Orcel: su Commerz aperti a tutto BancoBpm prepara le barricate

La scalata su Commerzbank? «Non a tutti i costi». L’Opa su BancoBpm? C’è motivo per essere «ottimisti». Il ceo di UniCredit Andrea Orcel fissa i paletti entro cui intende muoversi nei prossimi mesi. E traccia così un perimetro di massima con cui dà visibilità sulle mosse future a partire da quelle odierne, con cui si […] L'articolo Orcel: su Commerz aperti a tutto BancoBpm prepara le barricate proviene da Iusletter.

Jan 22, 2025 - 09:30
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Orcel: su Commerz aperti a tutto BancoBpm prepara le barricate

La scalata su Commerzbank? «Non a tutti i costi». L’Opa su BancoBpm? C’è motivo per essere «ottimisti». Il ceo di UniCredit Andrea Orcel fissa i paletti entro cui intende muoversi nei prossimi mesi. E traccia così un perimetro di massima con cui dà visibilità sulle mosse future a partire da quelle odierne, con cui si è posizionata al centro del mercato bancario europeo.

Il dossier Commerbank

Mentre BancoBpm ieri teneva un board in cui studiava la difesa dall’attacco di piazza Gae Aulenti – puntando sul nuovo piano industriale che sarà presentato a ridosso dei risultati dell’11 febbraio e che farà perno sul deal Anima – Orcel parlava con Bloomberg Tv a margine dei lavori del World Economic Forum a Davos. E in quel contesto il banchiere ribadiva una serie di messaggi in parte già condivisi con il mercato. A partire dall’importanza di fare M&A alla «giuste» condizioni. Perché da qua discendono le tappe successive. «Abbiamo abbandonato operazioni di M&A in passato, come quelle su Mps, Banco Bpm o anche Commerzbank, per leak alla stampa. Per noi e per me c’è questa storia infinita sul fatto che l’M&A deve aggiungere valore, deve essere fatto alle giuste condizioni e al giusto momento – dice Orcel – Altrimenti meglio stare alla larga». Perchè se è vero che «non comprare è visto come fallimento» è anche vero che «comprare ai termini sbagliati è comunque un insuccesso: se decidiamo di non fare un deal perché i termini non sono giusti mi va bene».

Ecco perché, nella scalata a Commerzbank – per cui piazza Gae Aulenti sta incontrando forti resistenze in Germania dopo essere salita fino al 28% del capitale tramite derivati – l’approccio sarà semplice. Parola d’ordine: massima disciplina. Nulla sarà fatto «a tutti i costi». E anzi, dice il banchiere, non solo non c’è «nessuna fretta di decidere» ma UniCredit «può abbandonare l’accordo se non vede valore». Orcel tiene a sottolineare che l’aggregazione tra l’ex Hvb e Commerzbank è «eccellente per la Germania, per entrambe le banche perché sono complementari, per gli azionisti ma anche per i clienti». E spera di potersi confrontare con qualsiasi nuovo governo tedesco, dopo comunque aver ricordato che UniCredit è stato il miglior offerente per la quota di Commerzbank. In piazza Gae Aulenti c’è sorpresa per le resistenze sorte a Berlino dopo che vi erano stati dialoghi sia con la banca tedesca che con il governo per acquistare la quota statale nell’istituto («ora non capisco bene quale sia esattamente il punto del dibattito», chiosa Orcel). Di certo c’è che ora l’operazione è in una fase di stallo, in attesa delle elezioni tedesche. La «speranza» è di poter avere dopo il voto «la possibilità di avere un’interazione» con il Governo, per parlare «di fatti, di cifre, del merito dell’accordo».

BancoBpm e le contromosse

Per UniCredit, oltre a Commerz, c’è però l’altro fronte aperto, ovvero BancoBpm, su cui piazza Gae Aulenti ha lanciato un’Ops da 10 miliardi. Il mercato è convinto di un possibile rilancio dell’offerta ma Orcel per ora nasconde le carte. È «prematuro» dire se l’offerta di acquisto per Banco Bpm sarà ritoccata, di sicuro oggi l’offerta sul tavolo è un giusto «punto di partenza» perchè il valore di UniCredit è «sottovalutato». Quindi ci sarà da vedere «come le banche performano». Un modo per rimandare ogni decisione, realisticamente, a valle del 10 e 11 febbraio, ovvero dopo la presentazione dei conti dei due gruppi. Nessuna paura, invece, che il Governo possa mettere il bastone tra le ruote con l’esercizio della “golden power”, che anzi rappresenta «un’opportunità per sedersi al tavolo» ed evidenziare tutti gli elementi dell’operazione. Orcel si dice ottimista rispetto alla possibilità di persuadere il Governo sulla bontà dell’aggregazione con piazza Meda e trovare una soluzione che soddisfi tutti gli investitori di Banco Bpm.

Intanto, dal suo fronte, è proprio BancoBpm ad affilare le armi difensive. Ieri come detto il ceo Giuseppe Castagna ha aggiornato il board sui vari dossier aperti: la banca tira dritto con l’Opa su Anima e punta a stupire il mercato con un miglioramento dei target da comunicare in occasione del nuovo piano industriale, che sarà svelato al mercato proprio a ridosso dei conti. In quel contesto, il tassello Anima – dossier sui cui l’esecutivo non eserciterà la golden power e su cui dopo gli ok di Antitrust e Governo, si attende il disco verde di Consob e Ivass e la decisione Bce sul Danish Compromise – sarà decisivo per un rialzo dei target. All’orizzonte, insomma, nessuna mossa straordinaria lato BancoBpm. Che punta a far emergere tutto il suo valore in una logica stand-alone per alzare il più possibile i propri multipli e difendersi così da UniCredit.

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