Azimut: la raccolta supera il target, aspettando il super utile
Il gruppo Azimut, sulla base dei primi dati di sintesi e delle stime dei risultati, prevede di chiudere il bilancio 2024 con un utile netto verso i 600 milioni di euro, posizionandosi nella fascia più alta del target rivisto a novembre 2024 di 550-600 milioni di euro. Questo risultato ai massimi livelli degli ultimi 5 anni, periodo durante il... Leggi tutto
Il gruppo Azimut, sulla base dei primi dati di sintesi e delle stime dei risultati, prevede di chiudere il bilancio 2024 con un utile netto verso i 600 milioni di euro, posizionandosi nella fascia più alta del target rivisto a novembre 2024 di 550-600 milioni di euro.
Questo risultato ai massimi livelli degli ultimi 5 anni, periodo durante il quale il Gruppo ha prodotto utili per circa 2,4 miliardi di euro, conferma ulteriormente la solidità e la forza del modello di business rafforzatosi nel tempo e che oggi abbraccia asset management, wealth management, investment banking e fintech.
Raccolta e masse
La raccolta netta totale del 2024 ammonta a 18,3 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto alle migliori reti quotate italiane, superando ampiamente l’obiettivo annuale di 14 miliardi di euro fissato nell’ultima revisione a luglio scorso e collocando il Gruppo in cima alla classifica degli operatori italiani per flussi nell’anno. La raccolta netta gestita è pari a quasi 7 miliardi di euro, di cui 1,1 miliardi realizzati in prodotti di private markets consolidando così la leadership italiana nel segmento grazie ad asset under management pari a 6,4 miliardi e ad un’offerta di oltre 70 prodotti.
Le capacità di gestione del Gruppo, con oltre 30 anni di track record e una diversificazione geografica unica fra gli operatori del settore di matrice italiana, combinate con le qualità dei consulenti finanziari del Gruppo hanno permesso di offrire ai clienti nel 2024 una performance media ponderata netta di circa l’8,9%, superiore all’indice di riferimento del settore (indice Fideuram).
Il totale delle masse si attesta a 108 miliardi di euro al 31 dicembre 2024 (+ 26% rispetto fine 2023), di cui il 48,4% fa riferimento al business estero rinsaldando la natura multinazionale del Gruppo.
Espansione estera
La diversificazione geografica del Gruppo Azimut, primo e unico operatore italiano del risparmio gestito presente in 18 paesi del mondo, si arricchirà con l’ingresso in due nuovi paesi, rispettivamente in Africa e in Asia.
Grazie all’operazione prevista nelle prossime settimane in Africa, Azimut rafforzerà la propria presenza nel continente africano dopo l’ingresso nel 2019 in Egitto, paese nel quale conta oggi più di 300 mila clienti. Azimut è oggi il primo asset manager globale nell’area MENA e Turchia con team di investimento basati a Dubai, Abu Dhabi, Istanbul e Cairo, con masse totali pari a 5,8 miliardi di euro e opera con l’obiettivo di intercettare il crescente interesse per questi mercati da parte di investitori globali.
Crescita con M&A
In linea con la strategia del Gruppo di creazione di valore attraverso il continuo investimento in nuovi mercati geografici e settoriali, nel corso del 2024 sono state varate una serie di operazioni speciali che hanno permesso l’emersione di valore. Nell’ambito dello sviluppo di Azimut nei mercati privati in USA è stata realizzata con successo la prima exit nel business GP Staking, con la cessione della quota in Kennedy Lewis Investment Management (“KLIM”) a Petershill at Goldman Sachs Asset Management per un corrispettivo complessivo interamente in contanti di 225 milioni di dollari (a fronte di un investimento iniziale di Azimut per la sua quota in KLIM pari a 60 milioni di dollari), e il 31 dicembre u.s. è stata valorizzata la partecipazione in Pathlight Capital a 97 milioni di dollari[2]. È stata firmata, inoltre, una partnership strategica con i fondi gestiti da Oaktree Capital Management L.P. per acquisire una partecipazione nella rete di consulenza finanziaria e contabile della controllata AZ NGA in Australia, per una valutazione complessiva della Società pari a 690 milioni di dollari australiani (circa 400 milioni di euro).
