UniCredit conferma la partecipazione in Generali, ma senza interessi strategici
UniCredit ha annunciato di controllare quota del 4,1% nel capitale di Generali, acquisita gradualmente nel tempo attraverso il mercato. All’istituto è associato poi anche un ulteriore 0,6% di azioni, ma queste ultime sono gestite per conto di clienti, senza conferire diritti di voto. UniCredit, dunque, si conferma uno degli attori principali nell’assetto di Generali, ma... Leggi tutto
UniCredit ha annunciato di controllare quota del 4,1% nel capitale di Generali, acquisita gradualmente nel tempo attraverso il mercato. All’istituto è associato poi anche un ulteriore 0,6% di azioni, ma queste ultime sono gestite per conto di clienti, senza conferire diritti di voto.
UniCredit, dunque, si conferma uno degli attori principali nell’assetto di Generali, ma non con un ruolo strategico. Questo è il caso anche nel contesto delle manovre di Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, che hanno avviato una nuova offensiva per cercare di ottenere il controllo della compagnia. UniCredit ha poi affermato che la sua partecipazione in Generali è esclusivamente un investimento finanziario, che non influisce in modo significativo sugli indicatori di performance della banca, come il Cet1.
La banca ha quindi ribadito che non ha alcun interesse strategico in Generali e che il suo focus rimane sul piano “UniCredit Unlocked“, sull’offerta di scambio in corso con Banco Bpm e sull’investimento in Commerzbank.
Resta da vedere come evolverà la situazione in vista dell’assemblea annuale di Generali, prevista per l’8 maggio, quando si voterà per il rinnovo del CdA e dove si prevede, come riportato da MF, che la battaglia per il controllo della compagnia vedrà contrapporsi due fronti: da una parte, Mediobanca, che proporrà la riconferma dell’attuale ad Philippe Donnet, e dall’altra, l’alleanza tra Caltagirone e Delfin, che starebbe considerando nomi alternativi come il banchiere Marco Morelli.
In questo contesto, la partecipazione di UniCredit potrebbe essere venduta a una delle due fazioni in lotta per la governance di Generali, prima dell’assemblea. Questo potrebbe anche influire sulle dinamiche relative all’approvazione dell’operazione su Banco Bpm, che, tra le altre cose, deve ottenere l’autorizzazione per il controllo del golden power, sempre come riportato da MF.