Scuole, chiesti i dossier sui controlli: "Quanti edifici non sono sicuri?"
Dopo la chiusura improvvisa dell’istituto di Romagnano ‘esplode’ la polemica sulle condizioni antisismiche. Accesso agli atti presentato già giovedì da Bennati, M5S e Rc. "Vogliamo l’elenco delle indagini fatte".
Il ‘caso’ della chiusura della ‘Parini’ ha scoperchiato il vaso di Pandora portando il tema sicurezza nelle scuole al centro del dibattito. L’inagibilità della Parini, emersa dall’indagine di vulnerabilità statica e sismica, ha posto un grande interrogativo: quali sono le scuole in cui è stata effettuata la verifica? La consigliera Daniela Bennati insieme a M5s, Rifondazione comunista e Massa Città in Comune, giovedì ha fatto richiesta di accesso agli atti per avere il ‘dossier’ completo: "Prima di tutto – scrive Massa Città in Comune – quello sullo studio inerente la Parini e poi uno relativo all’elenco delle scuole oggetto di verifiche sismiche e strutturali. La guida della nostra azione politica è sempre la trasparenza. Se c’è qualcuno che manca di serietà e responsabilità istituzionale allora lo troviamo in Comune. Nessun elenco è ancora stato fornito alla consigliera Bennati e nemmeno lo studio della società incaricata di effettuare le indagini sulla Parini. Abbiamo da soli recuperato, dopo una profonda ricerca nel database comunale l’incarico per iniziare a valutare le condizioni strutturali della scuola Fucini in viale della Stazione. Non c’è nient’altro. Adesso è compito del sindaco Persiani comunicare l’elenco di tutte le scuole della città oggetto di indagini sismiche e strutturali".
Si unisce al coro la professoressa Serena Tusini dell’Usb. "Quanto è accaduto nella scuola di Romagnano – scrive – lascia sgomenti: se una scuola viene sgomberata in fretta e furia, in pieno anno scolastico significa che il pericolo era serio e reale. E allora le domande sorgono spontanee: com’è possibile che in questi anni le amministrazioni non fossero a conoscenza del pericolo? E soprattutto: quanti edifici scolastici sarebbero nelle condizioni della Parini? Mentre si spendono miliardi in attrezzature tecnologiche, gli istituti cadono a pezzi. Altri dovrebbero essere gli investimenti a partire dalla messa in sicurezza. Chiediamo quindi che siano rese pubbliche le scuole che sono state controllate, le criticità rilevate, quelle su cui non sono state fatte verifiche o prive della certificazione di agibilità. Invitiamo anche i dirigenti scolastici a mettere da parte la “scuola vetrina” e a dare notizia della situazione dei propri edifici".
Preoccupazioni sono state sollevate anche su tempi e modalità di verifica sulla vulnerabilità della Parini e sul destino del plesso scolastico di Romagnano. "Perché le verifiche sulla stabilità di quella scuola sono state assegnate solo il 29 settembre dello scorso anno, pur esistendo dal 2020 atti che segnalavano la necessità di interventi sulle sue strutture portanti? – afferma il segretario generale Cgil Massa-Carrara, Nicola Del Vecchio –. L’altra domanda alla quale non abbiamo avuto risposta è come sia possibile che in solo 3 giorni si sia potuto maturare la convinzione che l’unica strada possibile sia quella di abbattere la scuola e ricostruirla, cercando un po’ qua e un po’ là le risorse necessarie? Ci è parso di capire, anche dalle parole del dirigente Boni, che serviranno ulteriori accertamenti tecnici. Forse quindi prima di dire che la scuola deve essere abbattuta sarebbe consigliabile un po’ più di prudenza, anche perché sappiamo che non ci sono finanziamenti che possano prevederne una ricostituzione in tempi certi visto che non è stata inserita tra i progetti del Pnrr e che a livello ministeriale non sono state stanziate alcune risorse a tal proposito". E ribatte alla giunta: "Non siamo noi quelli che strumentalizzano tutto, semplicemente esigiamo risposte. In merito poi ai consigli non richiesti di cui siamo ormai oggetto da tempo ricordiamo che la Cgil ha una storia lunga che ci ha visti batterci sempre per i diritti. Chi ricopre importanti cariche istituzionali dovrebbe conoscerla e portare rispetto ai sindacati, pilastri della democrazia".
Ilaria Vallerini