Prosegue il processo di creazione di una nuova wealth fintech bank (TNB project) dotata di una Rete di consulenti finanziari tramite spin off della metà della Rete Azimut in Italia, annunciato a fine marzo 2024 e iniziato operativamente a maggio scorso, che – come comunicato il 18 dicembre 2024 – è entrato in una fase di esclusiva con FSI con un valore dell’operazione per Azimut Holding che a tendere è previsto compreso nella forchetta (al netto delle imposte) indicata all’annuncio dell’operazione.
Target 2025
Considerati i risultati finora raggiunti e l’impegno a proseguire nella propria strategia di crescita sostenibile, il Gruppo fissa gli obiettivi per il 2025 stimando, in condizioni di mercato normali, una raccolta netta totale di 10 miliardi di euro e un utile netto di almeno 400 milioni di euro, tenendo conto dei costi per la realizzazione di TNB come banca, fino a 1.250 milioni nell’anno a seconda della possibilità di ottenere nel 2025 l’autorizzazione ad operare come banca da parte di TNB con relativa finalizzazione dell’accordo con FSI. Infine, nell’anno 2025 verrà presentato il nuovo piano industriale a 5 anni.
Pietro Giuliani, Presidente del Gruppo, commenta: “A differenza della quasi totalità dei nostri concorrenti che parlano di andare all’estero, Azimut è più di 15 anni che opera in 18 Paesi che diventeranno 20 nel 2025. Anche nel 2024 abbiamo dato ai nostri clienti una performance netta (media ponderata) di circa il 9%, superiore all’indice di mercato (indice Fideuram). Il nostro utile netto sarà di circa 600 milioni di euro (alla chiusura puntuale dei conti del 2024). La nostra raccolta netta di 18,3 miliardi di euro è quasi il doppio di quella dei nostri migliori concorrenti, e probabilmente in posizione apicale considerando tutti gli operatori di asset management in Italia. Le scelte fatte oltre un decennio fa di puntare anche sui mercati privati (private equity, private debt, venture capital, infrastructure) ci permettono con oltre 80 prodotti di aiutare il nostro Paese a crescere tramite investimenti azionari o di debito nelle piccole e medie imprese. I 108 miliardi di masse che gestiamo, di cui circa la metà raccolte all’estero, anche da grandi fondi sovrani, fanno di Azimut l’unica multinazionale italiana nell’asset management”.
Alessandro Zambotti, CEO e CFO del Gruppo, dichiara: “Azimut vanta una solida performance negli ultimi 5 anni, durante i quali i target di utile netto sono stati regolarmente centrati o ampiamente superati, a testimonianza della resilienza e della solidità finanziaria del nostro Gruppo. Questo risultato è frutto di una gestione attenta e disciplinata che ci ha consentito, tra l’altro, di ripagare interamente il prestito obbligazionario da 500 milioni di euro entro la scadenza, di azzerare il debito, e di intraprendere significativi investimenti in operazioni di M&A strategiche. Inoltre, il Gruppo ha continuato a creare valore per i propri azionisti, distribuendo dividendi attrattivi e costanti nel tempo. Questi traguardi coronano un percorso cinquennale di crescita, durante i quali il Gruppo ha generato utili per circa 2,4 miliardi, pari a oltre 2/3 della nostra capitalizzazione, trasformandosi per affrontare al meglio le sfide del mercato e cogliere nuove opportunità. Questi sviluppi rappresentano una base solida per raggiungere gli obiettivi per il 2025 di raccolta netta totale di 10 miliardi e di utile netto di almeno 400 milioni fino a 1.250 milioni, a seconda della finalizzazione della nuova wealth fintech bank TNB e dell’accordo con FSI. Nel corso di questo nuovo anno, inoltre, verrà presentato il nuovo piano industriale a 5 anni e ci impegneremo con rinnovata determinazione per creare valore per i nostri azionisti, che restano insieme ai clienti al centro della nostra visione strategica”.
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