L’indagine multiscopo ISTAT: “Aspetti della Vita Quotidiana” (AVQ)

lentepubblica.it È partita l’edizione 2025 dell’Indagine Multiscopo sulle Famiglie “Aspetti della Vita Quotidiana” (AVQ): approfondiamo di cosa si tratta, con alcuni cenni normativi, con l’articolo a cura del dott. Nicola Schiralli. Lunedì 13 gennaio ha avuto inizio a livello nazionale l’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della Vita Quotidiana” (AVQ), promossa dall’ISTAT. Da tale data le famiglie […] The post L’indagine multiscopo ISTAT: “Aspetti della Vita Quotidiana” (AVQ) appeared first on lentepubblica.it.

Jan 20, 2025 - 09:03
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L’indagine multiscopo ISTAT: “Aspetti della Vita Quotidiana” (AVQ)

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È partita l’edizione 2025 dell’Indagine Multiscopo sulle Famiglie “Aspetti della Vita Quotidiana” (AVQ): approfondiamo di cosa si tratta, con alcuni cenni normativi, con l’articolo a cura del dott. Nicola Schiralli.


Lunedì 13 gennaio ha avuto inizio a livello nazionale l’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della Vita Quotidiana” (AVQ), promossa dall’ISTAT. Da tale data le famiglie campione, selezionate mediante estrazione dal Registro Base degli Individui (RBI) relativamente ai Comuni designati per l’indagine, avranno la possibilità di rispondere al questionario fornito in maniera autonoma online, per mezzo di credenziali comunicate direttamente dall’ISTAT con una missiva recapitata a domicilio.

La fase di compilazione autonoma per mezzo di tecnica denominata CAWI (Computer Assisted Web Interviewing , compilazione via web) durerà fino al 24 febbraio 2025. Dal 27 febbraio all’8 aprile interverranno gli incaricati dagli Uffici di Statistica Comunali per la Fase CAPI/PAPI (Computer Assisted, intervista su supporto digitale, o Pencil Assisted, su supporto cartaceo), in cui recupereranno le mancate risponde somministrando le interviste “faccia a faccia” a domicilio alle famiglie che non hanno risposto autonomamente al questionario.

Di cosa si tratta?

L’Indagine AVQ , citando quanto scritto all’interno del sito ISTAT dedicato, “rileva aspetti fondamentali della vita quotidiana e i relativi comportamenti, inoltre ospita il modulo sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione” [1].

Il questionario è diviso in una scheda generale, due questionari individuali (A e B) e un questionario familiare. Le domande ineriscono ad alcuni particolari sulla vita quotidiana e relativi ai servizi usufruiti dalle famiglie, come i servizi ospedalieri e socioassistenziali utilizzati.

L’ISTAT sul proprio sito internet comunica la portata dell’indagine: ogni anno vengono designate per rispondere ai questionari circa 20.000 famiglie campione, per un totale di circa 50.000 individui.

L’indagine è obbligatoria?

Sì, in quanto l’indagine “Aspetti della Vita Quotidiana” è compresa tra le rilevazioni statistiche di interesse pubblico [2], inserite nel Programma statistico nazionale 2023-2025 [3] (D.P.R. 24 settembre 2024), che prevedono espressamente l’obbligo di risposta.

L’art. 7 del decreto legislativo n. 322/1989 dispone espressamente che “è fatto obbligo a tutte le amministrazioni, enti e organismi pubblici di fornire tutti i dati che vengano loro richiesti per le rilevazioni previste dal programma statistico nazionale. Sono sottoposti al medesimo obbligo i soggetti privati per le rilevazioni, rientranti nel programma stesso, individuate ai sensi dell’articolo 13 […]”. Nonostante ciò, a differenza di quanto disposto per il Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni, l’ISTAT ha deciso di non prevedere l’applicazione di sanzioni, trend già seguito per le precedenti rilevazioni c.d. “multiscopo”.

