Sono preparati i manager italiani?

In Italia ci sono in totale 600mila manager. Quasi sempre maschi e con un’età superiore ai 50 anni nel 53% dei casi. Il divario di genere è particolarmente marcato: solo il 30% della categoria è donna. Sono poi tutti concentrati al Nord (70%), per lo più in Lombardia, che da sola raccoglie il 38% dei […] L'articolo Sono preparati i manager italiani? proviene da ilBollettino.

Feb 3, 2025 - 22:05
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Sono preparati i manager italiani?

In Italia ci sono in totale 600mila manager. Quasi sempre maschi e con un’età superiore ai 50 anni nel 53% dei casi. Il divario di genere è particolarmente marcato: solo il 30% della categoria è donna. Sono poi tutti concentrati al Nord (70%), per lo più in Lombardia, che da sola raccoglie il 38% dei manager e il 43% dei dirigenti italiani. La fotografia la scatta il Focus su managerialità e imprese dell’associazione Manager Italia. Mettendo in luce un dato chiave: e cioè che chi è a capo di aziende fa parte di una ristrettissima quota di occupati. Appena il 3,6% del totale degli occupati nel 2021, al di sotto di altri Paesi europei come Spagna (4,1%), Germania (4,2%) e Francia (6,8%).

Aumenterebbe la produttività

È un peccato che vi siano così pochi soggetti a gestire le sorti di un’azienda. Dati alla mano, averne di più significherebbe avere imprese che vanno meglio. «A parità di altre condizioni, i settori in cui ci sono proporzionalmente più manager sono quelli in cui aumentano salari medi, quote di mercato, produttività, e le imprese hanno in media più asset» si legge. In particolare quello che si riscontra è che la presenza di appena un punto percentuale in più nella concentrazione di manager per dipendenti corrisponde a un aumento del 3,4% della produttività. I salari medi crescono dello 0,64% e dello 0,84 i cosiddetti asset intangibili.

Scarse capacità manageriali

L’altra brutta notizia è che i manager italiani non hanno capacità di molto superiori rispetto a chi ricopre la funzione di operaio. L’indagine si basa sui test Ocse Piaac 2011-2017. Da questi emerge una scarsa differenza tra le competenze, sia umanistiche sia matematiche, di chi ricopre ruoli manageriali rispetto a chi ha invece un posto da operaio o impiegato. Ovvia la conclusione, che suggerisce «una bassa capacità del Mercato del lavoro di selezionare i più preparati per le posizioni manageriali».

L’Italia del tengo famiglia

L’Italia sconta anche la sua storica impostazione familistica. Sempre secondo il report l’86% delle imprese italiane sono di proprietà familiare, rispetto a una media europea dell’82 circa. Tra queste il 72% è gestito direttamente dai membri della famiglia, contro il 40 di Spagna, il 38 della Germania e il 41 francese. Con risultati deludenti: si calcolano in questi casi -1,4 punti percentuali per il fatturato, -2,5 per gli investimenti e -9,5 per la produttività del lavoro. Non a caso la percentuale di manager nelle imprese familiari remunerata sulla base delle performance è in Italia la più bassa d’Europa: 16% rispetto al 49 e al 45 delle imprese tedesche e francesi.

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