VW: Audi e Porsche in parte verso gli Usa?
Il gruppo Volkswagen sta valutando diverse opzioni per localizzare la produzione negli Usa. L'articolo di Pierluigi Mennitti.
Il gruppo Volkswagen sta valutando diverse opzioni per localizzare la produzione negli Usa.
In un clima di crescente tensione commerciale tra Stati Uniti ed Europa, il gruppo Volkswagen prende in considerazione l’ipotesi di spostare una parte della produzione di sui due marchi Oltreoceano. La casa automobilistica tedesca si trova infatti di fronte a una ennesima sfida cruciale che potrebbe ridisegnare il futuro della sua presenza sul mercato americano. L’annuncio dell’ex presidente Donald Trump di voler imporre nuovi dazi sulle importazioni di auto ha messo in allarme il management di Wolfsburg, spingendolo a considerare un significativo ampliamento della sua produzione negli Stati Uniti, che riguarderebbe in particolare per i marchi premium Audi e Porsche.
La situazione è particolarmente delicata per questi due brand del gruppo, che attualmente non hanno alcuna produzione sul suolo americano. Secondo fonti interne citate dal quotidiano economico Handelsblatt, il gruppo sta valutando diverse opzioni per localizzare la produzione negli Usa, con lo stabilimento di Chattanooga, nel Tennessee, che emerge come la soluzione più probabile per un’espansione strategica.
COSA SUCCEDE CON I DAZI PER WV E NON SOLO
L’urgenza di questa decisione è sottolineata dalle stime dell’agenzia di rating Moody’s, secondo cui l’imposizione di un dazio del 10% sulle importazioni di auto dall’Europa potrebbe costare al gruppo circa il 10% del suo risultato operativo, equivalente a circa 1,8 miliardi di euro basandosi sui risultati del 2023. Un impatto così significativo è dovuto al fatto che i modelli più colpiti sarebbero proprio quelli con i margini più elevati.
I CONCORRENTI DI VW
La situazione è particolarmente critica se confrontata con i principali concorrenti tedeschi. BMW e Mercedes-Benz, infatti, producono da oltre trent’anni negli Stati Uniti quasi tutte le auto che vendono sul mercato locale. BMW, con il suo stabilimento di Spartanburg in South Carolina, gestisce addirittura il suo più grande impianto produttivo a livello mondiale, con una capacità di 450.000 veicoli all’anno, mentre Mercedes ha fatto di Tuscaloosa, in Alabama, il centro nevralgico per la produzione dei suoi SUV più redditizi.
LE INDISCREZIONI
Secondo dati riportati dall’Handelsblatt, lo stabilimento Volkswagen di Chattanooga, l’unico del gruppo negli Usa, sta attualmente operando grazie principalmente al SUV Atlas con motore termico, mentre la produzione dell’elettrica ID.4 ha subito un drastico calo, dimezzandosi rispetto all’anno precedente a circa 25.000 unità. La capacità attuale dell’impianto è di circa 200.000 veicoli all’anno, ma esiste un potenziale significativo per l’espansione sia della fabbrica che del parco fornitori.
CAPITOLO SUV
Una delle opzioni più interessanti allo studio prevede la produzione di grandi SUV elettrificati per Audi e Porsche verso la fine del decennio, basati sulla nuova piattaforma SSP (Scalable Systems Platform) ancora in fase di sviluppo. Tuttavia, questa soluzione richiederà tempo, e nel frattempo il gruppo deve affrontare la sfida immediata dei possibili dazi.
DOSSIER TRUMP
La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che, secondo le ultime dichiarazioni di Trump, anche le importazioni dal Messico saranno soggette a tariffe del 25%, mettendo a rischio modelli come l’Audi Q5 e altri veicoli del gruppo prodotti negli stabilimenti messicani. Secondo Moody’s, l’impatto combinato dei dazi su importazioni europee e messicane potrebbe erodere fino al 15% del risultato operativo del gruppo, equivalente a circa 2,8 miliardi di euro.
LE SFIDE
La sfida per Volkswagen è particolarmente urgente considerando la sua attuale debolezza sul mercato americano, dove detiene solo il 4% delle quote di mercato. Il gruppo – osserva sempre l’Handelsblatt – ha già investito circa 20 miliardi di euro nella regione nordamericana, inclusi 5 miliardi per lo sviluppo di Chattanooga e altri 5 per un’alleanza software con Rivian, ma questi investimenti non sono ancora sufficienti per garantire una presenza produttiva adeguata alle nuove sfide.
LO SCENARIO
La strada verso una maggiore presenza produttiva negli Stati Uniti non sarà priva di ostacoli. Lo spostamento della produzione dall’Europa richiederà tempo e potrebbe generare tensioni con i sindacati tedeschi. Inoltre, l’adattamento delle linee produttive e la creazione di nuove catene di fornitori rappresentano sfide logistiche e finanziarie significative. Tuttavia, di fronte alla minaccia dei dazi e alla necessità di rafforzare la propria presenza sul mercato americano, il gruppo Volkswagen sembra non avere altra scelta che accelerare i suoi piani di localizzazione della produzione negli Stati Uniti.