Stellantis, lo spauracchio Trump pesa sull’automotive

Il settore soffre sui mercati a causa dei possibili dazi sulle importazioni negli Stati Uniti provenienti da Messico e Canada e la casa automobilistica italo-francese si mostrata sicura di poter affrontare le future novità.

Jan 21, 2025 - 15:42
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Stellantis, lo spauracchio Trump pesa sull’automotive

I fulmini che anticipano la tempesta Donald Trump intimoriscono il settore automotive, penalizzato dai venti di dazi alle importazioni negli Stati Uniti minacciati dal neo Presidente.

A Milano ne fa le spese Stellantis, ancora in calo di oltre l’1% quando manca mancano due ore alla fine della seduta di Piazza Affari, con le azioni scambiate a 12,70 euro. Male anche Ferrari (-0,50%), Pirelli (-1,20%) e Freni Brembo (-1%).

Sugli altri mercati, a Francoforte soffrono Porsche (-1,30%), BWM (-1,40%), Mercedes (-0,80%), Volkswagen (-0,50%), Continental (-0,50%) e Daimler (-0,20%).

A pesare resta la possibilità che gli Stati Uniti impongano dazi su Canada e Messico, così come ventilato ieri da Donald Trump, in misura del 25%, con ripercussioni su 1,8 trilioni di dollari di merci.

Stellantis gestisce due stabilimenti di assemblaggio in Messico: Saltillo, che produce pick-up e furgoni Ram, e Toluca, per il Suv medio Jeep Compass. Ne ha anche altri due in Ontario, a Windsor, dove produce modelli Chrysler, e a Brampton, attualmente in fase di riorganizzazione e che dovrebbe riprendere la produzione nel 2025 con un nuovo modello Jeep.

Nel suo discorso di insediamento, il tycoon ha anche preso di mira i veicoli elettrici, revocando un ordine esecutivo del 2021 firmato dal suo predecessore Joe Biden che mirava a garantire che metà di tutti i nuovi veicoli venduti negli Stati Uniti entro il 2030 fossero elettrici.

Oggi, intanto, il Presidente di Stellantis, John Elkann, ha incontrato Trump e diversi alti funzionari dell’amministrazione, secondo quanto riferito da fonti dell’agenzia Reuters.

Il gruppo si è dichiarato “ben posizionato” per adattarsi ai cambiamenti della politica Usa sotto Trump. "La chiara attenzione del presidente Trump per le politiche che sostengono una base manifatturiera robusta e competitiva negli Stati Uniti è estremamente positiva e non vediamo l'ora di lavorare con lui sugli obiettivi cruciali del rafforzamento del nostro settore e dell'economia nazionale", spiega una nota della società.

La casa automobilistica gestisce due stabilimenti di assemblaggio in Messico: Saltillo, che produce pick-up e furgoni Ram, e Toluca, per il Suv medio Jeep Compass. Ne ha anche altri due in Ontario, a Windsor, dove produce modelli Chrysler, e a Brampton, attualmente in fase di riorganizzazione e che dovrebbe riprendere la produzione nel 2025 con un nuovo modello Jeep.

Secondo le stime di Banca Akros, Stellantis e Pirelli importano rispettivamente il 40% e il 50% della loro produzione statunitense dai loro stabilimenti in Messico e Canada, mentre Ferrari esporta dall'Italia il 100% dei suoi volumi negli Stati Uniti. Il fatturato del Nord America ha rappresentato nei primi nove mesi del 2024 il 43% per Stellantis e il 26% per Pirelli.

Gli analisti del broker ritengono che le sanzioni impatteranno soprattutto queste ultime due piuttosto che Ferrari, però l'effetto dei dazi potrebbe essere parzialmente mitigato da fattori esogeni quali l'apprezzamento del dollaro rispetto alla valuta messicana e l'aumento della capacità produttiva degli Stati Uniti nel medio termine.

Oggi sono arrivati anche i dati Acea sulle immatricolazioni di auto nuove nel 2024 in Europa, risultate in aumento dello 0,8% a circa 10,6 milioni di unità. La Spagna ha continuato a mostrare resistenza con un solido tasso di crescita del 7,1%. Al contrario, sono stati osservati cali in Francia (-3,2%), Germania (-1%) e Italia, con un leggero calo dello 0,5%.

Stellantis ha registrato a dicembre 2024 un totale di 126.091 auto immatricolate nei mercati europei (Ue, Efta e Regno Unito), mentre nel corso dell'intero anno, il gruppo ha venduto 1.969.594 veicoli, con un calo del 7,3% rispetto al 2023 e una quota di mercato ridotta al 15,2% (contro il 16,5% dell'anno precedente).

"Nel mese di dicembre la sottoperformance di Stellantis ha fatto sì che diventasse il terzo player europeo, cedendo il secondo posto a Renault", commentano gli analisti di WebSim Intermonte, che sul titolo hanno una raccomandazione ‘neutral’ e un prezzo obiettivo a 12,8 euro. "Ricordiamo che la società ha comunicato la scorsa settimana il livello delle consegne del quarto trimestre, che nella regione Enlarged Europe sono state in calo del 6%", aggiungono gli esperti.

Dopo il dato Barclays ha confermato la raccomandazione ‘equal weight’ e il prezzo obiettivo a 12,5 euro su Stellantis. Dopo la pubblicazione dei dati sulle consegne nel quarto trimestre di Stellantis, gli analisti hanno rivisto al ribasso le stime sui conti della società. Le previsioni di Eps passano da 2,03 euro a 1,97 euro sul 2024, da 2,91 a 2,83 euro sul 2025 e da 3,57 a 3,52 euro sul 2026.

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