A 7 anni va a scuola da sola: "Mamma non si alza più". La donna era morta in casa
Il racconto della bambina alla maestra: lei è caduta, adesso dorme. La 46enne era riuscita a preparare zaino e merenda. Fatale un arresto cardiaco.
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A sette anni la morte assomiglia troppo al sonno per capire la differenza. A sette anni una mamma non può morire, se resta coricata e non risponde è perché dorme. E comunque, anche se non si alza, bisogna andare a scuola. Questo fanno i bravi bambini. Prendono la cartella e confermano a se stessi che il mondo è ancora tutto intero mettendo un passo dietro l’altro come tutti i giorni, sulla strada di sempre.
Solo che oggi lei non c’è e la mano piccola senza la mano grande da stringere diventa un pugno piantato in tasca. Solo che fa freddo senza il giubbotto, non si può pensare proprio a tutto. Il trolley con dentro libri e pastelli colorati, la merenda, guardare a sinistra e a destra prima di attraversare, non parlare con gli sconosciuti.
Quante cose da ricordare. Ma che bello raccontarle a lei più tardi, quando si sarà svegliata e potrà dire amore mio, oggi sei diventata grande. A Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone, un’intera comunità è traumatizzata da una storia difficile da raccontare.
La immaginano mentre cammina su quelle strade, schiacciata fra il mistero e il senso del dovere. Piccola, determinata, orfana senza saperlo. Per gli psicologi la comprensione della morte evolve con l’età. I bambini sotto i 5 anni la considerano temporanea e reversibile, dai 6 ai iniziano a capire che è permanente ma possono avere idee confuse e solo verso i dieci sviluppano una comprensione più realistica "Sono venuta da sola perché mamma è caduta a terra e dorme". Si è presentata così alle maestre la bimba di sette anni protetta dall’ottimismo che fa scudo all’infanzia finchè può.
La morte, anche se naturale, non è contemplata. Gli occhi chiusi si riapriranno. Infarto, probabilmente. Ad appena 46 anni. Ma cosa ne sa una piccolina del cuore e dei suoi capricci, siamo tutti immortali fino a prova contraria. Eccomi in classe, è andato tutto bene, cominciamo pure. Alle maestre di alzano le antenne, mai successo di vederla arrivare senza i genitori. E senza giacca. Chiamano a casa, nessuno risponde. E papà? Papà, che fa l’operaio in uno stabilimento dell’indotto Stellantis, è al lavoro. Tornato proprio ieri dopo un mese di cassa integrazione. Chiamano anche lui e subito dopo il 118.
A scoprire il corpo senza vita di Dea Catallo è l’operaio, i soccorritori non possono fare altro che constatare il decesso della donna. È riuscita a vestire la figlia, a preparare la merenda e il trolley. Poi è caduta sbattendo la testa, quasi sicuramente fulminata da un arresto cardiaco. Indagano i carabinieri.
Una bambina di seconda elementare non sa quanto sia fragile la vita. "Perché oggi sei da sola, dov’è la tua mamma?". "Dorme per terra, non si alza".