approccio più accomodante della Fed, le minacce sui dazi di Donald Trump e i deludenti dati macro della Cina. Il 2024 si è chiuso nell’incertezza per gli investitori europei, a causa della mancanza di visibilità nel breve periodo
Dopo un buon inizio nel mese di dicembre, i mercati azionari hanno ripercorso parte della loro performance per l’Eurozona, e hanno addirittura chiuso leggermente in ribasso se si considera l’area europea. Tre ragioni, secondo Gilles Guibout, Head of European Equities di AXA Investment Managers spiegano questa inversione di tendenza: le banche centrali, Donald Trump e la Cina.
“Sebbene la Fed e la Bce abbiano proseguito coi loro cicli di tagli dei tassi, con una riduzione di 25 punti base a dicembre, la prima ha adottato un approccio molto più cauto e i suoi membri ora si aspettano solo due ulteriori tagli nel 2025, rispetto ai quattro o cinque tagli previsti appena tre mesi fa. Inoltre, Trump, ha minacciato ancora una volta di introdurre significative barriere doganali per la maggior parte dei suoi partner commerciali, che gravano sui gruppi fortemente dipendenti da questo mercato. Infine, il China Economic Forum non ha annunciato alcuna misura significativa per rilanciare l’economia, come ci si aspettava, mentre le vendite al dettaglio in Cina continuano a deludere e la deflazione sembra prendere il sopravvento”, spiega Guibout.
Occhi puntati sulle misure annunciate da Trump
“L’inizio del 2025 sarà ricco di eventi che potrebbero avere un’influenza significativa sull’andamento dei mercati azionari. Bisognerà infatti analizzare le prime misure annunciate da Donald Trump nel momento del suo nuovo insediamento, soprattutto in termini di dazi e tasse, ma anche capire come si stanno evolvendo gli scenari politici in Francia e Germania. Nel primo caso, la Francia si trova con un Primo Ministro in una situazione precaria, mentre nel secondo, le prossime elezioni tedesche potrebbero consentire l’abbandono della regola dello zero deficit, lasciando presagire un cambiamento importante per quella che rimane la più grande economia europea”, avverete l’esperto di Axa IM.
In questo scenario, “i mercati azionari europei presentano livelli di valutazione molto interessanti, ma la crescita prevista degli utili aziendali è modesta e dipenderà in gran parte dai dati economici negli Stati Uniti e in Cina“, sostiene Guibout.
L’attenzione degli investitori nelle prossime settimane resterà puntata sulle Banche Centrali e sulle novità che potrebbero arrivare dall’amministrazione Trump, in un contesto geopolitico che resta teso.
“In queste condizioni ci sembra opportuno mantenere una buona diversificazione del portafoglio. Rimaniamo quindi fedeli alla nostra strategia di investimento concentrandoci su società che uniscono capacità di aggiustamento dei prezzi, visibilità e prospettive di crescita attraverso l’esposizione a temi di lungo termine, nonché una solida struttura finanziaria”, concluede Guibout.
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