L’obbligo di risposta è inoltre escluso per quanto concerne i c.d. “quesiti di natura sensibile” (categorie particolari di dati personali – art.9 Regolamento UE 2016/679), per i quali il cittadino potrà legittimamente rifiutarsi di rispondere. La circolare n. 1 dell’ISTAT definisce quali siano i quesiti contenuti nell’indagine considerati di natura sensibile, ovvero quelli contenuti all’interno delle sezioni 7, 8, 9, 10 e 12 del questionario individuale A (ISTAT/IMF-7/A.25) le sezioni 7 e 20 e i quesiti 22.2, 22.3, 22.4 e 22.5 del questionario individuale B (ISTAT/IMF-7/B.25).

Ad ulteriore garanzia della riservatezza degli intervistati, sono previsti diversi alert all’interno del questionario (domande evidenziate in rosso). Inoltre, il rilevatore sarà tenuto ad avvertire l’intervistato della natura sensibile della domanda prima della somministrazione della medesima. Infine l’obbligo di risposta al questionario individuale è escluso per i minori di 14 anni.

La tutela della privacy relativa alle famiglie intervistate

La Circolare n. 1/2005 relativa all’indagine, al punto 7.1 inerente al “segreto statistico”, prevede diverse disposizioni (come tutte le indagini effettuate tramite i referenti ISTAT in ambito comunale) a tutela del diritto alla riservatezza della famiglia intervistata, quali:

  • I dati raccolti sono protetti dalle disposizioni di cui all’art. 9 d.lgs. n. 322/1989 in materia di segreto statistico e dalle normative a protezione dei dati personali (Regolamento UE 2016/679, Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101);
  • I dati saranno diffusi esclusivamente in forma aggregata al fine di impedire che si possa risalire alle persone che li forniscono o a cui si riferiscono.

Le disposizioni tecniche per gli Uffici Comunali di Statistica: la circolare n. 1/2025

Come di consueto, i Comuni interessati hanno ricevuto dall’ISTAT per mezzo PEC apposita circolare contenente i cenni introduttivi in riferimento all’indagine, oltre ad alcune disposizioni tecniche, afferenti sia alla fase organizzativa dell’ufficio sia alla fase di rilevazione “sul campo”, che, come prima specificato, avrà inizio il 27 febbraio, pochi giorni dopo il termine della prima fase di compilazione autonoma.

La Circolare è la n. 1 prot. 48097/24 del 10/01/2025.
Si riassumono i passaggi maggiormente rilevanti, alcuni già richiamati sinteticamente sopra:

  • I Comuni hanno l’obbligo di costituire la rete di rilevazione, che è composta dai Responsabili

Comunali ed (eventualmente) da Personale di staff e Rilevatori. Più precisamente il Comune (Ufficio di statistica ove esistente, ovvero altro ufficio preposto) deve predisporre i recapiti fisici e telefonici necessari per condurre l’indagine e provvedere al raccordo tra rete di rilevazione e famiglie, ad esempio indicando un recapito comunale a cui rivolgersi.

  • La raccolta dati si compone di due fasi: fase CAWI (compilazione autonoma) dal 13 gennaio al 24 febbraio 2025 e fase CAPI/PAPI (recupero delle mancate risposte) dal 27 febbraio all’8 aprile 2025, data in cui terminerà la raccolta dati dei referenti comunali presso le famiglie.
  • L’ISTAT mette a disposizione contatti utili per la conduzione dell’indagine, fornendo recapiti destinati sia agli uffici comunali che alle le famiglie. Queste ultime potranno rivolgersi al numero verde 800 188 802, attivo dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 19.00, festivi esclusi, per chiedere informazioni e assistenza, come indicato anche nella lettera informativa recapitata a domicilio dall’ISTAT.
  • Sono indicati i compiti e i compensi in favore della rete di rilevazione.

Note

[1] https://www.istat.it/microdati/aspetti-della-vita-quotidiana-3/

[2] Circolare n. 1 prot. 48097/24 del 10/01/2025 ISTAT, punto 7.2

[3] https://www.sistan.it/index.php?id=688

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